La spiritualità è un quadro molto complesso e non comprende per forza l’essere religiosi. Si può essere spiritualmente attivi e ricchi anche nel contemplare la natura, un quadro, o nel come si intende il proprio lavoro. Si può essere attivi sul piano dei valori anche la saggezza che usiamo come consumatori (vedi le ricerche sulla consumer wisdom), il modo con cui spendiamo i nostri soldi e risorse, utilizzando un senso di scopo e dando priorità ad acquisti orientati a promuovere la crescita personale, la salute e le relazioni. Esiste una spiritualità interna di cui parla Schopenhauer, un “ciò che si è”, diverso dal ciò che si ha:
Quel che importa è sempre ciò che uno è e quindi possiede in se stesso: la sua individualità infatti lo accompagna sempre e ovunque ad essa dà il colore ad ogni sua esperienza. In tutto e per tutto egli gode primariamente se stesso; ciò vale già per i godimenti fisici, ma molto più per quelli spirituali.
La visione di cui parliamo è connessa al quadro dei valori in cui crediamo, il futuro che vogliamo costruire, una causa alla quale vogliamo contribuire, una mission, una vision, ciò che riteniamo sia degno, qualcosa per cui lottare, la nostra capacità di connetterci a concetti spirituali e di trovare una spiritualità che ci alimenti. L’aspetto della visione, dei valori e degli ideali è senza dubbio il più distante da un mondo massificato e materialistico. Il solo pensiero di aiutare e lasciare una piccola traccia verso un mondo migliore nobilita la nostra vita e la riempie di significati.
Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore e esteriore sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti, e che io devo sforzarmi al massimo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.
Albert Einstein
Tutto questo non è solo teoria, diventa pratica e azione nel momento in cui troviamo il “dove” e “come” provarci. Impegnarsi richiede focalizzazione. Se vogliamo applicare l’analisi ad un Deep Business Coaching, lo schema da considerare è il seguente:
Esiste uno scopo dell’azienda, un “perché esiste l’azienda” e questo deve diventare la mission aziendale. Ogni mission aziendale ben fatta identifica “chi aiutiamo a fare cosa”, e si basa su una relazione d’aiuto.
Esistono dei valori su cui si basa il nostro agire e da cui derivano le nostre scelte. Il lavoro per far emergere questi valori non è banale ma anzi importantissimo.
Esistono degli standard comportamentali. Esistono quindi dei comportamenti che si sposano bene con i valori, e altri che vi sono contrari. Di questi standard comportamentali attesi si nutre la modalità e stile di leadership, e persino la modalità di vendita e relazione con il cliente.
Esiste una strategia, che identifica una posizione competitiva nel quadro di mercato ed alcune competenze peculiari e distintive. All’interno di ogni singola strategia, esiste una linea d’azione specifica da adottare, per ogni strategia, che sia coerente con i nostri valori e con la mission. Il Modello Ashridge di Missione esplicita molto bene questo concetto nella sua applicazione aziendale[1], e si presta molto bene per avviare qualsiasi tipo di Deep Business Coaching.
La nostra sfida diventa anche la capacità di trasporre questo modello nella nostra visione di vita, nei nostri valori personali, nel senso della vita (lite purpose) che va ben oltre la nostra professione e tocca la persona nella suà completezza, ed è appunto una pulsione spirituale, valoriale, e una vision profonda che ci ispira. Quando il nostro agire è spinto da valori profondi positivi, solidi e inte- riorizzati, smettiamo allo stesso tempo di preoccuparci dell’opinione altrui, certi e fermi delle nostre convinzioni e dei nostri valori, per cui la ricerca dei valori di ancoraggio sui valori cui fare riferimento è un valore immenso di per se stesso. Ciò che pensi di te stesso è molto più importante di quanto pensano gli altri di te.
Preoccupati di ciò che pensano gli altri e sarai sempre loro prigioniero
Lao Tzu
Possiamo ricavare da questo modello un principio guida per il Deep Coaching:
Principio 1 – Attivazione di un Deep Coaching centrato sullo Scopo
Il cambiamento positivo viene favorito dai seguenti fattori:
riuscire a focalizzare e rifocalizzare bene il proprio scopo di vita (Life Purpose) e/o la mission aziendale per l’impresa, facendolo diventare un faro e una guida per le azioni e le scelte personali;
localizzare i nostri valori guida, le nostre credenze più profonde sino agli atteggiamenti quotidiani e abitudini che applichiamo consciamente o inconsciamente alla nostra giornata, al nostro lavoro, al nostro modo di vivere;
localizzare e fissare gli standard comportamentali siano essi generali oppure legati ai comportamenti quotidiani, alle abitudini da far entrare nella propria vita, sino ai modi di comunicare ad ogni livello comunicativo;
definire le nostre strategie generali e quelle operative in grado di far emergere e valorizzare le nostre competenze, i nostri scopi, i nostri valori, trasformando lo scopo generale in progetti concreti;
localizzare le dissonanze tra scopi, valori, standard comportamentali e strategie, facendo emergere tali dissonanze per poter effettuare un ricentraggio importante di queste variabili.
L’evento si terrà all’ora, data e località seguenti: Giovedì 14 marzo 2019 dalle 18:00 alle 19:00, Ferrara, Piazza Duomo, 1
Presso libreria IBS al terzo piano.
“Siamo inondati di messaggi, ma non siamo capaci di ascoltare e di comunicare davvero, anche se sappiamo bene che una comunicazione “vera” contraddistingue le persone speciali, in ogni contesto di vita. Volete essere anche voi “speciali” e fare la differenza, umanamente e professionalmente? Con questo libro, attraverso riflessioni, esempi, casi pratici e concetti d’avanguardia, imparerete ad ascoltare in modo attivo e a coltivare l’empatia. Riuscirete a costruire un vostro modo di essere unici, attenti alla “presenza comunicativa” e alle emozioni. Il mondo di chi ascolta e il mondo di chi parla sono due mondi diversi. Ognuno ha le sue storie, un suo passato, amici differenti e sensibilità diverse. L’ascolto attivo ed empatico può compiere il miracolo e creare un ponte tra questi due mondi, un ponte che porterà tutti nella direzione di un legame più forte, di una maggiore efficacia nel comunicare, di un maggiore senso di competenza, professionalità e spessore umano. Utile per chiunque voglia migliorare in modo significativo il proprio modo di comunicare sia nel privato sia nella professione, il testo propone numerosi modelli fondamentali anche per chi opera nelle professioni di aiuto o nelle organizzazioni come leader o manager e per chi agisce in strutture e imprese che fanno del rapporto umano e dell’ascolto del cliente una leva strategica.”
Sarà disponibile una diretta Facebook dal Canale Facebook https://www.facebook.com/humanpotentialcoaching/ dalle ore 18
PS. al blog https://studiotrevisani.it/ metto interessanti anticipazioni sui libri in arrivo, video selezionati da film, estratti e novità formative. Per iscriversi basta mettere sulla destra la mail e sotto cliccare “segui il blog.” Facile e rapido
Strumenti strategici per la vendita complessa e l’azione sulla psicologia del cliente
Obiettivo: entrare nei processi mentali del negoziatore, del buyer, del decisore e dell’organizzazione, applicando tecniche di analisi e di empatia. Capire come muoversi all’interno di organizzazioni che vedono la compresenza di decisori multipli e di influenzatori a vari livelli. Applicare una qualità di vendita estesa ad ogni sua singola fase, presidiando ogni frame della vendita
La mappa dei poteri e degli interlocutori nelle organizzazioni, e le implicazioni per la vendita complessa. Capire la mappa (sociogramma) per decidere come muoversi (action line)
Come ragiona il cliente: entrare nell’algebra mentale del cliente
Marketing pedagogico e acculturazione del cliente: aiutare a capire e ad apprezzare le differenze
Muoversi all’interno delle organizzazioni complesse nelle fasi di acquisto
Capire le obiezioni latenti del buyer rispetto alla “rendicontazione interna” delle scelte di acquisto
Capire la difficoltà decisionale del cliente e le motivazioni che la generano
Capire l’immagine personale e aziendale che proiettiamo e le sue distorsioni, ricevere feedback
Vendere attraverso le catene mezzi-fini (means-end chains), il passaggio dagli attributi concreti alle conseguenze funzionali sino ai valori terminali
Capire la customer experience e presidiare i frames esperienziali: agire nelle vendite complesse come sequenze di frames e non “chiusure in prima visita”
Applicare il Total Quality Selling, presidiare le fasi relazionali, e raggiungere il Total Quality Communication in Sales
Esercitazione pratica: sociogramma organizzativo, coinvolgimento dei decisori chiave e spostamento del focus sui decisori
Esercitazione: analisi di best practices e casi negativi
Esercitazione di gruppo: analisi di principi relativi alla Vendita Consulenziale, dal Volume “Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica”, di Daniele Trevisani (FrancoAngeli Editore), tra cui:
Principio 1 – Capacità di differenziare i contenuti della relazione
Principio 2 – Capacità di comunicare le differenze, l’identità e la filosofia aziendale
Prinicipio 20 – Agire sui criteri di scelta del cliente
Principio 21 – Capacità di identificazione delle variabili critiche
Principio 26 – Agevolare il buyer nella comunicazione delle scelte di acquisto
Principio 28 – Accettazione del prodotto e del marchio
Principio 31 – Riduzione del gap di autoconoscenza
Principio 36 – Analisi della Customer Experience e dei Frames Esperienziali
Strumenti di comunicazione e negoziazione nella vendita complessa
Obiettivo: avviare un “laboratorio di comunicazione” in cui il partecipante possa sperimentare – nelle fasi di vendita e negoziazione – le nuove tecniche della psicologia della comunicazione e delle scienze della comunicazione
L’analisi degli spazi comuni e delle diversità culturali e linguistiche, alla ricerca della riduzione dell’errore comunicazionale
Trovare la linea d’azione (action line)
Impostazione delle piattaforme negoziali
Analisi e verifica delle condizioni di collaborazione efficace
Capire come la cultura interviene nella negoziazione e nel rapporto di vendita
Interpretare le interferenze culturali e decodificare le culture di acquisto
Agire con efficacia entro la cultura del cliente
Trasformare la relazione da istituzionale a personale: dal CRM al PRM
Strumenti comunicativi per la vendita complessa
Laboratorio di comunicazione e negoziazione complessa: produrre efficacia comunicativa gestendo gli stati conversazionali, e il repertorio di stili comunicativi
L’analisi della conversazione (Conversation Analysis) come strumento per “smontare” e capire le dinamiche comunicative nella vendita;
Le abilità conversazionali e le mosse conversazionali: turn management, topic setting, topic shifting, content management,
Le azioni conversazionali tattiche: ricentraggio, decentraggio, depistaggio
Gli stati conversazionali
La lotta per le identità
Analisi dei diversi livelli di ascolto e di significato nei messaggi
Tecniche di empatia e diagnosi
L’analisi delle fonti di incomunicabilità
Agire sulle 3 macro-fasi della negoziazione
Consapevolezza del non verbale durante le fasi di vendita
Tecniche di empatia e ascolto attivo
La gestione delle emozioni del rumore mentale di fondo nelle fasi di vendita
Esercitazioni
Esercitazione pratica: analisi della conversazione e tecniche conversazionali
Esercitazione pratica: analisi dei livelli di ascolto (4 ears)
Esercitazione pratica: analisi dei livelli di espressione (4 mouth)
Esercitazioni di strategia conversazionale: gestione del decentraggio, depistaggio e azioni di ricentraggio