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Fedeltà alla marca

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©Copyright. Articolo estratto con il permesso dell’autore dal libro di Daniele Trevisani: “Psicologia di Marketing e Comunicazione” Franco Angeli Editore, Milano

Consistono nella necessità di vedersi riconosciuti socialmente, vedersi accettati dagli altri, proteggere la propria “faccia”, acquisire potere e immagine presso gli altri, in particolare presso i propri gruppi di riferimento (ingroup). I prodotti “status symbol” hanno la proprietà di avvicinare l’immagine dell’individuo all’immagine da esso desiderata presso gli “altri”, soprattutto in termini di status socioeconomico.

Nella quarta classe, Maslow include anche la funzione di autostima, mentre nell’approccio ALM essa è stata da noi spostata all’ultimo gradino della piramide, per meglio evidenziare la differenza tra (1) prodotti con potere di auto-immagine (azione su se stessi), i quali hanno l’obiettivo di modificare o migliorare  l’immagine di sè, e (2) prodotti con funzione di etero-immagine (azione sugli altri), i quali vengono acquistati con l’obiettivo di elevare o modificare l’immagine che gli altri hanno dell’individuo.

©Copyright. Articolo estratto con il permesso dell’autore dal libro di Daniele Trevisani: “Psicologia di Marketing e Comunicazione” Franco Angeli Editore, Milano

Semantica articolo. Le parole chiave di questo articolo sono:

Bisogni sociali

Apprezzamento

Status symbol

Status socioeconomico

Autostima

Brand di lusso

Esclusività

Posizionamento di marca

Prodotti premium

Riconoscimento sociale

Immagine di prestigio

Fedeltà alla marca

Moda di lusso

Influencer marketing

Appartenenza sociale

Consumo ostentativo

Lifestyle branding

Impatto sociale

Marchi aspirazionali

Esperienza di lusso

Valore percepito

Desiderabilità del brand

Prodotti iconici

Marketing emozionale

©Copyright. Articolo estratto con il permesso dell’autore dal libro di Daniele Trevisani: “Psicologia di Marketing e Comunicazione” Franco Angeli Editore, Milano

I valori sono principi guida che indirizzano la vita e il comportamento. Un valore è definito dalla ricerca sociale come

«una credenza permanente che uno specifico modo di condotta o motivo ultimo di esistere sia personalmente o socialmente preferibile ad modo di condotta o motivo di esistere di natura opposta o divergente»[1]

Tra i “modi di condotta” su cui agiscono i valori, dobbiamo inserire sicuramente anche le scelte di acquisto e i modi di consumare.

Un valore, diversamente da un’opinione, è relativamente stabile e frutto di tutti gli input formativi e pedagogici ricevuti dall’individuo, mentre un’opinione, un atteggiamento, una credenza, cambiano più facilmente.

L’atto di acquisto comprende una valutazione sottostante di distanza valoriale. La distanza valoriale misura quanto distante sia l’immagine (ed i valori correlati) espressa dal prodotto rispetto all’immagine (ed i valori correlati) ricercati dall’acquirente. In essa rientra la riflessione condotta dal consumatore tra i propri valori sociali e valori percepiti nel prodotto, o nell’impresa venditrice.


[1] Rokeach, M. (1973). The nature of human values. New York: Free Press.

La vicinanza valoriale produce gradimento aumentato, affetto e identificazione con il prodotto. Al crescere della distanza valoriale si innescano invece fenomeni prima di disinteresse, poi di disprezzo, sino al boicottaggio attivo dei prodotti per ciò che essi significano politicamente e culturalmente. Ad esempio, fenomeni di boicottaggio hanno riguardato i prodotti sudafricani durante l’apartheid[1], il cui acquisto era visto come un modo di supportare il regime razzista, le banane delle multinazionali, il cui acquisto veniva (e viene) considerato un modo di finanziare lo sfruttamento dei paesi poveri, o i prodotti della Microsoft, assunti da diversi gruppi hacker a simbolo di imperialismo culturale nel campo del software. Questi, e molti altri casi di boicottaggio valoriale dei prodotti permeano tutta la storia dell’economia occidentale.


[1] Regime di separazione tra popolazione bianca e nera, in vigore in Sudafrica sino agli anni ’80.

©Copyright. Articolo estratto con il permesso dell’autore dal libro di Daniele Trevisani: “Psicologia di Marketing e Comunicazione” Franco Angeli Editore, Milano

Semantica articolo. Le parole chiave di questo articolo sono:

Valori personali

Principi guida

Scelte di acquisto

Distanza valoriale

Immagine del prodotto

Valori percepiti

Boicottaggio attivo

Associazioni valoriali

Brand equity

Posizionamento valoriale

Identità di marca

Comunicazione di marca

Valori del brand

Marketing emozionale

Strategia di posizionamento

Branding

Attributi del prodotto

Percezione del valore

Immagine di marca

Reputazione del brand

Differenziazione del prodotto

Fedeltà alla marca

Valore simbolico

Storytelling del brand

Valori aziendali

Marketing etico

Esperienza del consumatore

Dr. Daniele Trevisani - Formazione Aziendale, Ricerca, Coaching