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Ascolto attivo ed empatia:  Ascolto, empatia e leadership conversazionale

Articolo estratto dal libro di Daniele Trevisani “Ascolto attivo ed empatia. I segreti di una comunicazione efficace“. Milano, Franco Angeli editore.

ascolto attivo empatia

La gente non ascolta, aspetta solo il suo turno per parlare.
(Chuck Palahniuk)

Quando si parla di ascolto efficace, si intendono essenzialmente due cose: 1) l’ascolto è stato utile a raccogliere informazioni e comprendere meglio lo stato delle cose, dei fatti, e delle persone; 2) l’ascolto è stato un momento di relazione piacevole, accogliente, in cui si è riusciti a fare da contenitore emotivo alla persona.

Quando queste due situazioni accadono, siamo di fronte ad un ascolto efficace. Direi abbastanza raro. Nella vita la materia più rara e preziosa non è l’oro, è qualcuno che ti capisca.

Alcune domande possono esserci utili:

  • Hai mai avuto la sensazione che una persona non ti stia ascoltando?
  • Che voglia non ascoltarti, o che non ci riesca proprio?
  • Oppure hai mai percepito che mentre parlate, l’altra persona stia dicendo le cose a metà, non dica tutto, trattenga qualcosa? Per volontà, a volte, o per incapacità, o per paura, chissà?
  • Hai mai avuto la vaga impressione che la persona con cui parli stia cercando di proiettare di sè un’immagine magari poco veritiera, praticando qualche forma di “Impressions Management[1] (letteralmente “Gestione dell’Impressione”, creare di sè un’immagine artificiosa)?
  • Ti è mai capitata l’intenzione di parlare con qualcuno per approfondire un certo tema o situazione, mentre invece la persona continua a sfuggire, scappare, evitare?
  • Hai mai sentito la presenza di un “nucleo” dietro al parlare di una persona, del contenuto – idee, opinioni, progetti – che si osserva solo in trasparenza, ma non emerge, per quanti sforzi la persona faccia per spiegarsi?

Se ti sei trovato anche solo in una di queste situazioni, hai praticato un “ascolto oltre le parole”, una “percezione aumentata” e ti sei avvicinato o avvicinata ai temi dell’ascolto attivo e dell’empatia.

Tra l’altro, se c’erano interessi in gioco, hai toccato con mano quanto possa essere importante la Leadership Conversazionale e la capacità di dirigere gli andamenti di una conversazione.

Hai anche visto, nella tua vita, quanto sia raro l’ascolto attivo, e che essere ascoltati è abbastanza raro, rispetto alla vita normale dove tutto corre e nessuno ha mai il tempo per nulla.

Bene, piuttosto che recriminare gli altri per ciò che fanno o non fanno, questo libro vuole offrire strumenti per chi vuole migliorare il proprio ascolto, per lavoro o nella vita di tutti i giorni, per praticare un ascolto di qualità, un ascolto attivo, e un ascolto empatico.

Lo spirito delle parole di Virgilio, il suo invito a cercare sempre di capire, è il fondamento che scorre lungo tutto questo volume. È il valore di fondo che ci ispira a praticare un ascolto attivo.

Si può essere stanchi di tutto, ma non di capire.

 (Virgilio)

L’ascolto è percezione, e percepire per noi è normale, fisiologico.

Lo hai fatto centinaia e migliaia di volte, anche solo osservando le persone nel come sono vestite o come camminano. Inevitabilmente. Lo hai fatto, che volessi o meno. Il problema è che la percezione è diventata superficiale, molto superficiale, e l’ascolto altrettanto. E questo è un peccato, perché una percezione acuta, è una via privilegiata verso la verità.

La leadership conversazionale è la capacità di ridare forza all’ascolto, dirigere la conversazione sui temi che ci interessano, o sui formati che vogliamo strategicamente attivare (e l’ascolto, è uno di questi).

Perché serve leadership per poter ascoltare? Perché la leadership è un atto volontario, e in questo volume trattiamo proprio l’ascolto come atto volontario, deciso da chi ascolta, non come un atto casuale che può capitare a chiunque senza prestarvi attenzione.

Gli esseri umani sono dotati di capacità di ascolto, naturali, utilizzano l’udito per capire suoni e parole, perché questo è vitale per la loro sopravvivenza. Se non sapessimo ascoltare, né i suoni, né le intenzioni (es, aggressive, ostili, o amichevoli), ci saremmo già estinti.

Si dice spesso che occorre il coraggio di alzarsi in piedi e parlare, dire la propria. Beh, molto spesso serve anche il coraggio di portare la mente li, dove siamo ora, per ascoltare e guardare dentro all’anima e alla mente di una persona.

Esiste coraggio anche nell’ascoltare.

Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare.
(Sir Winston Churchill)

 Ascolto attivo ed Empatia – Ascoltare le emozioni. Emozioni e comunicazione

Emozioni e comunicazione sono fortemente correlate.

Quando comunichiamo, oltre ai dati verbali (oggetti, soggetti, verbi, aggettivi e altri elementi del discorso) possiamo sempre notare un sottofondo emotivo (la parte esterna della ruota di Plutchik sotto presentata). A volte questo sottofondo si fa più intenso, e quasi arriviamo a “sentire” o “percepire” più lo sfondo emotivo delle stesse parole (area delle emozioni intermedie). Quando si entra nelle emozioni estreme, quelle intense, rappresentate al centro, le parole diventano quasi inutili, perché veniamo inondati dall’emozione che ci arriva dall’altro, e questa finisce per sopraffare qualsiasi contenuto.

Il “solido di Plutchik” o “Ruota delle Emozioni di Plutchik”[2] rappresenta una delle migliori visualizzazioni su come funzionano le emozioni.

Dobbiamo tenere a mente che anche noi siamo soggetti comunicatori, per cui quanto sopra evidenziato, vale anche per quando siamo noi a parlare.

Figura 1 – Ruota degli stati emotivi (Plutchik)

Ascolto attivo ed empatia - ascoltare le emozioni

(grafica adattata dal modello originale, con riferimento in bibliografia, Plutchik 1980)

Inevitabilmente, in uno scambio comunicativo, abbiamo sempre un sottostante scambio di emozioni.

Alcune persone sono bravissime e rapidissime nel cogliere le proprie emozioni interne, dirigerle, dominarle, farne l’uso che vogliono. Ad esempio, parlare in pubblico davanti a migliaia di persone senza provare il minimo di ansia.

Altre persone invece sono vittime delle emozioni, possono diventare vittime di un amore cieco e sordo ad ogni diniego, e perseverare nell’amare una persona che non le ama, o non ha nemmeno mai dato segni di amore. Possono provare paura persino del pensiero di parlare in pubblico, e temerlo come il peggiore dei veleni.

Ogni situazione comunicativa (COMSIT) può avere specifici significati e sottofondi emotivi. Le COMSIT sono specifici frames o momenti comunicativi che possono essere distinti gli uni dagli altri, come il dialogo tra amici, o il litigio, o il dare spiegazioni stradali, e mille altre possibilità date dalla vita di relazione. In ciascuna COMSIT, si presentano gradi diversi di incomunicabilità e diversi tipi di emozioni.[3]

Ma allora cosa fare. La strada, l’unica vera strada, è “allenarsi alle emozioni”. E detta così sembra come “allenarsi a vivere”, qualcosa di intangibile. Ed è proprio quell’allenare l’intangibile che fa dell’”allenamento alle emozioni” un esercizio di grande intelligenza emotiva. E una raffinata palestra di Coaching Esperienziale, per chi progetta esercizi di formazione attiva sulle emozioni.

Si tratta di fronteggiare le emozioni in un “laboratorio emotivo” dove queste possano essere sperimentate e poi “sbobinate” con il supporto di un formatore, coach, Counselor o psicologo, in funzione del tipo di intervento.

Quando si lavora su gruppi aziendali e non su situazioni di patologia clinica, certamente la figura del formatore e del Counselor possono essere il riferimento. Questi “laboratori sulle emozioni” devono essere formulati ingegneristicamente, possono utilizzare video, immagini, lettere, dialoghi a tema, ed ogni tipo di esercizio che coinvolga le emozioni.

Come ci dice Howell[4] parlando delle nostre “incompetenze emotive inconsapevoli”, all’inizio troveremo il tutto un pò stupido o saremo “imbranati”, ma poi “scaleremo” questa vetta, passo dopo passo, sino a giungere ad una forte competenza emotiva.

E del resto, questa è necessaria tanto più è elevata la posizione di carriera. Si pensi alle necessità di equilibrio emotivo di un Giudice, o di un Chirurgo, o di un operatore delle Forze dell’Ordine, o in situazioni specifiche come tirare un rigore, o in sport difficili ed estremi dove le emozioni sono tutto, o quasi tutto.

[1] Schlenker, Barry R. (1980). Impression Management: The Self-Concept, Social Identity, and Interpersonal Relations. Monterey, California: Brooks/Cole.

[2] Plutchik, Robert (1980), Emotion: Theory, research, and experience: Vol. 1. Theories of emotion, 1, New York: Academic

Plutchik, Robert (2002), Emotions and Life: Perspectives from Psychology, Biology, and Evolution, Washington, DC: American Psychological Association

Plutchik, Robert; R. Conte., Hope (1997), Circumplex Models of Personality and Emotions, Washington, DC: American Psychological Association

[3] Trevisani, Daniele (1992). A Semiotic Models Approach to the Analysis of International/Intercultural Communication; published in “Proceedings of the International and Intercultural Communication Conference”, University of Miami, FL., USA, 19 – 21 May 1992.

[4] Howell, William S. (1982). The empathic communicator. University of Minnesota: Wadsworth Publishing Company

Semantica Articolo su Ascolto Attivo ed Empatia

  • Ascolto attivo
  • Empatia
  • Comunicazione efficace
  • Relazioni interpersonali
  • Ascolto empatico
  • Comunicazione non verbale
  • Comprensione emotiva
  • Connessione empatica
  • Sviluppo personale
  • Intelligenza emotiva
  • Comunicazione assertiva
  • Feedback costruttivo
  • Ascolto profondo
  • Relazioni umane
  • Dialogo efficace
  • Comunicazione autentica
  • Comprensione reciproca
  • Linguaggio del corpo
  • Presenza empatica
  • Sintonizzazione emotiva
  • Comunicazione persuasiva
  • Fiducia relazionale
  • Abilità comunicative
  • Ascolto attivo e feedback
  • Empatia cognitiva
  • Gestione delle emozioni
  • Tecniche di ascolto
  • Comunicazione positiva
  • Relazioni professionali
  • Comunicazione verbale
  • Empatia affettiva
  • Ascolto e comprensione
  • Capacità relazionale
  • Comunicazione empatica
  • Ascolto consapevole
  • Relazioni di fiducia
  • Comunicazione assertiva e empatia
  • Coinvolgimento emotivo
  • Comunicazione relazionale
  • Approccio empatico
  • Dialogo costruttivo
  • Relazioni empatiche
  • Tecniche di empatia
  • Ascolto attento
  • Consapevolezza emotiva
  • Comunicazione interpersonale
  • Approccio umano
  • Empatia nelle relazioni
  • Ascolto reciproco
  • Connessione emotiva

Programma dettagliato del Corso HPM di Mental Coaching Sportivo di 6 mesi

Master Trainer

  • Dott. Daniele Trevisani. Fondatore del Metodo HPM (Human Potential Modeling) per lo sviluppo del Potenziale Umano e del Mental Coaching. Laureato in DAMS-Comunicazione con Lode, ha svolto il Master of Arts biennale residenziale in Communication presso la University of Florida, ottenendo il riconoscimento accademico di “Graduation With Distinction”. Ha ottenuto l’onorificenza Fulbright (Governo USA) per i contributi apportati alla scienza del Fattore Umano (Human Factor). Ha formato dal 1990 allievi sia in campo manageriale che life e Mental Coaching sportivo. Per 13 anni ha curato la formazione dei Generali in Comando ONU per le Nazioni Unite, i Caschi Blu ONU e le Forze Speciali Esercito, con tecniche sia di comunicazione che di Mental Coaching.
  • Dott.ssa Cinzia Zocca, Master Trainer HPM con esperienza trentennale nella crescita personale e nel coaching, allieva diretta del Dott. Daniele Trevisani su temi come la psicologia delle emozioni, gli approcci sportivi ed olistici al Potenziale Umano.

Ecco un programma dettagliato per un corso di Mental Coaching Sportivo di 6 mesi, con 3 call Zoom (1 per ogni settimana esclusa la settimana dell’incontro in presenza) e 1 incontro mensile in presenza, basato sul metodo HPM di Daniele Trevisani. Alla fine del documento troverai una bibliografia di Daniele Trevisani e una bibliografia scientifica per approfondimento, e alcuni dei temi su cui svolgere la tesina finale o PowerPoint finale.

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Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 1: Autoconsapevolezza e Gestione delle Emozioni

  • Obiettivo: Imparare a riconoscere e gestire le emozioni, potenziare l’autoconsapevolezza per affrontare le sfide sportive.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Introduzione al metodo HPM e autoconsapevolezza.
    • Call 2: Riconoscere le emozioni Alfa e Beta durante le performance sportive.
    • Call 3: Bilancio delle risorse emotive e gestione delle emozioni in gara.
  • Incontro in presenza: Workshop pratico sulla consapevolezza emotiva e gestione dello stress attraverso esercizi di respirazione e mindfulness.
  • Aforisma: “La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.” – Albert Einstein.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 2: Potenziamento Mentale e Focalizzazione

  • Obiettivo: Sviluppare la capacità di focalizzazione e concentrazione, potenziare le risorse mentali nascoste.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Visualizzazione mentale per l’ottimizzazione della performance sportiva.
    • Call 2: Tecniche per migliorare la concentrazione e entrare nello stato di “flow”.
    • Call 3: Gestione della fatica mentale durante le competizioni.
  • Incontro in presenza: Esercitazioni pratiche su visualizzazione e tecniche di concentrazione per migliorare le prestazioni in allenamento e gara.
  • Aforisma: “La forza della preparazione è il fondamento della vittoria.” – Daniele Trevisani.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 3: Autoregolazione Emotiva e Superamento dei Limiti

  • Obiettivo: Apprendere tecniche di autoregolazione emotiva per gestire la pressione e il superamento dei propri limiti mentali.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Tecniche di autoregolazione emotiva per situazioni di alta pressione.
    • Call 2: Gestione delle emozioni sotto stress: recupero rapido della calma.
    • Call 3: Superamento dei limiti psicologici: strategie per affrontare i blocchi mentali.
  • Incontro in presenza: Sessione intensiva di esercizi pratici per superare blocchi mentali e sviluppare resilienza emotiva.
  • Aforisma: “Le sfide insegnano sempre. Quelle che accettiamo e quelle che non accettiamo.” – Daniele Trevisani.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 4: Strategia Mentale e Crescita Continua

  • Obiettivo: Costruire una strategia mentale per la crescita continua e sviluppare il potenziale attraverso obiettivi a lungo termine.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Definizione e pianificazione di obiettivi a lungo termine.
    • Call 2: Costruire una mentalità orientata alla crescita continua.
    • Call 3: Identificare e potenziare le risorse mentali per il raggiungimento degli obiettivi.
  • Incontro in presenza: Sessione di gruppo su pianificazione strategica degli obiettivi e revisione del percorso personale.
  • Aforisma: “Il destino non è scritto, è quello che noi ci creiamo.” – John Connor, Terminator Salvation.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 5: Leadership Mentale e Motivazione

  • Obiettivo: Sviluppare una leadership mentale forte e imparare a motivare se stessi e gli altri.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Il ruolo della leadership mentale nello sport: guida e ispirazione.
    • Call 2: Come motivare gli altri attraverso l’esempio personale.
    • Call 3: Costruire una routine motivazionale pre-gara e in allenamento.
  • Incontro in presenza: Workshop pratico su leadership e motivazione, con esercizi di coaching individuale e di gruppo.
  • Aforisma: “Non permetterò a nessuno di attraversare la mia mente con i loro piedi sporchi.” – Mahatma Gandhi.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Mese 6: Preparazione Mentale per la Competizione

  • Obiettivo: Consolidare le competenze acquisite e prepararsi mentalmente per le competizioni più impegnative.
  • Call settimanali:
    • Call 1: Preparazione mentale per la competizione: routine e rituali pre-gara.
    • Call 2: Gestione dello stress e della pressione durante la gara.
    • Call 3: Valutazione e revisione delle competenze acquisite: sviluppo continuo.
  • Incontro in presenza: Simulazioni di gara, valutazione finale delle capacità mentali e celebrazione dei successi del percorso formativo.
  • Aforisma: “Quando sarai pronto a morire, sarai grande abbastanza per vivere.” – Toro Seduto.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Bibliografia di Daniele Trevisani

  1. Trevisani, Daniele (1989) A systems/semiotic approach to the study of intercultural communication effectiveness, Fulbright Commission, New York.
  2. Trevisani, Daniele (1992). A Semiotic Models Approach to the Analysis of International/Intercultural Communication; pubblicato in Proceedings of the 9th International and Intercultural Communication Conference, University Of Miami, FL., USA, 19 – 21 May 1992.
  3. Trevisani, Daniele (2000). Competitività aziendale, personale, organizzativa. Strumenti di sviluppo e creazione del valore. Milano, Franco Angeli.
  4. Trevisani, Daniele (2001). Psicologia di marketing e comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management. Milano, Franco Angeli.
  5. Trevisani, Daniele (2003). Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica. Dall’analisi del Consumer Behavior alla progettazione comunicativa. Milano, Franco Angeli.
  6. Trevisani Daniele (2005). Negoziazione interculturale. Comunicazione oltre le barriere culturali. Dalle relazioni interne sino alle trattative internazionali. Milano, Franco Angeli.
  7. Trevisani Daniele (2007). Regie di Cambiamento. Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo, e al Coaching. Milano, Franco Angeli.
  8. Trevisani Daniele (2009). Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance. Milano, Franco Angeli.
  9. Trevisani, Daniele (2011). Strategic Selling. Psicologia e comunicazione per la vendita consulenziale e le negoziazioni complesse. Milano, Franco Angeli.
  10. Trevisani, Daniele (2013). Personal Energy. Una mappa per potenziare le Energie Mentali. Milano, Franco Angeli.
  11. Trevisani, Daniele (2014). Self-Power. Psicologia della motivazione e della performance. Milano, Franco Angeli.
  12. Trevisani, Daniele (2015). Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Milano, Franco Angeli.
  13. Trevisani, Daniele (2016). Team leadership e comunicazione operativa. Principi e pratiche per il miglioramento continuo individuale e di team. Milano, Franco Angeli.
  14. Trevisani, Daniele (2017). Strategie di comunicazione e marketing. Un metodo in 12 punti per campagne di comunicazione persuasiva. Milano, Franco Angeli.
  15. Trevisani, Daniele (2018). Psicologia della libertà. Liberare le potenzialità delle persone. Roma, Mediterranee.
  16. Trevisani, Daniele (2019). Parliamoci chiaro. Il modello delle quattro distanze per una comunicazione efficace e costruttiva. Verona, Gribaudo-Feltrinelli.
  17. Trevisani, Daniele (2019). Ascolto Attivo ed Empatia. I segreti di una comunicazione efficace. Milano, Franco Angeli.
  18. Trevisani, Daniele (2020). Direzione vendite e Leadership. Coordinare e formare i propri venditori per creare un team efficace. Milano, Franco Angeli.
  19. Trevisani, Daniele (2021). Deep Coaching. Il Metodo HPM™ per la crescita personale, il coaching in profondità, e la formazione attiva. Milano, Franco Angeli.
  20. Trevisani, Daniele (2022). Il coraggio di evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia. Bologna, OM.
  21. Trevisani, Daniele (2023). Solution Selling. Il manuale della vendita consulenziale. Milano, Franco Angeli.
  22. Trevisani, Daniele (2024). Crescita Personale. Il Metodo HPM. Milano, Mind.
  23. Trevisani, Daniele (2024). Il Libro Rosso del Coaching. Roma, Lit Edizioni.
  24. Trevisani, Daniele (2024). Gestire lo Stress e migliorare i rapporti umani. Capponi, Ascoli Piceno.

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Bibliografia scientifica di approfondimento

  1. Csikszentmihalyi, Mihaly (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. New York: Harper & Row.
  2. Goleman, Daniel (1995). Emotional Intelligence. New York: Bantam Books.
  3. Gardner, Howard (1983). Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences. New York: Basic Books.
  4. Lazarus, Richard (1991). Emotion and Adaptation. New York: Oxford University Press.
  5. LeDoux, Joseph (1996). The Emotional Brain: The Mysterious Underpinnings of Emotional Life. New York: Simon & Schuster.

Questo programma integra gli insegnamenti del metodo HPM con teorie scientifiche sul coaching mentale, concentrandosi su crescita continua, leadership mentale e gestione delle emozioni per ottenere performance ottimali.

Attestato. Il programma rilascia attestato in inglese, validato CWF (Coaching World Federation)

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Keywords generali del progetto

Crescita personale, Autorealizzazione, Motivazione intrinseca, Potenziale cognitivo, Sviluppo delle competenze, Mindset di crescita, Resilienza, Leadership personale, Autoconsapevolezza, Empatia, Autostima, Autodisciplina, Coaching motivazionale, Creatività, Intelligenza emotiva, Forza interiore, Autogestione, Potenziale latente, Capacità di adattamento, Automotivazione, Equilibrio mentale, Pensiero critico, Decision making, Capacità relazionale, Empowerment personale, Comunicazione assertiva, Benessere psicologico, Sviluppo del talento, Gestione dello stress, Pianificazione degli obiettivi, Determinazione, Flessibilità cognitiva, Intraprendenza, Autonomia, Cambiamento positivo, Evoluzione personale, Capacità di problem solving, Fiducia in se stessi, Mental coaching, Potenziamento delle abilità, Successo personale, Formazione continua, Consapevolezza dei punti di forza, Visualizzazione degli obiettivi, Focus mentale, Attitudine proattiva, Potenziale emozionale, Crescita spirituale, Autoefficacia, Sostenibilità del successo

Migliore corso di Mental Coaching Sportivo – Temi generali su cui svolgere la tesina finale

Migliore corso di mental coaching sportivo. Il corso prevede discussione di tesina finale di 15 cartelle o PowerPoint, con almeno 10 citazioni scientifiche pertinenti.

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Dr. Daniele Trevisani - Formazione Aziendale, Ricerca, Coaching