Vita e pensiero del filosofi di Stagira
Aristotele è nato a Stagira nel 384 a.C. circa,d al padre Nicomano, un medico, e da madre Festide. All’età di diciassette anni entrò a far parte dell’accademia di Platone vi rimase fino alla morte di quest’ultimo.
Nel 336, dopo svariate peripezie personali, Aristotele fonda ad Atene una scuola, nel giardino dedicato ad Apollo Licio, chiamata Liceo.
Logica e Dialettica
Aristotele è il vero inventore della Logica, ovvero della teoria dell’inferenza, o deduzione. Nel “De interpretatione” egli parla del discorso, in cui le cose sono dette con connessione: il soggetto è legato al predicato. I campi d’uso sono sia il linguaggio, che il pensiero, ma anche la realtà.
Il nome ed il verbo, presi singolarmente, non sono nè veri nè falsi, solamente il discorso può esserlo:
- Verità significa uniformità del discorso
- Falsità significa difformità del discorso
I principi logici del discorso sono due:
- Principio di non contraddizione
- Principio del terzo escluso
Il primo viene spiegato in questa maniera: “È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo”.
Il secondo, invece: “Dato un giudizio positivo ed uno negativo, di uguale soggetto e predicato, essi non possono essere ne veri ne falsi contemporaneamente, inoltre la verità di uno implica la falsità dell’altro e viceversa. Non c’è una terza possibilità”.
Il sillogismo è dato dalla relazione che sussiste tra tre giudizi, due dei quali sono presi come premesse, mentre il terzo è la conclusione. La correttezza e la verità del sillogismo non riguarda la verità delle premesse, ma solamente la necessità con cui la conclusione consegue da esse.
Tre figure del sillogismo
- Figura 1: il termine medio funge da soggetto all’estremo maggiore e da predicato all’estremo minore
- Figura 2: il termine medio funge sempre e solo da predicato degli estremi
- Figura 3: il termine medio funge sempre e solo come soggetto degli estremi
La confutazione consiste nella deduzione di una conclusione che contraddica la tesi generale sostenuta da un interlocutore. L’induzione, invece, consiste nell’inferire da premesse particolari una conclusione universale, osservando che è valida solo se il primo estremo comprende tutti i particolari di quel tipo.
L’abduzione ha luogo quando il primo termine inerisce al medio, mentre non è chiaro se il “medio” inerisca al terzo, pur essendo ciò credibile allo stesso modo.
Il sillogismo scientifico avviene quando le premesse prime sono vere e causa della conclusione. Dalla verità delle premesse abbiamo la verità della conclusione. Infine, esiste la dimostrazione per assurdo: dimostra un enunciato assumendo come premessa la negazione di essa e, unito con una premessa vera, giunge ad una conclusione impossibile perchè contraddice un altro enunciato che si sa essere vero.