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La maieutica

Socrate è nato a Sofronisco nel 470/469 a.C. circa. È uno dei filosofi maggiori che non ha lasciato nulla di scritto, dato che a suo avviso era uno strumento inadeguato alla trasmissione del sapere e non idonea nel sostituire il dialogo. Egli è l’ispiratore del dialogo filosofico come genere innovativo: il dialogo socratico.

Riceve l’educazione tradizionale e si avvicina al mondo della filosofia tramite la lettura degli scritti di Anassagora. Dopo aver esaminato la filosofia della natura decide di abbandonarne lo studio, dato che essa non teneva conto nella sua indagine la ricerca del bene.

Socrate muore nel 399 a.C. condannato a morte, con l’accusa di aver introdotto nella Polis nuovi dei, non aver riconosciuto quelli presenti ed aver corrotto i giovani.

L’oracolo di Delfi

Una vicenda particolare della vita di Socrate riguarda sicuramente la sua visita all’oracolo di Delfi avvenuta nel 430 a.C. All’oracolo viene chiesto se esista qualcuno più sapiente di Socrate, ma egli risponde che non esiste.

Questo lascia perplesso il filosofo, perchè l’oracolo non mente mai. Allo stesso tempo, è consapevole di non sapere nulla. Decide così di trascorrere intere giornate alla ricerca di qualcuno più sapiente di lui, interrogando ogni persona che incontra ad Atene.

Il significato dell’oracolo in realtà evidenzia come nessun uomo sia sapiente. Il vero sapiente è colui che sa di non sapere, colui che è dotato di una dotta ignoranza. L’unico vero sapere che esiste è quello divino, che non ha nulla a che fare con l’ambito umano.

Maieutica

Socrate caratterizza i suoi dialoghi con domande e risposte brevi e ben precise. Inizialmente concede al proprio interlocutore di affermare le proprie tesi, successivamente inizia ad interrogarlo, impedendogli di negare delle premesse che riguardano la vita comune e sono irrinunciabili.

A questo punto l’interlocutore si trova in una posizione dove deve compiere una scelta: o sostenere la sua tesi, o rinunciare a delle credenze basilari (impossibile). Questo metodo smaschera i falsi saperi e le false credenze, liberando gli uomini dalla presunzione di sapere qualcosa, mostrandogli l’ignoranza in cui sono immersi.

Lo scopo di questo metodo di indagine è la ricerca della virtù, ed adottare uno stile di vita che sia coerente con le proprie credenze.

Dr. Daniele Trevisani - Formazione Aziendale, Ricerca, Coaching