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Programma 1 di Formazione di 6 Mesi per Corso Mental Coach (Metodo HPM™ di Daniele Trevisani)
Struttura del corso:
Durata: 6 mesi
Incontri in presenza: 1 incontro al mese (durata 1-2 ore)
Zoom Call settimanale: da 30 minuti a 1 ora a settimana
Corsi di Mental Coach Mese 1: Fondamenti del Metodo HPM™ e Introduzione al Coaching Profondo
Incontro in presenza:
Introduzione al Metodo HPM™ (Human Potential Modeling)
I principi fondamentali del coaching e della crescita personale
Esercitazioni pratiche su ascolto attivo e empatia
Zoom Call settimanali:
Analisi delle dinamiche interne e esterne del coachee
Applicazione dei concetti in situazioni reali
Feedback e discussione su esercizi pratici
Aforisma del mese: “La vera crescita inizia quando smettiamo di resistere al cambiamento.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 2: Analisi del Potenziale Umano e Definizione degli Obiettivi
Incontro in presenza:
Come identificare e valorizzare il potenziale inespresso del coachee
La definizione di obiettivi chiari e misurabili
Tecniche di visualizzazione e pianificazione strategica
Zoom Call settimanali:
Approfondimento sulle tecniche di goal-setting
Studio di casi e condivisione di esperienze
Feedback sugli esercizi di goal-setting
Aforisma del mese: “Un obiettivo chiaro è la bussola che ci guida attraverso le tempeste della vita.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 3: Gestione delle Emozioni e Resilienza Psicologica
Incontro in presenza:
Come gestire le emozioni nei momenti di stress
Strumenti per potenziare la resilienza mentale
Esercizi di auto-riflessione e autoconsapevolezza
Zoom Call settimanali:
Discussione sulle tecniche di gestione dello stress
Condivisione di esperienze personali
Supporto reciproco tra i partecipanti
Aforisma del mese: “La resilienza non è resistere, ma sapersi rialzare ogni volta che cadiamo.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 4: Comunicazione Efficace e Relazioni Interpersonali
Incontro in presenza:
Migliorare le abilità di comunicazione nel coaching
Come creare empatia e fiducia con il coachee
Tecniche avanzate di ascolto e feedback
Zoom Call settimanali:
Esercizi di comunicazione attiva
Analisi di situazioni comunicative problematiche
Esercitazioni in piccoli gruppi
Aforisma del mese: “La qualità delle tue relazioni determina la qualità della tua vita.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 5: Coaching per la Performance e Motivazione Continua
Incontro in presenza:
Strumenti per motivare i coachee a lungo termine
Tecniche di monitoraggio e follow-up delle prestazioni
Il coaching per la performance e il miglioramento continuo
Zoom Call settimanali:
Revisione di piani d’azione e monitoraggio dei progressi
Esercizi di motivazione e leadership
Supporto e feedback
Aforisma del mese: “La vera motivazione nasce dall’interno, non è un fuoco che puoi alimentare dall’esterno.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 6: Sviluppo di un Piano di Coaching Personalizzato
Incontro in presenza:
Creazione di un piano di coaching personalizzato per i coachee
Come adattare il Metodo HPM™ alle esigenze individuali
Simulazioni di sessioni di coaching
Zoom Call settimanali:
Discussione e affinamento dei piani di coaching
Revisione dei casi di studio e feedback finale
Chiusura e riflessioni finali
Aforisma del mese: “Un coach non dà risposte, ma guida il coachee verso la scoperta delle proprie soluzioni.”
— Daniele Trevisani
Programma 2 di Formazione di 6 Mesi per Corso Mental Coach Avanzato (Metodo HPM™ di Daniele Trevisani)
Programma Avanzato di Formazione di 6 Mesi per Mental Coach (Metodo HPM™ di Daniele Trevisani)
Struttura del corso:
Durata: 6 mesi
Incontri in presenza: 1 incontro al mese (durata 1-2 ore)
Zoom Call settimanale: 1 ora a settimana
Corsi di Mental Coach Mese 1: Neuroscienze del Coaching e Psicologia della Motivazione
Incontro in presenza:
Introduzione avanzata alle neuroscienze applicate al coaching
Comprendere i meccanismi cerebrali alla base della motivazione e del cambiamento
Come stimolare il sistema di ricompensa del cervello nel coaching
Zoom Call settimanali:
Analisi di casi pratici in cui la motivazione è bloccata
Strategie per superare le barriere psicologiche
Discussione su come utilizzare le neuroscienze per personalizzare gli interventi
Aforisma del mese: “Non è mai il cervello che ci limita, ma il modo in cui lo usiamo.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 2: Approfondimento sul Modello HPM™ e Gestione delle Dinamiche Interne
Incontro in presenza:
Analisi dettagliata dei livelli del Modello HPM™ (corpo, mente, emozioni, valori, spirito)
Come mappare in profondità il potenziale del coachee
Tecniche di esplorazione delle dinamiche inconsce
Zoom Call settimanali:
Discussione su come applicare il Modello HPM™ nei casi complessi
Esercizi per identificare i blocchi interni e trasformarli in risorse
Analisi critica di casi reali
Aforisma del mese: “Per trasformare il potenziale in azione, occorre prima comprendere le radici profonde del sé.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 3: Gestione dello Stress e Potenziamento della Resilienza del Coachee
Incontro in presenza:
Strategie avanzate di gestione dello stress e delle emozioni nel coaching
Tecniche di mindfulness e visualizzazione per rafforzare la resilienza
Esercizi per aiutare il coachee a gestire situazioni di forte pressione
Zoom Call settimanali:
Discussione sui risultati delle tecniche di gestione dello stress applicate
Case study: come il coaching può aumentare la resilienza psicologica
Feedback e miglioramento continuo delle tecniche utilizzate
Aforisma del mese: “La resilienza non è solo forza, è la capacità di trasformare lo stress in energia costruttiva.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 4: Coaching Cognitivo e Comportamentale per il Cambiamento Sostenibile
Incontro in presenza:
Principi avanzati di coaching cognitivo-comportamentale
Come aiutare i coachee a riconoscere e trasformare schemi di pensiero disfunzionali
Strategie per il cambiamento comportamentale sostenibile nel tempo
Zoom Call settimanali:
Esercizi pratici per il riconoscimento e la gestione dei pensieri limitanti
Role-play per simulare situazioni di coaching cognitivo
Discussione e feedback sui progressi dei partecipanti
Aforisma del mese: “Cambiare i pensieri è il primo passo per cambiare il mondo interiore del coachee.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 5: Leadership Personale e Coaching di Gruppo
Incontro in presenza:
Sviluppare la leadership personale come Mental Coach
Tecniche per il coaching di gruppo e la gestione dinamica delle sessioni di team coaching
Come creare sinergia e fiducia tra i partecipanti durante sessioni di gruppo
Zoom Call settimanali:
Condivisione di esperienze nel coaching di gruppo
Analisi delle dinamiche di gruppo e gestione di situazioni critiche
Feedback e riflessioni sugli esercizi di leadership personale
Aforisma del mese: “La leadership non è dominio, è l’arte di guidare se stessi e gli altri verso nuove possibilità.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Mese 6: Costruzione di un Modello Personalizzato di Coaching e Chiave per la Maestria
Incontro in presenza:
Come sviluppare un proprio modello di coaching basato sull’HPM™
L’importanza della maestria continua e dell’autosviluppo nel coaching
Simulazioni avanzate di coaching, feedback e revisione finale
Zoom Call settimanali:
Condivisione e discussione sui modelli di coaching personalizzati dei partecipanti
Case study: analisi avanzate e riflessioni sul lavoro svolto
Discussione sui passi successivi per il perfezionamento continuo come Mental Coach
Aforisma del mese: “La maestria nel coaching è una strada senza fine, dove ogni passo porta a nuove scoperte.”
— Daniele Trevisani
Corsi di Mental Coach Avanzato. Sintesi
Questo programma avanzato si concentra sull’approfondimento delle competenze chiave del Mental Coaching attraverso il Metodo HPM™ di Daniele Trevisani. L’obiettivo è fornire strumenti pratici e concettuali per gestire casi complessi e supportare i coachee a livelli profondi, sviluppando un approccio personalizzato e sostenibile.
Trevisani, Daniele (1989) A systems/semiotic approach to the study of intercultural communication effectiveness, Fulbright Commission, New York.
Trevisani, Daniele (1992). A Semiotic Models Approach to the Analysis of International/Intercultural Communication; pubblicato in Proceedings of the 9th International and Intercultural Communication Conference, University Of Miami, FL., USA, 19 – 21 May 1992.
Trevisani, Daniele (2000). Competitività aziendale, personale, organizzativa. Strumenti di sviluppo e creazione del valore. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2001). Psicologia di marketing e comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2003). Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica. Dall’analisi del Consumer Behavior alla progettazione comunicativa. Milano, Franco Angeli.
Trevisani Daniele (2005). Negoziazione interculturale. Comunicazione oltre le barriere culturali. Dalle relazioni interne sino alle trattative internazionali. Milano, Franco Angeli.
Trevisani Daniele (2007). Regie di Cambiamento. Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo, e al Coaching. Milano, Franco Angeli.
Trevisani Daniele (2009). Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2011). Strategic Selling. Psicologia e comunicazione per la vendita consulenziale e le negoziazioni complesse. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2013). Personal Energy. Una mappa per potenziare le Energie Mentali. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2014). Self-Power. Psicologia della motivazione e della performance. Milano, Franco Angeli.Trevisani, Daniele (2015). Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2016). Team leadership e comunicazione operativa. Principi e pratiche per il miglioramento continuo individuale e di team. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2017). Strategie di comunicazione e marketing. Un metodo in 12 punti per campagne di comunicazione persuasiva. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2018). Psicologia della libertà. Liberare le potenzialità delle persone. Roma, Mediterranee.
Trevisani, Daniele (2019). Parliamoci chiaro. Il modello delle quattro distanze per una comunicazione efficace e costruttiva. Verona, Gribaudo-Feltrinelli.
Trevisani, Daniele (2019). Ascolto Attivo ed Empatia. I segreti di una comunicazione efficace. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2020). Direzione vendite e Leadership. Coordinare e formare i propri venditori per creare un team efficace. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2021). Deep Coaching. Il Metodo HPM™ per la crescita personale, il coaching in profondità, e la formazione attiva. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2022). Il coraggio di evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia. Bologna, OM.
Trevisani, Daniele (2023). Solution Selling. Il manuale della vendita consulenziale. Milano, Franco Angeli.
Trevisani, Daniele (2024). Crescita Personale. Il Metodo HPM. Milano, Mind.
Trevisani, Daniele (2024). Il Libro Rosso del Coaching. Roma, Lit Edizioni.
Trevisani, Daniele (2024). Gestire lo Stress e migliorare i rapporti umani. Capponi, Ascoli Piceno.
Corsi di Mental Coach Avanzato – Altra Bibliografia Scientifica:
Whitmore, J. (2009). Coaching for Performance: Growing Human Potential and Purpose. London, Nicholas Brealey Publishing.
Stober, D. R., & Grant, A. M. (Eds.). (2006). Evidence Based Coaching Handbook: Putting Best Practices to Work for Your Clients. Hoboken, NJ: Wiley.
Neenan, M., & Dryden, W. (2013). Life Coaching: A Cognitive-Behavioural Approach. London, Routledge.
Passmore, J. (Ed.). (2016). Excellence in Coaching: The Industry Guide. London, Kogan Page.
ICF (2019). International Coaching Federation Competency Model.
Questo programma è stato strutturato per fornire una formazione solida e completa sul coaching secondo il Metodo HPM™, con un mix di teoria, pratica e auto-riflessione.
Mental Coach. Una professione in ascesa che spazia dal mental coaching sportivo, al mental coaching manageriale sino al mental coaching dello stile di vita e lavoro. Le caratteristiche del lavoro del Mental Coach e le sue tante declinazioni sono esposte in questo articolo.
Vediamo prima di tutto questa testimonianza dal quotidiano “Il Messaggero”
L’attore Hugh Jackman che ha voluto sperimentare il coaching per perfezionare le sue performance in scena. I Metallica, in un periodo di crisi. I politici, da Bill Clinton a Donald Trump. E molti altri, come il neo campione olimpico dei 100 metri, l’uomo più veloce del mondo, il nostro Marcell Jacobs, che tanto ha ringraziato la sua mental coach per averlo aiutato a vincere l’oro a Tokyo. E ancora fino ai tanti, tantissimi – sempre più – che, lontani dai riflettori, oggi si rivolgono ai life e mental coach per valorizzare i propri talenti, migliorare la vita quotidiana, affrontare problemi familiari, spaziando dunque dal divorzio alla carriera, dalla menopausa alla perdita di un animale domestico, dalla ricerca dell’amore al successo.
In questa pagina sul Mental Coaching ho raccolto alcune delle mie esperienze come Mental Coach di Campioni Mondiali in varie discipline. Ma per capire meglio, entriamo ora ad approfondire cosa fa un mental coach
Mental Coach per lo sport e Mental Coaching Sportivo
Il Mental Coach per lo sport e il Mental Coaching Sportivo si occupano di:
esame del micro-ambiente e del macro-ambiente, dal del gesto atletico da compiere sino al senso del proprio percorso di vita sportiva e le sue traiettorie ed evoluzioni
ottimizzazione mentale del gesto tramite tecniche di visualizzazione e feedback
videomicroanalisi di se stessi durante precedenti performance
approccio mentale alla competizione
conflitti interiori che bloccano le performance sportive e riscoperta del proprio Empowerment (vedi a proposito il libro Self Power di Daniele Trevisani)
studio di nuovi atteggiamenti e comportamenti da inserire nella propria performance
Mental Coach per il Business e Business Coaching
Il Mental Coach per il Business e i professionisti di Business Coaching si occupano di:
lavorare sull’atteggiamento mentale positivo da portare nella performance professionale
ristabilire spazi ottimali tra performance e recupero mentale e fisico
esaminare le ansie e tensioni che la persona vive sul lavoro per arrivare a distanziarsene con tecniche come il rilassamento, il coaching mentale, il Counseling, e soprattutto l’ascolto attivo ed empatico
costruire una prospettiva del futuro professionale più “psicologicamente ecologica” cioè più rispettosa dei propri bisogni umani e relazionali
fornire uno schema di lavoro per ottimizzare le propri energie mentali, come il Metodo HPM (Human Performance Modeling)
offrire supporti metodologici di coaching mentale attraverso l’analisi di video con software di emersione di microespressioni, videomicroanalisi di video di performance e studio delle aree su cui è bene lavorare
Mental Coach per lo stile di vita e Life Coaching
Il Mental Coach per lo stile di vita e i professionisti di Life Coaching si occupano di:
Offrire uno spazio di ascolto attivo ed empatia, come specificato nel libro omonimo “Ascolto Attivo ed Empatia“, centrato sul “Potenziale Umano” che la persona può esprimere
aiutare la persona a trovare equilibri sani tra tempo professionale, tempo per il recupero, tempo per il corpo, tempo per la propria formazione, tempo per la propria crescita spirituale
aiutare la persona nelle transizioni di carriera e negli step correlati, esempio il colloquio di lavoro, il public speaking, ed essere più efficace nelle relazioni umane e professionali
riesaminare, attraverso metodologie di “Deep Coaching“, i propri atteggiamenti e comportamenti scoprendo quali sono funzionali e quali disfunzionali al proprio benessere
imparare nuove competenze utili per la vita di relazione e il proprio benessere
imparare nuove competenze utili per la professione e ricentrarsi professionalmente.
Vuoi un contatto preliminare e senza costi per valutare se ci sono iniziative in corso per la formazione sul coaching che facciano al caso tuo, sia se sei all’inizio o anche se sei già un coach avanzato? Contatta il dott. Daniele Trevisani tramite il seguente form
Essere Mental Coach. Alcune informazioni aggiuntive sul coaching mentale
Fonte Wikipedia inglese con nostre rielaborazioni
Coaching
Il coaching è una forma di sviluppo in cui una persona esperta, chiamata coach , supporta uno studente o un cliente nel raggiungimento di uno specifico obiettivo personale o professionale fornendo formazione e guida. [1] Lo studente è talvolta chiamato coachee . Occasionalmente, coaching può significare una relazione informale tra due persone, di cui una ha più esperienza e competenza dell’altra e offre consigli e indicazioni man mano che quest’ultima apprende; ma il coaching differisce dal mentoring concentrandosi su compiti o obiettivi specifici, in contrasto con obiettivi più generali o sviluppo complessivo. [1] [2] [3]
Mental Coach. Termine e Origini
Il primo uso del termine “coach” in relazione a un istruttore o formatore è sorto intorno al 1830 nello slang dell’Università di Oxford per indicare un tutor che “portava” uno studente attraverso un esame. [4] La parola “coaching” identifica quindi un processo utilizzato per trasportare le persone da dove si trovano a dove vogliono essere. Il primo uso del termine in relazione allo sport risale al 1861. [4]
Il coaching viene applicato in campi come lo sport, le arti dello spettacolo (i cantanti ottengono coach vocali ), la recitazione ( istruttori di recitazione e dialettali ), gli affari, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le relazioni (ad esempio, gli allenatori di appuntamenti ).
I coach utilizzano una serie di abilità comunicative (come riaffermazioni mirate, ascolto, domande, chiarimenti, ecc.) per aiutare i clienti a cambiare le loro prospettive e quindi a scoprire approcci diversi per raggiungere i loro obiettivi. [10] Queste abilità possono essere utilizzate in quasi tutti i tipi di coaching. In questo senso, il coaching è una forma di “meta-professione” che può applicarsi al supporto dei clienti in qualsiasi sforzo umano, che va dalle loro preoccupazioni in termini di salute, personali, professionali, sportivi, sociali, familiari, politici, spirituali, ecc. potrebbe esserci qualche sovrapposizione tra alcuni tipi di attività di coaching. [8] Gli approcci di coaching sono anche influenzati dalle differenze culturali. [11]
Mental Coaching applicato al Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
Il concetto di coaching per l’ ADHD è stato introdotto nel 1994 dagli psichiatri Edward M. Hallowell e John J. Ratey nel loro libro Driven to Distraction . [12] Il coaching ADHD è un tipo specializzato di life coaching che utilizza tecniche progettate per aiutare le persone con disturbo da deficit di attenzione e iperattività mitigando gli effetti del deficit delle funzioni esecutive , che è un disturbo comune per le persone con ADHD. [13] I coach lavorano con i clienti per aiutarli a gestire meglio il tempo , organizzare, fissare obiettivi e completare i progetti. [14] Oltre ad aiutare i clienti a comprendere l’impatto che l’ADHD ha avuto sulla loro vita, i coach possono aiutare i clienti a sviluppare strategie ” workaround ” per affrontare sfide specifiche e determinare e utilizzare i punti di forza individuali. I coach aiutano anche i clienti a comprendere meglio quali sono le aspettative ragionevoli per loro come individui poiché le persone con “cablaggio cerebrale” ADHD spesso sembrano aver bisogno di “specchi” esterni per l’autoconsapevolezza del loro potenziale nonostante la loro disabilità. [15]
Business Coaching Affari e dirigenti
Il coaching aziendale è un tipo di sviluppo delle risorse umane per dirigenti, membri della direzione, team e leadership. [16] Fornisce supporto positivo, feedback e consigli su base individuale o di gruppo per migliorare l’efficacia personale nel contesto aziendale, spesso concentrandosi sui cambiamenti comportamentali attraverso la psicometria o il feedback a 360 gradi . Il coaching aziendale è anche chiamato coaching esecutivo, [17] coaching aziendale o coaching di leadership. I coach aiutano i loro clienti ad avanzare verso obiettivi professionali specifici. Questi includono la transizione di carriera, la comunicazione interpersonale e professionale, la gestione delle prestazioni , l’efficacia organizzativa, la gestione della carriera e dei cambiamenti personali, lo sviluppo della presenza esecutiva, il miglioramento del pensiero strategico, la gestione efficace dei conflitti e la creazione di un team efficace all’interno di un’organizzazione. Uno psicologo industriale-organizzativo può lavorare come executive coach.
Il coaching aziendale non è limitato a esperti o fornitori esterni. Molte organizzazioni si aspettano che i loro dirigenti senior e quadri intermedi insegnino ai membri del loro team a raggiungere livelli più elevati di prestazioni, maggiore soddisfazione sul lavoro, crescita personale e sviluppo di carriera. Gli studi di ricerca suggeriscono che l’executive coaching ha effetti positivi sia all’interno delle prestazioni sul posto di lavoro che nelle aree personali al di fuori del posto di lavoro, con alcune differenze nell’impatto dei coach interni ed esterni. [18]
In alcuni paesi, non è richiesta alcuna certificazione o licenza per essere un coach aziendale o esecutivo e l’appartenenza a un’organizzazione di coaching è facoltativa. Inoltre, gli standard e i metodi di formazione degli allenatori possono variare notevolmente tra le organizzazioni di coaching. Molti business coach si definiscono consulenti , una relazione d’affari più ampia di quella che coinvolge esclusivamente il coaching. [19] I risultati della ricerca di una revisione sistematica indicano che i coach efficaci sono noti per avere integrità, supporto per coloro che allenano, capacità di comunicazione e credibilità. [16]
Sul posto di lavoro, il coaching alla leadership si è dimostrato efficace per aumentare la fiducia dei dipendenti nell’esprimere le proprie idee. [20] I risultati della ricerca in una revisione sistematica dimostrano che il coaching può aiutare a ridurre lo stress sul posto di lavoro. [21]
Il coaching di carriera si concentra sul lavoro e sulla carriera ed è simile al consiglio di carriera . Il Career Coaching non deve essere confuso con il Life Coaching , che si concentra sullo sviluppo personale. Un altro termine comune per un allenatore di carriera è ” guida alla carriera “.
Un allenatore cristiano non è un pastore o un consigliere (sebbene l’allenatore possa anche essere qualificato in quelle discipline), ma qualcuno che è stato formato professionalmente per affrontare obiettivi di coaching specifici da una prospettiva distintamente cristiana o biblica. [22]
Gli allenatori di appuntamenti offrono coaching e prodotti e servizi correlati per migliorare il successo dei loro clienti negli appuntamenti e nelle relazioni.
Il coaching finanziario è una forma relativamente nuova di coaching che si concentra sull’aiutare i clienti a superare la loro lotta per raggiungere obiettivi finanziari e aspirazioni specifici che si sono prefissati. Il coaching finanziario è una relazione one to one in cui il coach lavora per fornire incoraggiamento e supporto volti a facilitare il raggiungimento dei piani economici del cliente. Un coach finanziario , chiamato anche money coach , in genere si concentra sull’aiutare i clienti a ristrutturare e ridurre il debito, ridurre la spesa, sviluppare abitudini di risparmio e sviluppare disciplina fiscale. Al contrario, il termine consulente finanziario si riferisce a una gamma più ampia di professionisti che in genere forniscono ai clienti prodotti e servizi finanziari. Sebbene le prime ricerche colleghino il coaching finanziario al miglioramento dei risultati del cliente, è necessaria un’analisi molto più rigorosa prima di poter stabilire qualsiasi nesso causale. [23]
Il coaching sanitario sta diventando riconosciuto come un nuovo modo per aiutare le persone a “gestire” le loro malattie e condizioni, specialmente quelle di natura cronica. [24] Il coach utilizzerà tecniche speciali, esperienza personale, competenza e incoraggiamento per assistere il coachee nel portare i suoi cambiamenti comportamentali, mirando a ridurre i rischi per la salute e i costi sanitari. [25] La National Society of Health Coaches (NSHC) ha differenziato il termine health coach da wellness coach . [25] Secondo l’NSHC, gli allenatori della salute sono qualificati “per guidare le persone con condizioni acute o croniche e/o un rischio per la salute da moderato ad alto”, e gli allenatori del benessere forniscono guida e ispirazione “a individui altrimenti ‘sani’ che desiderano mantenere o migliorare il loro stato di salute generale». [25]
Il coaching per i compiti a casa si concentra sul fornire a uno studente le capacità di studio necessarie per avere successo negli studi. Questo approccio è diverso dal normale tutoraggio che in genere cerca di migliorare le prestazioni di uno studente in una materia specifica. [26]
Il coaching viene applicato per supportare studenti, docenti e amministratori nelle organizzazioni educative. [27] Per gli studenti, le opportunità di coaching includono la collaborazione con altri studenti per migliorare i voti e le abilità, sia accademiche che sociali; per insegnanti e amministratori, il coaching può aiutare con le transizioni in nuovi ruoli. [27]
Mental Coaching per la Vita – Life Coaching
Il life coaching è il processo che aiuta le persone a identificare e raggiungere obiettivi personali attraverso lo sviluppo di abilità e attitudini che portano all’auto-potenziamento. [8] [28] Il life coaching si occupa generalmente di questioni come l’equilibrio tra lavoro e vita privata e i cambiamenti di carriera e spesso si verifica al di fuori dell’ambiente di lavoro. [29] L’ impegno psicologico accademico sistematico con il life coaching risale agli anni ’80. [30] Gli scettici hanno criticato l’attenzione del life coaching sull’auto-miglioramento per il suo potenziale di commercializzazione di amicizie e altre relazioni umane, [31] ma critiche simili sono state fatte anche ad altre professioni di aiuto come la psicologia clinica. [32] [33]
Nello sport , un allenatore è un individuo che fornisce supervisione e formazione alla squadra sportiva o ai singoli giocatori. Gli allenatori sportivi si occupano dell’amministrazione, della preparazione atletica, dell’allenamento agonistico e della rappresentanza della squadra e dei giocatori. Un’indagine nel 2019 sulla letteratura sull’allenamento sportivo ha rilevato un aumento del numero di pubblicazioni e la maggior parte degli articoli presentava un approccio di ricerca quantitativa. [35] La psicologia dello sport emerse dal 1890. [36]
Un vocal coach, noto anche come voice coach (anche se questo termine si applica spesso a coloro che lavorano con la parola e la comunicazione piuttosto che con il canto), è un insegnante di musica , solitamente un pianista accompagnatore, che aiuta i cantanti a prepararsi per un’esibizione, spesso aiutandoli anche per migliorare la propria tecnica di canto e prendersi cura e sviluppare la propria voce, ma non è la stessa cosa di un insegnante di canto (chiamato anche “insegnante di voce”). I vocal coach possono impartire lezioni private di musica o workshop di gruppo o masterclass ai cantanti. Possono anche allenare i cantanti che stanno provando sul palco o che stanno cantando durante una sessione di registrazione.
Mental Coaching per Scrivere
Un coach di scrittura aiuta gli scrittori, come studenti, [37] [38] giornalisti, [39] [40] e altri professionisti [41] [42], a migliorare la loro scrittura e produttività. [43]
Sebbene il coaching sia diventato un intervento riconosciuto, purtroppo non esistono ancora standard o accordi di licenza ampiamente riconosciuti. Gli organismi professionali hanno continuato a sviluppare i propri standard, ma la mancanza di regolamentazione significa che chiunque può definirsi un allenatore. […] Se il coaching è una professione che richiede regolamentazione, o è professionale e richiede standard, rimane oggetto di dibattito.
Una delle sfide nel campo del coaching è sostenere i livelli di professionalità, standard ed etica. [44] A tal fine, gli organismi e le organizzazioni di coaching hanno codici etici e standard per i membri. [1] :287-312 [45] Tuttavia, poiché questi organismi non sono regolamentati e poiché gli allenatori non hanno bisogno di appartenere a tale organismo, l’etica e gli standard sono variabili nel campo. [44] [46] Nel febbraio 2016, l’AC e l’EMCC hanno lanciato un “Codice etico globale” per l’intero settore; individui, associazioni e organizzazioni sono invitati a diventarne firmatari. [47] [48] :1
Con la crescente popolarità del coaching, [49] molti college e università ora offrono programmi di formazione per coach accreditati da un’associazione professionale. [50] Alcuni corsi offrono un certificato di life coach dopo pochi giorni di formazione, ma tali corsi, se sono accreditati, sono considerati programmi di formazione “à la carte”, “che possono o meno offrire coaching dall’inizio alla fine addestramento”. [51] Alcuni programmi di formazione “tutto compreso” accreditati dall’ICF, ad esempio, richiedono un minimo di 125 ore di contatto con gli studenti, 10 ore di tutoraggio e un processo di valutazione delle prestazioni. [52] [53] Si tratta di una formazione molto ridotta rispetto ai requisiti di formazione di alcune altre professioni di aiuto: ad esempio, l’ abilitazione come psicologo consulente nello Stato della California richiede 3.000 ore di esperienza professionale supervisionata. [54] Tuttavia, l’ICF, ad esempio, offre una credenziale “Master Certified Coach” che richiede la dimostrazione di “2.500 ore (2.250 retribuite) di esperienza di coaching con almeno 35 clienti” [55] e una credenziale “Professional Certified Coach” con meno requisiti. [56] Altri organismi professionali offrono allo stesso modo opzioni di accreditamento per coach di livello base, intermedio e avanzato. [57] Alcuni coach sono sia coach certificati che psicologi di consulenza autorizzati, che integrano coaching e consulenza. [58]
I critici vedono il life coaching simile alla psicoterapia ma senza le restrizioni legali e la regolamentazione statale degli psicologi. [44] [59] [60] [61] Non ci sono regolamenti statali/requisiti di licenza per gli autobus. A causa della mancanza di regolamentazione, le persone che non hanno una formazione o una certificazione formale possono legalmente definirsi life o wellness coach. [62]
Mercato del coaching
Un sondaggio del 2004 su 2.529 membri ICF ha riferito che il 52,5% lavora part-time come coach e guadagna 30.000 dollari o meno, mentre il 32,3% ha riferito di guadagnare meno di 10.000 dollari all’anno. [63]
Un sondaggio del 2016 dell’ICF , ha riportato che su 53.000 allenatori professionisti, la maggior parte operava in America. Hanno riportato un reddito medio di $ 51.000 con alcuni allenatori specializzati che hanno riferito di guadagnare $ 100.000 o più. [64]
^ Salta a: a b coach , Dizionario di etimologia online, consultato il 4 luglio 2015 .
^ Linee, David; Evans, Christina, ed. (2020). “Una meta-analisi del coaching: ripercorrere le radici e ri- analizzare la storia del coaching”. Il business globale del coaching: una prospettiva meta-analitica . Studi Routledge nello sviluppo delle risorse umane. New York: Routledge. ISBN 9780429884917 . Estratto il 26 luglio 2020. […] Brock (2014: 116–119) identifica che il coaching si basa sulle basi di conoscenza dell’educazione degli adulti. […] Né Brock (2014) né Grant (2005) stabiliscono un nesso causale tra l’educazione degli adulti e l’emergere del coaching. Tuttavia, entrambi riconoscono l’importanza e la relazione di diverse teorie e basi di conoscenza con il lavoro di un coach. Ciò fa emergere la pratica di adottare basi di conoscenza consolidate dalle professioni che esistevano prima del coaching.
^ Brock, Vikki G. (2018). “Le radici e l’evoluzione del coaching”. In inglese, Susan; Sabatine , Janice Manzi ; Brownell, Philip (a cura di). Coaching professionale: principi e pratica . Edizioni Springer . P. 13-14. ISBN 9780826180094 . Estratto il 26 luglio 2020. Diverse fonti di connessioni che hanno posto le basi per il coaching sono: […] La formazione Large Group Awareness (LGAT) è stata il culmine del passaggio a una prospettiva di consapevolezza e responsabilità. I partecipanti hanno lasciato le riunioni con strutture di supporto limitate per cambiare, sebbene avessero dichiarazioni, impegni ed entusiasmo.
^ Knouse , Laura E.; Bagwell, Catherine L.; Barkley, Russell A.; Murphy, Kevin R. (maggio 2005). “Accuratezza dell’autovalutazione negli adulti con ADHD: prove da uno studio di guida”. Giornale dei disturbi dell’attenzione. 8 (4): 221-234. doi : 10.1177/1087054705280159 . PMID 16110052 . S2CID 40724893 .
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Direttore Sezione Coaching di UP-STEP, Formatore e Coach su temi di Sviluppo del Potenziale Personale, Comunicazione Interculturale e Negoziazione Internazionale, Psicologia Umanistica. Senior Expert in HR, Human Factor, Psicologia delle Performance, Comunicazione e Management, Metodologie Attive di Formazione e Coaching. Dirige le attività di formazione e coaching di www.studiotrevisani.it
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Un Mental Coach è un professionista che allena la mente di un atleta, di un manager o di una persona di qualsiasi tipo, nel compiere evoluzioni positive verso un futuro migliore e ottenere migliori performance. Non è uno psicoterapeuta o uno psichiatra, non tratta questioni cliniche ma può agire sulle stesse variabili che si trovano in alcune aree della psicologia, della comunicazione e della formazione, come la scienza delle performance, la gestione delle emozioni, operando sulla formazione personalizzata di una squadra o di un singolo atleta o manager.
A mio parere gli strumenti che un Mental Coach professionista deve conoscere sono almeno:
la Scala di Fisher, per comprendere e far comprendere ai propri clienti il concetto di stato di coscienza e aiutarlo a riconoscerli nella sua vita personale e nelle performance
le tecniche di rilassamento
le tecniche di visualizzazione
le tecniche di respirazione connesse agli stati corporei (Pranayama)
la tecnica del colloquio di Coaching (e nei casi più evoluti, la tecnica del colloquio di Counseling)
le tecniche di “Analisi degli Episodi”
le tecniche di Analisi della Conversazione (derivate dalle Scienze della Comunicazione)
i principi di base della motivazione
i principi dello stato di Flow (flusso) e delle Optimal Performance
la struttura delle emozioni (in particolare il modello di Plutchick)
il lavoro allenante sulle micro-competenze e macro-competenze (Modello HPM)
i principi dell’Andragogia (la scienza della formazione degli adulti) e la capacità di realizzare active training (formazione attiva) sui propri clienti
sensibilità e competenze sulle intersezioni tra aree diverse: spirituale, emotiva, fisico-corporea, esistenziale, professionale, familiare e sistemica, lavoro sulle competenze
conoscenza e applicazione del modello delle Regie di Cambiamento o modello X-Y, con capacità di progettare azioni di RME (Retargeting Mental Energies)
capacità di fissare micro-obiettivi e macro-obiettivi (Y o “End-States”) e monitorare i progressi del cliente
conosce sulle Scienze del Potenziale Umano (Modello HPM – Human Potential Modeling)
Ognuno di noi ha ricevuto un’eredità mentale e genetica da chi lo ha preceduto, un patrimonio di risorse, per alcuni ricco e pieno di frutti, per altri disastrato e pieno di debiti non pagati, con la quale fare i conti. Di questo non abbiamo né colpe né meriti, è il nostro punto di partenza.
Da questo punto in avanti, tuttavia, si avvia la responsabilità della persona nel compiere suoi progressi, tentativi anche piccoli, una responsabilità potente e individuale del volere realizzare se stessi, provare a farlo, o progredire per quanto sia possibile, senza accettare la stasi o la passività (passività da non confondere invece con capacità di rilassamento, un tratto invece positivo).
E quando parliamo di potenziale umano o espressività, non esiste punto di arrivo o traguardo finale. Si tratta di un atteggiamento costante di amore per la vita e per la ricerca.
La scienza è un’amica importante, perché dimostra che esistono possibilità enormi di emancipazione umana e crescita del potenziale personale.
Una grande quantità di studi provano che è possibile mettere mano attivamente alla propria espressività e alle abilità, sia generali che specifiche. Ma per farlo occorre volontà e lavoro allenante.
Lo studio autonomo o di gruppo, la crescita voluta, le esperienze, ma anche il lavoro allenante, formativo, di coaching, di counseling, di training, sono forme per alimentare le nostre ali per volare. Amplificare il potenziale umano significa dare ali a chi non le ha, e aiutare le persone che già volano a volare ancora più in alto.
Con le tecniche giuste, anche persone con handicap hanno potuto amplificare la propria espressività, nel caso specifico l’espressività comunicativa, grazie al ricorso a training particolari basati su tecniche efficaci.
Ad esempio, se parliamo di comunicazione verbale, il prosodic modeling[1] – tecnica che allena la persona a gestire meglio il parlato, il ritmo e intonazione, la buona scansione delle sillabe – migliora la capacità di esprimersi bene, di generare frasi compiute e comprensibili, e ha prodotto effetti scientificamente dimostrati. Il miglioramento è un fatto concreto e possibile.
Ed ancora, è scientificamente dimostrato che le tecniche teatrali nelle loro varie forme (incluso il role-playing, lo psicodramma, le simulazioni) possono essere usate con successo nella formazione in azienda, e anche per aumentare l’espressività di ragazzi con problemi, con risultati tangibili, reali, forti.
Gli studi dimostrano efficacia su variabili determinanti dell’espressività, quali listening skills (capacità di ascolto), eye contact (gestione del contatto visivo), body awareness (consapevolezza corporea), coordinamento fisico, espressività facciale e verbale, focalizzazione e concentrazione, flessibilità mentale e problem solving skills, capacità di interazione sociale, ma anche tratti psicologici quali la self esteem (autostima)[2].
Sono ambiti localizzati, dettagli di un puzzle di crescita, ma sono avanzamenti possibili e mostrano una via, una possibilità reale.
Questo per noi significa tanto: le persone possono andare oltre la posizione di partenza ereditata e oltre lo stato in cui si trovano, qualsiasi esso sia: (1) problematico o patologico, (2) normale o mediano, (3) eccellente o agonistico.
Sicuramente chi si impegna in programmi di sviluppo, su qualsiasi stadio di partenza, sta facendo uno sforzo intenzionale per andare oltre l’eredità ricevuta, e ha un merito. Lo ha anche chi li supporta, i coach, trainer o terapeuti che vi si impegnano. Lo hanno anche i leader se e quando nelle imprese fanno crescere le persone. I leader sono coloro che sviluppano le persone e non solo risultati.
Espressività è liberazione di sé, energia, possibilità di emancipazione, dare aiuto e contributi agli altri e ai loro sogni, così come ai nostri.
Le performance e l’apprendimento sono atti di espressività che non arrivano ad un punto per poi fermarsi, sono piuttosto momenti di azione, seguiti da altri di riflessione, ricarica, e poi ancora ricerca di altre zone di espressività e altre crescite, altri progetti positivi, e ancora riposo, contributi, espressione, in un susseguirsi di “respiro vitale”, un battito di vita profondo e potente.
Ci si può esprimere in una poesia, in una corsa, in un progetto aziendale. Ci si può esprimere aiutando il prossimo, nel volontariato, o in una ricerca spirituale.
Ci si può esprimere nel raccontare con vividezza un racconto o una favola ad un bambino. Non è necessario far soldi o vincere le olimpiadi per esprimersi. Ci si può esprimere nelle professioni, nel lavoro, nell’impresa, ma diventare ricchi non è sempre sintomo di successo vero, anzi, persone che hanno raggiunto obiettivi spirituali, come Gesù, San Francesco, i monaci buddisti, e altri illuminati, hanno deciso che il loro metro di misura fosse altro.
È questa la vera emancipazione: decidere quale sia il nostro metro di misura senza ingoiarlo a forza da altri, non assorbirlo passivamente e impregnarsi da quanto certa società vorrebbe a forza, il consumismo, l’esasperazione, il comportamento “produci-consuma-muori”.
Ma, quello che conta ai fini formativi, è che – qualsiasi sia il target o l’obiettivo – l’espressività sia percepita da un mental coach come fattore altamente “lavorabile”, così come lo è, più in generale, ogni ambito della crescita e del potenziale umano.
[1] Young, Arlene R. et al. (1996), Effects of Prosodic Modeling and Repeated Reading on Poor Readers’ Fluency and Comprehension, Applied Psycholinguistics, v. 17, n. 1, pp. 59-84, Mar.
[2] Bailey, S.D. (1993), Wings To Fly: Bringing Theatre Arts to Students with Special Needs, Woodbine House, Rockville.
Se vuoi sperimentare il lavoro con un Mental Coach professionista e il mental training, che si tratti di coaching sportivo, coaching manageriale o coaching personale, coaching per lo studio o per la carriera professionale, contatta il Dott. Daniele Trevisani tramite il seguente form
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“Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.”
Paulo Coelho
Deep Coaching e Personal Training. Principi di un approccio diretto al massimo potenziale umano del cliente
Il Deep Coaching è una forma di Coaching nella quale il lavoro allenante ha caratteristiche molto importanti e distintive:
Il lavoro riguarda sia il corpo che la mente, e quindi comprende sia attivazioni e azioni fisiche che training mentale, e soprattutto, lo studio e conoscenza delle aree su cui lavoriamo. Se lavoriamo sul corpo, questo significa studiare il corpo umano e i suoi funzionamenti. Se lavoriamo sulla comunicazione, questo significa studiare i principi della comunicazione efficace. Un coaching in profondità non si limita a far si che avvenga una performance, ma vuole che la persona diventi “padrona” della performance, che ne conosca le leggi, i funzionamenti, i segreti, e ne possieda i “saperi”, il “saper essere”, e solo in ultimo il “saper fare”.
Il lavoro è non solo pratico e “agito”, ma è accompagnato da una formazione culturale della persona – che chiameremo cliente del coaching – e da un vero e proprio studio delle dinamiche che lo coinvolgono. In altre parole, la persona non solo “Fa” ma apprende lungo il percorso i principi e teorie che guidano il suo fare, per essere sempre più padrona e consapevole del suo miglioramento, dei mezzi che usiamo, per partecipare al processo da protagonista e non come vittima ignara, e arrivare a farli propri fino in fondo. Perché studiare la storia delle Guerre Puniche o come si fa una radice quadrata, se non si conoscono i muscoli, le articolazioni – quando parliamo di coaching sportivo, o i fondamenti della comunicazione verbale e non verbale – quando si parla di coaching manageriale?
Il lavoro di coaching sul piano corporeo è abbinato e in stretta correlazione al coaching mentale, che agisce su due piani specifici: 1) la motivazione, e 2) il perfezionamento dell’azione (che si tratti di un gesto fisico, o di un atto comunicativo, siamo sempre nel campo dell’azione). Il training mentale può dare supporto al trovare una condizione mentale ottimale, ma anche lavorare sul “gesto” fino a ripulirlo e portarlo al massimo grado di espressività (si pensi alla danza) o di potenza (nel bodybuilding o powerlifting), o di controllo e conoscenza di sè (nelle arti marziali e motociclismo, nel climbing e in tanti altri sport, come l’apnea, dove la mente arriva prima del corpo).
Un “loop”, ovvero una ripetizione del ciclo di coaching, dove rivedere i progressi, gli eventuali momenti di stallo, e fissare nuovi punti di miglioramento.
Il metodo è il risultato di oltre 30 anni di pratica in cui sono stati affrontati elementi di apprendimento di abilità molto concrete (esempio, migliorare il gesto di un atleta in un dettaglio apparentemente minimale, ma significativo, come la posizione di un piede durante un colpo di pugilato, o la capacità di un manager nel fare un buon colloquio con il collaboratore) con una esplorazione profonda dei “costrutti mentali” personali del cliente che pratica il coaching e che sto seguendo, assieme alla formazione e al coaching tradizionali.
Articolo dal libro Self Power pubblicato sulla rivista Samurai di settembre 2015 sul concetto di “Soglia di Efficacia Personale”, i 6 tipi di sfida. Estratto con elaborazioni dal libro Self Power. Psicologia della Motivazione e delle Performance
quanto sia distante il concetto di Coaching Mentale per atleti e manager, rispetto alla vita quotidiana… ….eppure… e in ogni caso, è mia missione nella vita far conoscere ciò che non si conosce, allargare la sfera delle conoscenze, come coach e come formatore, quindi ci sono abituato
…ogni innovazione utile porta con se sospetto iniziale, poi curiosità, poi interesse e poi addirittura entusiasmo, e basta provarlo per capire quanto potente sia il beneficio nella vita e nella professione
Ringrazio la Campionessa Simona Galassi per la citazione del contributo che abbiamo cercato di dare tramite il Coaching Mentale, io e tutti gli istruttori Daoshi con cui ha potuto allenarsi e condividere momenti. E ringrazio la lungimiranza di un altro Campione Mondiale, Davide Carli (Profighting Rimini) che ha saputo aiutare Simona ad avvicinarsi al mondo del Coaching Mentale come ulteriore risorsa che si aggiunge ai tanti strumenti di esperienza cui già dispone. Questo è il vero Mentoring. Saper indirizzare una persona nel trovare risorse… Solo un grande Campione e grande uomo sa suggerire le cose che fanno bene agli atleti, per il loro esclusivo bene, e non solo quelle da cui ricava un rendiconto. E Davide Carli è li a ricordarci con il suo essere e le sue azioni, che queste persone esistono ancora! Grazie Davide per il contributo – che io vedo di persona con i miei occhi quando vengo a Rimini, e testimonio visivamente… il clima di crescita che generi per tanti giovani, lo stimolo che dai a tanti atleti e tanti campioni nel migliorarsi atleticamente e come persone…
Desidero anche riflettere su una questione importante: ci si fa più male a cadere dalle scale o (come dice Simona.. a mordersi un labbro mangiando un panino)… per non parlare del cadere da un motorino in corsa, che non in una gara controllata, senza doping, con arbitro, protezioni e regole. Con la differenza che cadendo dalle scale non impari praticamente niente, ma nel prepararti per una gara puoi imparare a cercare il meglio di te, nel corpo e nella mente, affrontare le tue paure, guardarle in faccia, imparare a gestire le tue emozioni, rafforzarti nel corpo e nello spirito, per mesi e mesi, e porti con te un apprendimento per altri mesi e mesi…
Che uno vinca o perda poco importa, quello che conta è fare di se stessi un laboratorio, coltivare energie positive. Ogni evento e ogni appuntamento importante – quando presi nel modo giusto – sono occasioni fondamentali per una grande operazione di Crescita Personale.
Il Diario di SIMONA
23/02/2013
RITORNO ALLA BASE!!!
Oggi il viaggio di ritorno da Montalto di Castro verso casa , dopo il rientro sul ring di ieri sera, è iniziato alle nove di mattina e dopo una tappa intermedia a Ferrara dove avevo lasciato la macchina, l’arrivo nel pieno pomeriggio mi ha stupito per il paesaggio natalizio dei 20 cm di neve che ha addobbato di bianco il mio dolce paesino di campagna….poetico ma che due maroni però!!!
l’entusiasmo per il rientro sul ring è stato ampiamente smorzato dall’inadeguatezza dell’avversaria che oltre ad essere veramente scarsa è salita sul ring impietrita dalla paura rendendo il match un’imbarazzante esibizione a senso unico… mi aspettavo sicuramente qualcosa di più per poterlo considerare un test utile ma volendo guardare per forza il bicchiere mezzo pieno ciò che è stato pienamente positivo è la voglia di salire su quel ring e la carica positiva per tornare a combattere con la grinta della campionessa e queste sensazioni sono oro per le motivazioni che mi spingono al voler tornare campionessa ancora una volta!!!! il lavoro duro inizia da ora e la fatica, quella vera che mi darà la sicurezza finale la sfrutterò al max in palestra……se penso che il danno fisico più grave me lo sono fatto da sola oggi a pranzo mordendomi il labbro nel mangiare un panino con la porchetta (causandomi un imbarazzante bozzo sul labbro inferiore) mi fa un pò ridere…vai a spiegare come si esce indenni da un match e non ci si salva da uno spuntino succulento!!!
Ora mi voglio concedere qualche sgarro ( i cappelletti della mamma li ho già mangiati!!) e una piccola vacanzina (magari qualche giorno all’estero) e poi inizierà il vero e duro lavoro su cui cimentarsi…ringrazio Ale Duran, Davide Carli e Daniele Trevisan e tutti i ragazzi e le ragazze che si sono offerti come sparring e Bandini Cuscinetti, Penetron Italia e Istam Forlimpopoli grazie ai quali ho potuto avere un professionale supporto medico, dietetico e logistico nelle spese di trasferta e allenamento…Furia Romagnola e Leone per i materiali ed il vestiario,..una vera boccata di ossigeno in questo dispendioso ed impegnativo lavoro ma di personali “Beniamini” ce ne sono ancora che meriterebbero almeno una citazione….ma ragazzi intanto di lavoro ne dobbiamo fare ancora tanto e ciò che importa è che almeno ci divertiamo ancora e la passione non ci abbandoni mai…..
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Ed ecco il racconto invece della settimana precedente il match
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Il Diario di SIMONA
15/02/2013
ULTIME FATICHE PRIMA DEL MATCH!!!
Sta terminando la settimana, una fra le più dure della preparazione, che ho passato in pianta stabile in quel di Ferrara!! Ho trovato un B&B, il Fluviale, dove c’è la possibilità di utilizzare la cucina per cui mi sono spudoratamente impossessata del frigorifero e mi sono ambientata con la mia nuova realtà di casalinga…si perchè nonostante si dica di rimanere in ritiro per allenarsi e non pensare ad altro in realtà tra cucinare, lavare i piatti, il bucato (A MANO) due volte al giorno mi sento più Cenerentola che la Regina di Romagna!!! =D
In questo periodo mi ha fatto molto piacere il passaggio di un sacco di ragazze da altre palestre disposte a spostarsi e anche a fare un sacco di chilometri solamente per fare qualche ripresa con me: Alessia da Perugia. Vissia da Milano, Dorota, Sara, Elisa e alcune di cui non conosco il nome (un pò di botte le prendo anch’io!!!EH!!) …questa settimana la maggior parte del lavoro l’ho fatta con la Dorota Kusiak, Sara Corazza ed Elisa Iuculano tutte e tre peperine e tenaci sul ring per cui mi sono impegnata e divertita molto in questi allenamenti sotto la regia di Ale Duran ( che si sta impegnando per torturarmi e farsi odiare ma io non faccio una piega nonostante i miei mostri sacri come la palla francese e certi esercizi d’altri tempi….non gli darò soddisfazione per così poco!!! 😉
Intanto nell’intralazzarmi per bene con il nuovo ambiente, il gruppo e la città ho avuto accesso libero per allenarmi alla Millennium…un coaching del preparatore mentale Daniele Trevisani(Grazie Simona! Mi fai sentire orgoglioso! Nota del Redattore!) e pure un massaggio sciogli contratture di Mattia che mi ha sconquassato lì per lì ma che in realtà oggi mi ha ridato nuova vita…. Domani, dopo l’allenamento torno a casa per il week end per organizzare i dettagli del match ( ceretta, vestiario, completino per il peso…mica poco eh??!!!) e rivedere i miei cari…la mia nipotina Viola mi telefona tutti i giorni perchè senza di me le tocca disegnare per i compiti anzichè scaricare le immagini da internet!!! …che dura la vita in terza elementare!!! beh un pò di voglia di vedere le solite facce ce l’ho e poi da lunedì ancora Ferrara ed ultima rifinitura prima della partenza per Montalto di Castro verso un altro capitolo della mia vita sportiva…