Focusing: Focalizzare i bisogni di sviluppo
Estratto con modifiche dall’autore, dal testo “Regie di Cambiamento“, © Franco Angeli editore, Milano. Di Daniele Trevisani
Fare focusing è necessario per ridurre il gap di autoconoscenza, e – se un focusing attuato dal singolo è utile – un focusing aiutato da un professionista o consulente è spesso più efficace.
Riflessioni operative:
- realizzare focusing (autoanalisi e analisi assistita) per far emergere aree di lavoro, lasciando fluire le proprie sensazioni in un ambiente psicologico non giudicante e di massima accoglienza, non valutativo;
- raccogliere quanto emerge dal focusing per identificare possibili target di cambiamento.
Nel focusing auto-diretto, si corre il rischio di incontrare un forte gap di autoconoscenza: non conoscersi a sufficienza o illudersi di conoscersi.
È estremamente difficile riuscire ad auto-osservare lucidamente il proprio bisogno di cambiamento, passare dal livello di “sensazione” di un disagio o di una ambizione alla corretta localizzazione del dove, come, quando agire.
Il problema tocca anche l’azienda. A livello di autoanalisi troviamo un gap di consapevolezza anche per la Direzione Risorse Umane e per i leader di team, quando l’osservatore non coglie bene il quadro reale, e le “verità” si offuscano dietro a sintomi e sensazioni imprecise o falsi target.
Da questo derivano problemi a cascata, ad esempio
- sbagliare il piano formativo di una persona o di una azienda;
- usare una strategia formativa meravigliosa ma praticabile solo sulla carta;
- progettare utilizzando assunti e presupposti sbagliati;
- scollegarsi dalla realtà, sfuggire il “come sono le cose realmente”.
Riflessioni operative:
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considerare che la propria conoscenza sullo stato di cose può non essere corretta, o può essere viziata da distorsioni e autoinganni;
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considerare quanta distanza è presente tra la “sensazione” vaga di un disagio o problema e la sua corretta identificazione, a livello di sede e di cause;
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considerare che le prime sensazioni o “letture” – senza focusing adeguati – portano spesso a distorsioni, abbagli, valutazioni errate;
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ricercare punti di vista e confronto multipli per ridurre il margine di errore;
© Copyright dott. Daniele Trevisani, Communication Research, https://www.studiotrevisani.it
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