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Crescita Personale e Formazione

Capitolo in omaggio

Videocorsi gratuiti (tema del mese: psicologia del marketing e comunicazione, vendita consulenziale)

Area Formazione

Riflessioni

Gli articoli più letti del mese

Rivista a cura di: dott. Daniele Trevisani, Formatore Senior, Fulbright Scholar University of Florida – www.danieletrevisani.com (english) www.studiotrevisani.it (italiano)

Modulo per prenotazione di sessioni di Coaching e Formazione, Lecture e Seminari, Conferenze e Interviste

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Ogni rischio, incidente, persino malattia, ha radici nel fattore umano, come tale può essere analizzato e prevenuto, in particolare attivando:

  • barriere proattive
  • barriere reattive

barriere reattive e proattive contro il rischio

Le aziende si sono specializzate nelle barriere reattive. Spegnere il fuoco quando è divampato. Larga parte della psicologia si occupa di aiutare persona diventata troppo stressata, anzichè fare in modo che non lo diventi. La medicina occidentale si occupa di curare una persona che si è ammalata anzichè fare in modo che non si ammali. Le aziende fanno corsi di formazione quando succede qualche “casino” anzichè curare le persone ogni settimana e mese. E’ ora di cambiare strada. Non possiamo più aspettare altri morti, altri incidenti, altro dolore, altra malattia inutile, quando tutto questo si può e si deve evitare. Dallo Shuttle alla Concordia fino all’aereo Lufthansa, quanti altri esempi servono?

www.danieletrevisani.com

percezionesoglie percettive nella venditaPrincipio della crescita del Potenziale Umano e crescita personale nella vendita

Articolo Copyright. Estratto dal volume Psicologia di Marketing e Comunicazione, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com

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La funzione di risposta del mercato definisce il tipo di reazione che il consumatore o cliente sviluppa a fronte di un certo stimolo. Nel nostro lavoro, è necessario collegare questa funzione ad alcuni meccanismi che avvengono nella percezione umana, in particolare il fenomeno delle soglie percettive.

La psicologia della percezione identifica due tipi di soglie – soglia assoluta e soglia differenziale – le quali generano altrettanti tipi di prestazione (prestazione assoluta e prestazione differenziale).

La soglia assoluta identifica la quantità minima di stimolazione sensoriale necessaria affinché un particolare stimolo (una vibrazione, un oggetto, un colore) sia percepito da un individuo.

La soglia differenziale fa riferimento al differenziale di stimolazione sensoriale che determina per l’individuo la consapevolezza di un cambiamento, l’accorgersi di una mutazione nello stato precedente. È quindi basata sul concetto di percezione della differenza di intensità.
immagina soglie percettive psicologia di marketing

Questi fattori percettivi devono entrare al centro del processo imprenditoriale di gestione della customer satisfaction. Ad esempio, produrre un miglioramento nelle vibrazioni di un volante (riduzione di vibrazioni) quando non esiste un margine per ottenere un miglioramento percepibile (condizione di ceiling-effect) è un intervento che non supera la soglia differenziale, e sostanzialmente uno spreco di investimenti.

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Articolo Copyright. Estratto dal volume Psicologia di Marketing e Comunicazione, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com

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Concetti e Idee per la Formazione Manageriale

 

Video sul tema del Potere Personale

Affrontare sfide con la consapevolezza delle proprie risorse personali. Un video di storia del ring, dove chiunque darebbe per scontato un esito completamente diverso, guardando solo alla stazza degli atleti

http://www.youtube.com/watch?v=3YdCk-6quII

Quando il 99% lascia, alcuni non mollano. Fattore Umano e resilienza in azione!

http://www.youtube.com/watch?v=PYUOzVEo_Os

Eventi formativi del mese

Aperte le iscrizioni al Master in Coaching e Training Mentale, Montegrotto Terme, 4° Edizione, dal 31 Gennaio 2014 al 19 Luglio 2015

 

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Un augurio di buona lettura e buone riflessioni

Contatti con il Direttore e Curatore, dott. Daniele Trevisani:

  1. Sito web in Italiano Studio Trevisani Coaching, Potenziale Umano e  Formazione
  2. English Website http://www.danieletrevisani.com
  3. Linkedin: http://www.linkedin.com/in/danieletrevisani
  4. Profilo dott. Daniele Trevisani
  5. Profilo in Google+: https://plus.google.com/+dottDanieleTrevisani/
  6. Twitter

 

 

 

Vendita Consulenzialetecniche di venditacorsi di vendita e corsi di comunicazione

© Articolo a cura di: dott. Daniele Trevisani, Studio Trevisani Formazione, Consulenza e Coaching.- Testo estratto dal volume di Daniele Trevisani “Strategic Selling. Psicologia e Comunicazione per la vendita”, Franco Angeli editore, Milano, 2011

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La Psicologia della Fiducia è un intero nuovo settore della psicologia aziendale che si occupa proprio di questo: come generare (non solo a livello esteriore, ma soprattutto nei fatti) un legame di fiducia forte tra azienda e cliente[1], un “filo rosso”, un senso di sicurezza che unisce il cliente all’azienda.

Questo comprende la nostra capacità di generare certezze, e per il cliente sapere di poter contare su persone genuine, autentiche, credibili, esperte, preparate e serie, tenendo alla larga i tanti improvvisatori e disonesti.

Chi opera nelle vendite complesse diventa presto consapevole di quanto sia determinante trasferire al cliente un’immagine di identità chiara, forte, vendere chi siamo, far capire dove si colloca il nostro valore, e vendere soluzioni (Solutions Selling), far seguire alle promesse i fatti.

I clienti non acquistano solo “pezzi” (es., una fornitura di PC) ma vogliono soddisfare dei bisogni psicologici e aziendali, es. velocizzare il lavoro o far sparire il “mal di denti” dei continui malfunzionamenti informatici che li assillano e gli impediscono di concentrarsi su quello che conta, sul loro lavoro.

Per vendere soluzioni, dobbiamo essere abili nel capire i bisogni, il mondo dei problemi così come percepiti ora dal cliente. E non solo quelli evidenti, ma soprattutto quelli nascosti. Quelli che “non si dicono”.

È difficile per chiunque, e soprattutto per un dirigente, un titolare d’azienda o un buyer, affermare o “confessare” di aver scelto in precedenza un fornitore sbagliato.

Avviare il meccanismo della “confessione”, far si che un cliente si apra e “confessi” le proprie esigenze, è un risultato da vero professionista. Un risultato che richiede tempo e abilità.

È umanamente difficile confessare di aver fatto scelte di mercato che si sono rivelate errate nei fatti, o avere buchi organizzativi, personale demoti­vato o impreparato (con il rischio di emergere come leader poco abili), difettosità nei prodotti e lamentele dei clienti, e far trasparire i problemi reali che rischiano di dare di sé un immagine negativa.

La paura di proiettare un’immagine di sé come manager inadeguato esiste, per cui le verità vengono nascoste.

Ma verità rimangono. E di tali verità di tutti i giorni, nessuna azienda è completamente priva, nemmeno le migliori.

Da queste condizioni di bisogno non dette partono i moventi di acquisto più forti. Anzi, proprio questi elementi di realtà sono i motori della vendita.

Come ho espresso nel volume Psicologia di Marketing e comunicazione[2], i moventi d’acquisto si collegano a tensioni sottostanti, stati di discrepanza tra (1) come le cose sono, come vengono percepite ora e (2) come il cliente le vorrebbe. In altre parole, stati di “mancanza di omeostasi”, percezione di squilibrio, e desiderio di cambiare questi stati.

Per scoprirli, non sarà sufficiente fare domande aperte o contare sulla trasparenza, ma dovremmo arrivare alla verità con una strategia oculata, o una raccolta di informazioni da più fonti, e una forte abilità nelle tecniche di intervista e ascolto attivo.

È necessario coltivare l’abilità, nel venditore, di produrre un clima comunicazionale o “stato conversazionale” in cui si possa creare questa “confessione”, facendo emergere la verità anziché mascherarla.

Solo così avremo capito come stanno veramente le cose.

Tuttavia, le aziende – come sa benissimo chi le abita – pullulano di bugie, dette sia internamente sia all’esterno, per cui questa attività di scoperta delle verità è un gioco davvero duro, un gioco per professionisti.

Passare la barriera dell’immagine, delle menzogne, e la coltre di reciproche coperture, è un compito arduo, che richiede professionalità.

Vendere in ambienti complessi è possibile solo dopo aver capito dove si situano i gap, le dissonanze, le vulnerabilità, il “non detto”, le molle psicologiche che possono far scattare un acquisto, nella intricata rete di decisori e influenzatori. Ed è un compito che richiede formazione.

Diventano essenziali quindi non soltanto i training per l’espressività (farsi capire, saper presentare con efficacia), ma soprattutto training che coltivano le doti di ascolto attivo, analisi tattica ed empatia strategica.

Tutto questo fa parte della sfera di competenza della psicologia strategica.

[1] Tra i tanti articoli in merito, citiamo alcuni tra cui: Karmarkar U.R. & Tormala Z.L. (2010), Believe Me, I Have No Idea What I’m Talking About: The Effects of Source Certainty on Consumer Involvement and Persuasion, in Journal Of Consumer Research, Vol. 36, April 2010; Beverland M.B. & Farrelly F.J (2010), The Quest for Authenticity in Consumption: Consumers’ Purposive Choice of Authentic Cues to Shape Experienced Outcomes, in Journal Of Consumer Research, Vol. 36, February 2010.

[2] Trevisani, D. (2001), Psicologia di marketing e comunicazione: pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management, FrancoAngeli, Milano.

© Articolo a cura di: dott. Daniele Trevisani, Studio Trevisani Formazione, Consulenza e Coaching.- Testo estratto dal volume di Daniele Trevisani “Strategic Selling. Psicologia e Comunicazione per la vendita”, Franco Angeli editore, Milano, 2011

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Articoli del meseDaniele Trevisani, Senior Consultant, Coach & Trainer

Se ti chiedi che modelli esistenziali di Donna espongono i mass media… abbiamo stupende conferme: cazzate a pioggia! Ma soprattutto, pericolose. Vediamone alcune.

Apro una rivista a caso, non faccio il nome ma è dedicata alle donne. Ps. In psicologia si parla di “archetipi” della donna e di come questi possono essere rielaborati e resi più veri, più sani e meno falsi, ma poi inizi a leggere e ti cascano le braccia… perchè arrivano gli esempi che ti propongono… non saprei come chiamare questa porcheria, la falsità (almeno)… Ecco la prima top 5:

  1. Margherita, tipica milanese, lavora sui set cinematografici come “segretaria di edizione“… ma dove c… sono questi set cinematografici? E che c… fa una “segretaria di edizione“? Non possiamo accettare il fatto che una donna non sia il Top del Glam del Top del Billionnaire, senza sentirsi una nullità? Ma il valore di una persona da cosa viene? Se faceva l’impiegata o la casalinga non aveva diritto di esistere secondo questi pazzoidi?
  2. Una ragazzina olandese di 16 anni allevata in nave da genitori (facoltosi, evidentemente), che non lavorano e vivono in nave (come tutti gli italiani del resto) e fa il giro del mondo in barca a vela, mentre le nostre 16 enni ansimano se va bene per fare la barista in nero… un confronto impari…. adesso a 18 anni vive in barca a vela con il suo dolcissimo fidanzato… e le nostre 18 enni prima di sperare di poter uscire di casa devono aspettare i 35 anni perchè il lavoro non si trova… ancora un confronto impari… quasi irriverente
  3. Marta Marzotto e i suoi 3 amanti contemporanei, vero esempio di coraggio esistenziale per le nostre giovani soprattutto in tempi difficili di lavoro che non si trova
  4. una modella pallida, triste, anoressica e malata, che se incontrassi per strada – in tutta coscienza – dovresti chiamare il 118 per un ricovero immediato,
  5. poi c’è quella che in vacanza attraversa l’Australia a bordo di un camper (“è stata un’esperienza unica..”)… si soprattutto se fosse vero che attraversi il deserto australiano facendo 5.000 km su un camper senza che si rompa… ma la smettete di sparare cazzate per favore????

Ma andiamo avanti, abbiamo le seconda top 5:

  1. quella che per vacanza “in barca, cullata dal vento, va alla scoperta delle coste della Turchia”… spera solo che il vento non ti culli troppo perchè se non hai un comandante con i contro c…. tu in barca a vela sulle coste della Turchia ti ci schianti, nella vita vera…
  2. l’altra che per rifarsi da una delusione d’amore va “sulle spiagge del Costa Rica”… penso che prima sia passata per Cesenatico ma intanto adesso dice che va in Costa Rica…
  3. Poi c’è l’immancabile attrice che in vacanza a Mykonos fa notizia perchè non prende multa per eccessi di velocità sul suo acquascooter mentre scende dallo yocht, come tutte le Italiane, che in genere hanno l’acquascooter nel baule e lo usano al posto della gondola…
  4. Abbiamo poi quella che si fa sposare dal nipote di Kennedy, perchè un uomo vale per quello che si è guadagnato, e se questo è vero, nella valutazione di un uomo i suoi nonni dopo tutto valgono qualcosa…
  5. Abbiamo poi la mitica Naomi Campbell oramai over 40, che, poverina, non ha dormito tuttta la notte perchè è a Ibiza ed è stata ad un party assieme a Madre Teresa di Calcutta, Kate Moss e qualche altra top-model rifatta come una bambola di cera… gli stessi problemi della mamma italiana over 40…

Poi parliamo di uomini, e qui, non voglio infierire.

Abbiamo come sempre il bello di turno americano-inglese-non-si-sa-basta-che-abbia-il-nome-strano, questa volta si chiama Ryan Guzman (il cognome apre a molti sospetti di falso), in realtà una faccia tipica da ragazzo italiano del sud, un bel ragazzo calabrese o pugliese per capirsi… con barbetta di ordinanza che fa-tanto-macho… ps il nostro italico magari nessuno lo considera perchè fa il pizzaoiolo…

…ma questo fa di nome Ryan ed ha con problemi esistenziali enormi: “mi agito se spunta un brufolo e sono ossessionato dai capelli: non sopporto che siano in disordine e penso che non ci sia niente di peggio di venire immortalati in foto con pettinature agghiaccianti” esattamente quello che preoccupa i nostri 25enni che stanno fuggendo dall’Italia per trovare un lavoro…

…mi fermo qui, se mi verrà voglia faremo una prossima puntata… avanti Donne, c’è speranza, e un piccolo suggerimento, non fatevi prendere in giro, queste favole sono solo pagliacciate, non vi vergognate MAI di vivere una vita vera con problemi veri…

Daniele Trevisani www.studiotrevisani.it

Self Power. Psicologia della Motivazione e delle Performance. Franco Angeli editore

Link alla scheda online del volume Self Power

Ogni giorno ti alzi. E ogni giorno combatti una battaglia. È la lotta per la vita, la lotta per una vita vissuta a pieno facendo nostre le energie migliori. Dentro di noi si fronteggiano forze profonde. Da un lato abbiamo la nostra energia personale, fisica e mentale, la nostra determinazione, capacità, voglia di fare. È la metafora della Luce, del Bene, della Vita. L’altro è il fronte delle paure, il buio, il dolore, l’ansia, le sfide ardue che la vita ci riserva, le difficoltà, le idee sbagliate, le ideologie oppressive, che ostacolano la nostra avanzata. La nostra forza è il nostro coraggio di procedere oltre le paure ed entrare in nuovi territori di ricerca. Come fare quindi per aumentare il nostro potere personale? Di quali idee disfarsi, e quali far entrare? “L’intelligenza è utile per la sopravvivenza se ci permette di estinguere una cattiva idea prima che la cattiva idea estingua noi” (Karl Popper). Il testo ci parla di come aprire la nostra mente a idee buone, positive, a nuove visioni, a nuovi apprendimenti, e lasciare entrare acqua fresca da mille ruscelli. Ci insegna ad adottare uno spirito guerriero che non si arrenda davanti alle difficoltà e sappia scoprire nuovi metodi e conoscenze. “La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente” (Albert Einstein).

I vostri commenti
Moira (31-07-2014)
Questo libro è semplicemente “adrenalinico”!!! Già la lettura delle prime pagine ti spinge a metterti in discussione…..a metterti in gioco….ad AGIRE. Energia allo stato puro nel senso etimologico del termine, dal greco “en ergon” ossia la capacità di agire. Da ogni riga traspare la passione e l’impegno dell’autore verso le persone che non stanno a guardare ma che, con fatica, impegno e disciplina, diventano i protagonisti delle loro vite e i veri leader di oggi. In questo libro tutti possono trovare stimoli e strumenti per sviluppare il proprio potenziale e non sprecare i propri talenti. Grazie Daniele Trevisani…per averci trasferito in poche pagine una competenza straordinaria, frutto di un’esperienza vissuta sul campo e di una continua attività di studio e ricerca. Un tale VALORE non si può di certo improvvisare. Consiglio a tutti quelli che hanno le batterie un po’ scariche o che vogliono investire ulteriormente sul proprio percorso di crescita di “vivere” questo libro e di farsi accompagnare dall’autore nel meraviglioso viaggio della consapevolezza.
Voto: 5 / 5

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Dr. Daniele Trevisani - Formazione Aziendale, Ricerca, Coaching