Allenamento mentale per i calci di rigore. Possibile? Decisamente sì. Vediamo come. E perchè la questione è fondamentale anche e soprattutto per altro
In Italia, tipicamente, quando una partita contro una forte nazionale straniera finisce ai calci di rigore, il pensiero dell’Italiano dice dentro di se: è finita.
Si, perchè la storia dei calci di rigore e della nazionale italiana non è una “best practice” nel campo della psicologia del calcio. Non più tardi di ieri, l’Italia ha perso la “praticamente finale” contro la Germania, ai calci di rigore, con una serie di errori che hanno dell’incredibile. Ma non sono veramente incredibili, anzi, è la assoluta normalità di cosa succede ad ogni persona quando sottoposta a pressione psicologica nel tentativo di dare risultati. Come tale, questo insegnamento va oltre il calcio. Esaminiamo alcuni punti chiave:
- Ogni gesto fisico è preceduto e costruito da schemi mentali (tracce mnestiche) che lo rendono possibile. Questo vale per gesti apparentemente semplici come il salire in bicicletta e partire senza cadere (ma se fosse così facile, non servirebbero le ruotine da bambini) e gesti complessi come il centrare una porta in una partita critica, o manovrare un attrezzo in una attività extraveicolare nella International Space Station (ISS). E’ dimostrato che gli schemi neuromotori si possono allenare anche e soprattutto con attività di Mental Training e Visual Imagery.
- Chi allena solo il gesto fisico e non gli schemi mentali (tramite attività di training mentale specifica) perde una porzione di fluidità operativa, quella sicurezza che viene dall’avere lavorato sulla “visione mentale” del gesto e non solo sulla sua esecuzione pratica
- Ogni prestazione, anche nel calcio, così come nel business, è un attivatore di emozioni, che lo si voglia o meno. Le emozioni si distinguono in Emozioni Alfa (verso il risultato, es, l’emozione del voler fare goal) ed Emozioni Beta (verso il processo in se, come l’atto del tirare il rigore). Gli allenatori in genere lavorano solo sulle Emozioni Alfa in quanto le Emozioni Beta sono praticamente sconosciute in letteratura. Ne ho parlato dettagliatamente nel volume Self-Power: Psicologia della Motivazione e delle Performance nel volume si possono trovare alcuni concetti sulle emozioni che accompagnano le performance, direttamente applicabili ai calci di rigore e allenamento mentale per i calci di rigore, libro edito da Franco Angeli Milano).
- Voglio riprendere proprio un concetto esposto in Self-power. Psicologia della motivazione e della performance – Un calcio di rigore è una metafora della vita, un’occasione in cui si fronteggiano le tue energie interne e le tue paure interne. Chi non ha fatto un lavoro profondo sulle proprie paure interne, soprattutto con un allenamento mentale professionale e gestito da professionisti, non può che sperare che “gli vada bene”. In questo passaggio dal volume Self Power, una visione di come funzionano alcune delle nostre energie mentali durante i momenti difficili.
- L’Italia ha tirato i calci di rigore senza emozioni Beta, perdendo il piacere del farlo, si vedeva dalle facce anche senza particolare allenamento. Come un pugile che salga sul ring pensando “speriamo di scendere presto” invece di pensare “li è il mio posto, li è dove mi esprimo, tra le corde è la mia casa, li è dove contatto le mie emozioni, li è dove voglio stare e non vorrei mai scendere da li!” Gli atleti, non allenati a questo, hanno perso lo stato di flusso (flow), da li a sbagliare il rigore il passo è brevissimo.
Ogni giorno ti alzi. E ogni giorno combatti una battaglia. È la lotta per la vita, la lotta per una vita vissuta a pieno facendo nostre le energie migliori. Dentro di noi si fronteggiano forze profonde. Da un lato abbiamo la nostra energia personale, fisica e mentale, la nostra determinazione, capacità, voglia di fare. È la metafora della Luce, del Bene, della Vita. L’altro è il fronte delle paure, il buio, il dolore, l’ansia, le sfide ardue che la vita ci riserva, le difficoltà, le idee sbagliate, le ideologie oppressive, che ostacolano la nostra avanzata. La nostra forza è il nostro coraggio di procedere oltre le paure ed entrare in nuovi territori di ricerca. Come fare quindi per aumentare il nostro potere personale? Di quali idee disfarsi, e quali far entrare? “L’intelligenza è utile per la sopravvivenza se ci permette di estinguere una cattiva idea prima che la cattiva idea estingua noi” (Karl Popper). “La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente” (Albert Einstein).
- L’allenamento mentale non lo deve fare l’allenatore, altrimenti sarebbe un Mental Trainer e non un allenatore di calcio, e questo è un principio di professionalità.
- L’allenamento mentale del calcio di rigore è un atto tecnico di altissima complessità metodologica che deve essere affidato a specialisti del Mental Training, che collaborino in uno staff tecnico di cui l’allenatore si serve. Pensare di fare tutto da soli è impossibile, tanto quanto pensare di costruire un edificio essendo contemporaneamente l’architetto, il fabbro, il muratore, e andando al mare a raccogliere la sabbia che servirà per fare il cemento armato.
Quando l’Italia sarà pronta per una evoluzione culturale nel modo di gestire le prestazioni, ma anche le imprese e i progetti, in modo più professionale, avremo occasioni d’oro per cui quando scatterà una finale ai rigori, diremo “E’ già nostra”. Per ora, non è così, e per molti, non rimane che “agire scaramanticamente” e sperare.
Quando vorrete cambiare le cose sappiate che è possibile. Vincere ai rigori è possibile, la preparazione mentale ai calci di rigore è una realtà metodologica avanzata, non un sogno utopico, basta volerla inserire e si può fare. E questo non riguarda solo i calci di rigore, ma ogni prestazione sportiva e persino ogni sfida umana.
dott. Daniele Trevisani, Formatore e Supervisore di Mental Training, Formatore di Team Agonistici e Mental Trainer di Atleti, esperto in Metodologie della Performance
Direttore di www.studiotrevisani.it www.danieletrevisani.com
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