La consapevolezza emotiva per una comunicazione di qualità
I team ad alte performance, siano essi sportivi, aziendali, civili, affrontano situazioni che altre persone non incontreranno mai nella vita.
Una finale di calcio in uno stadio gremito da 80.000 persone, o il tentativo di salvare persone in una casa che brucia, liberare degli ostaggi da persone armate, o rivoluzionare e rimuovere i parassitismi di un’azienda, sono sfide enormi.
Queste situazioni mettono in gioco inevitabilmente le emozioni.
• In molte situazioni bisogna ricorrere alla capacità di suscitare emozioni (altrui) e reagire con consapevolezza delle proprie emozioni.
• La leadership è una sfida. Come ogni sfida, può essere affrontata tramite la fuga (reazione di evitazione), tramite l’attacco (reazione aggressiva), il blocco (stallo) o il problem solving (reazione analitica). La mancanza di consapevolezza emotiva provoca reazioni incontrollate di fuga o, al contrario, di blocco o di aggressività ingiustificata.
• La leadership emotiva consente di attivare flussi di comunicazione interna (intrapersonale) e tra membri di un team, dove le emozioni smettono di essere considerate “accessori” per divenire pilastri portanti di una comunicazione di qualità.
• Tramite la formazione e il coaching, è possibile affinare le tecniche e capacità, aprire il dialogo emozionale sia interno che esterno, ottimizzare i flussi operativi e migliorare sensibilmente le proprie capacità direzionali, far leva sulla componente di fattore umano insita in ogni team vincente o forza speciale per ottenere risultati superiori.
Diventano quindi importanti, essenziali, nuovi strumenti per ottenere partecipazione e risultato. Tra questi, anticipiamo alcune aree di attenzione che svilupperemo nel capitolo dedicato alla leadership emozionale e al test EmLead, da noi elaborato.
Temi avanzati di leadership emozionale nel modello EmLead 72:
• analisi e gestione dell’aggressività;
• analisi e gestione della passività;
• competenze e sviluppo delle abilità nelle relazioni di aiuto (coaching, training, counseling, mentoring);
• ascolto emotivo interiore;
• capacità di espressione esterna ed espressione degli stati emozionali;
• microanalisi comportamentale, analisi dei frame comportamentali;
• locus of control emozionale;
• bioenergetica della performance professionale nella leadership;
• gestione e recupero dello stress emotivo;
• autoefficacia e sviluppo dell’efficacia personale.
Una squadra che vince tiene ai suoi membri. Sapere che sei in un gruppo dove non verrai abbandonato, non verrai lasciato indietro, dà forza e coraggio a tutti.
Volando in formazione le oche aumentano del 71 per cento la portata del loro volo rispetto al viaggiare da sole. Le oche emettono suoni per mantenersi coordinate in volo. Se chi tira la formazione si stanca, scala e un’altra oca la sostituisce. Se un’oca si ammala o è ferita e deve lasciare lo stormo, due oche la scortano e rimangono con lei fin quando si riprende o muore (http://ancoralearning.com.au/ blog/can-geese-teach-us-teams).
Se questo sanno fare le oche, possiamo noi fare almeno altrettanto, e addirittura di più?
Altri materiali su Comunicazione, Coaching, Formazione, Potenziale Umano, Crescita Personale e Professionale, disponibili in questi siti e link:
Le sei aree primarie del metodo HPM sono divise in tre macro-categorie: energie, competenze, direzionalità, e queste tre categorie a loro volta sono divise in due aree: soft e hard. Questo dà vita a sei celle di lavoro, sei aree di attività sulla crescita personale che valgono sia per le prestazioni fisiche che per quelle mentali o intellettuali. Ed inoltre, si prestano ad un’analisi delle performance sia individuali che di gruppo.
Vorrei esprimere un concentrato di senso in una frase su cui discutere:
Le performance sono un grande banco di prova per la condizione umana…ci parlano dell’istinto umano a crescere, esplorare nuovi orizzonti, ricercare… capire chi sei… e cosa puoi arrivare a fare.
Daniele Trevisani
Ogni gara o competizione mette in moto i principi delle performance, ogni sfida aziendale, sportiva, o personale, ogni progetto, ci costringe a fare i conti con il nostro stato di preparazione e le nostre energie. Ogni volta che sentiamo la volontà di cambiare e migliorarci, la chiamata verso una vita diversa si fa strada in noi e dobbiamo imparare ad ascoltarla e non a silenziarla. Mai. Le buone intenzioni valgono poco se non diventano un progetto. E francamente, non è decisivo che un progetto abbia successo o fallisca, perché anche da ogni fallimento possiamo imparare. Possiamo evolvere solo se proviamo e ci avventuriamo in strade nuove.
Sbagli il 100% dei colpi che non spari.
(Wayne Gretzky)
Il viaggio verso la crescita delle energie umane, fisiche e mentali, è un percorso di esplorazione che deve diventare progetto, un progetto di Deep Coaching. Ognuno può progredire partendo da qualsiasi stato o condizione. Una persona depressa o ansiosa può iniziare a vedere una luce, e questo è già progresso, tanto quanto il miglioramento di un record mondiale in qualsiasi sport e disciplina. Una persona immatura può maturare… chi si sente inadeguato in un lavoro può cambiare, ri-orientarsi, formarsi. Un’impresa in crisi può generare nuove idee o trovare nuove strade, così come un’impresa vincente può fare da traino a tante startup e diventare fonte di utilità sociale per tutti.
Qualsiasi sia la condizione di partenza, occorre credere in sé stessi, nella possibilità di crescere, di migliorare, di fare dei salti in avanti. Il progresso personale e professionale avviene solo se ci lavoriamo sopra concretamente. Il miracolo della vita è talmente grande che va celebrato e non sprecato, e come sottolinea Einstein:
Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l’altro come se tutto fosse un miracolo.
Albert Einstein (citato in Michael J. Gelb, Il Genio che c’è in te)
Ogni volta che alleni il tuo corpo o la tua mente, rendi omaggio al miracolo della vita che ha reso possibile che in quel giorno tu ti sia potuto allenare e formare, mentre altri più sfortunati, non possono. Ogni giorno che incontri un pensiero buono, ringrazia per l’incontro e fallo tuo.
Approfondimento sulle sei aree di lavoro del Metodo HPM.
Approfondiamo le sei specifiche aree di lavoro di un percorso di crescita personale e professionale nel metodo HPM.
Energie fisiche (stato bioenergetico) e autostima.
Le energie corporee sono il substrato fondamentale necessario per mettere in atto qualsiasi percorso di crescita personale, qualsiasi azione o volontà, anche intellettuale o legata all’autostima. Sentire di avere un corpo vitale aiuta ad avere energia vitale. E per avere un corpo vitale bisogna allenarlo, ogni singolo giorno, anche con tecniche diverse.
Dobbiamo letteralmente usare ogni giorno una parte del nostro tempo per curare il corpo e potenziarlo, anche se questa sembri una strada periferica per il lavoro sulla crescita personale, sull’autostima, sullo sviluppo personale e professionale.
Iniziamo a battere nuove strade della vita, partendo dal corpo, e ne scorgeremo panorami prima impensabili.
Due strade divergevano nel bosco, ed io… io scelsi quella meno battuta e questo fece la differenza.
(Robert Frost)
Il corpo è la casa della nostra anima e del nostro pensiero. Persino il fatto di pensare, come pensiamo, e le attività mentali sia consapevoli che subconscie, sono processi che si basano su energie biologiche. La nostra vita e abilità, il nostro pensiero e azione, dipendono dalla qualità del sangue, dall’ossigeno, dai nutrienti, dal respiro, dai muscoli, da ogni nostro sistema organico – tutti fattori che incidono sulla lucidità e sul benessere fisico e anche mentale. Pensare, progettare, ideare, richiede energie elevate e una macchina biologica e corporea attiva, ben funzionante. Nessuno può liberarsi del proprio corpo, e quindi è meglio averlo come alleato anziché come nemico, come propulsore anziché come palla al piede, al massimo livello possibile. Le prestazioni prevalentemente intellettuali o manageriali tendono a snobbare il corpo e sottovalutare le energie corporee, così come le performance fisiche snobbano quelle mentali. Due gravissimi errori. Nel metodo HPM ci concentriamo su alcune domande: come entrano in scena le energie corporee nelle performance, anche in quelle intellettuali? Come è possibile aumentarle? Come agire sul proprio stato fisico, sulla condizione del corpo, sul suo stato di forma o condizione bioenergetica?
La linea guida fondamentale del metodo HPM suggerisce almeno una attivazione corporea o allenamento al giorno, ogni giorno, per tutta la vita, per tendere verso quello stato corporeo e bioenergetico (stato delle energie fisiche) che farà da propulsore ad ogni nostra volontà e da base solida per i nostri sogni.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.
(Eleanor Roosevelt)
Energie mentali (stato psico-energetico)
Non si possono domare i sognatori. [Sonhadores nao podem ser domados].
(Paulo Coelho)
Sognare è bello. Concretizzare i sogni ancora meglio. Questo richiede però buone dosi di energie psichiche, motivazione, perseveranza. Aiutare le persone a trovare le proprie migliori energie mentali è un compito arduo e allo stesso nobile, ed uno degli obiettivi primari del Deep Coaching. Seminare nel terreno delle energie mentali e vederne i fiori crescere è una grandissima soddisfazione per qualsiasi coach e formatore serio.
Se la vita è solo un passaggio, in questo passaggio seminiamo almeno dei fiori.
(Michel de Montaigne)
Il “poter fare” dipende in larga misura dal livello di energie fisiche, mentre il “voler fare” richiede accesso alle energie mentali. È indispensabile quindi esaminare il fronte psicologico della prestazione e del benessere individuale.
Quali sono i fattori che generano motivazione e demotivazione? Quali incidono sull’autostima e la migliorano, e quali invece la distruggono ed erodono? Possiamo fare nostro un piano di crescita delle nostre energie mentali? La risposta è si, e questo in particolare grazie al “training mentale”, una pratica del metodo Deep Coach in grado di produrre grandi miglioramenti nello stato mentale, testata su atleti campioni del mondo sino alla formazione di dirigenti, Generali ONU, comandanti di navi e leader d’azienda, così come con studenti e persone comuni.
Nel training mentale non importa quanto rapidi siano i cambiamenti, ma in genere lo sono, ed anche in modo molto evidente. Quello che conta è essere costanti, lavorare su un percorso.
Non importa quanto vai piano, l’importante è non fermarsi.
(Confucio)
Quali interventi concreti sono possibili? Se riusciamo ad isolare variabili in grado di generare o ridurre le energie mentali avremo aperto una via determinante per capire meglio come funziona l’uomo e cosa si rompe nel funzionamento della persona e delle organizzazioni quando essi non riescono a raggiungere i propri obiettivi.
Dobbiamo inoltre introdurre il concetto fondamentale della preparazione emotiva e del training emozionale. Questo viene realizzato in specifiche sessioni di Training Mentale con metodi frutto di un nostro lavoro di ricerca che distingue tra “emozioni Alfa” (emozioni legate al risultato, competitive, agonistiche, motivate alla vittoria o conclusione), e “emozioni Beta” (il piacere dell’azione in sé, il piacere del percorso, la scoperta delle sensazioni positive durante l’azione stessa).
Il sostegno alle emozioni Beta, reso possibile dal training mentale, significa riappropriarsi anche del proprio vissuto e gustare le piccole azioni, nella vita, nello sport e nel management, una pratica indispensabile che rappresenta una nuova sfida e offre immense opportunità per incrementare benessere, autostima, fiducia in sé stessi e piacere del vivere, del lavorare, del fare progetti.
Nel Metodo HPM si suggerisce la pratica di almeno un esercizio di training mentale o di rilassamento al giorno, tutti i giorni, per tutta la vita.
Non permettete a nessuno di indurvi a beffeggiare i sognatori.
(Napoleon Hill)
Micro-competenze
I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio.
(Leonardo da Vinci)
Le micro-competenze sono date dai dettagli minimali in grado di fare la differenza in una performance. Nel Deep Coaching, non dobbiamo mai cadere nell’ossessività, bensì nella ricerca dell’eccellenza, e questo passa anche per la ricerca di dettagli allenabili che possono fare la differenza. Le energie diventano utili e concrete quando le sappiamo tradurre in azione, e questo richiede competenze. Trasformare energie latenti in energie applicative richiede specifiche abilità. Dobbiamo quindi esaminare la realtà microscopica dei comportamenti e del pensiero, sviluppare tecniche di focusing per riuscire a scovare le abilità di dettaglio in grado di fare la differenza. Si tratta di una vera e propria “caccia” ai dettagli lavorabili ed allenabili, alle cose che altrimenti sfuggono.
Chi vuole fare grandi cose deve pensare profondamente ai dettagli.
(Paul Valéry)
Come scoprire quindi i “dettagli che contano”, le “componenti allenabili” di una performance? Come attivare il “microscopio mentale” e il “microscopio comportamentale”? Quali spazi apre la “Mental Analysis” per capire quali sono i sistemi di pensiero e atteggiamenti mentali più efficaci nel liberarsi da blocchi e catene? E ancora, dobbiamo apprendere a “smontare” il flusso di pensiero in flussi analizzabili passo-dopo-passo (Mental Frame-by-Frame Analysis) e il flusso di comportamento in sotto-tracce analizzabili (Behavioral Frame-by-Frame Analysis). Nuove competenze, nuove sfide.
Nel Metodo HPM si suggerisce l’esame svolto assieme ad un coach per identificare quali sono i “centri di gravità” di una performance o di un progetto per poi individuare quali siano le competenze effettivamente allenabili. Questo vale sia per le performance sportive, dove dobbiamo scoprire quali siano i dettagli in grado di fare la differenza, che per le performance intellettuali o manageriali, come il public speaking e le tecniche di presentazione, le capacità di assegnare deleghe e compiti, di gestire una riunione o di essere leader.
La differenza tra qualcosa di buono e qualcosa di grande è l’attenzione ai dettagli.
(Charles R. Swindoll)
Macro-competenze
I dettagli di un singolo atto sono importanti, ma lo è anche possedere un buon ventaglio di conoscenze, una conoscenza chiamata “enciclopedica”, nel senso di “non limitata” ad uno spazio troppo stretto e angusto, solo iperspecialistico. Quello che facciamo e come lo facciamo crea in noi percorsi mentali che continuiamo a seguire ripetitivamente, spesso chiusi in una gabbia mentale che ci fa da prigione interiore. Quello che abbiamo studiato sinora, la nostra disciplina, il nostro lavoro, i nostri studi, le nostre abitudini, possono sembrare un soffice cuscino ma spesso diventano gabbie mentali e comportamentali perché non riusciamo a guardare oltre.
Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto.
(Thomas Jefferson)
Ampliare le macro-competenze significa uscire dalla gabbia mentale. È significativo il caso – visibile in un video specifico, di un’orsa liberata dopo 20 anni di cattività: continua a girare su sé stessa come fosse ancora in una gabbia virtuale. La gabbia, prima fisica, è diventata mentale. La triste reazione dell’orsa Ina dopo essere stata curata e liberata dal Libearty Bear Sanctuary Zarnesti in Romania, dimostra che le azioni creano tracce mentali che tendiamo a seguire sempre e ripetitivamente, finché non ci appropriamo di nuovi territori del sapere e di nuove competenze. Allargare le macro-competenze significa aprirsi al nuovo e rompere la gabbia mentale che ci imprigiona.
Per capire le “connessioni tra le cose” occorre conoscere più campi del sapere, e metterli in connessione. Ogni sfida richiede un profilo di competenze adeguato. Come fare una buona analisi delle competenze richieste da un ruolo che cambia? Dove sono i gap di competenze da anticipare (e non solo da colmare)? Siamo certi di sapere esattamente quali sono le nostre competenze importanti per il futuro che vorremmo o che sta arrivando?
Se ci liberiamo dal male della presunzione, tutti noi possiamo diventare consapevoli di non sapere. Spesso gli incidenti personali di vita (critical incidents), le fasi di malessere, i test di realtà, le cadute, ci segnalano che qualcosa non va. Sia in questi casi, che nella vita quotidiana, chiediamoci cosa è bene imparare. Rimaniamo aperti. Howell, nell’introdurre il concetto di unknown incompetence (ciò che non sappiamo di non sapere) ha fatto un regalo ad ogni essere umano, stimolandolo ad andare a cercare i suoi punti ciechi nascosti. Quali sono quindi le cose che ci sfuggono di noi stessi? Quali sono invece i punti di forza personali su cui fare perno? Che tecniche di analisi utilizzare per scoprire dove indirizzarsi nel prossimo passo della propria formazione personale?
L’analisi del livello macro ci porta inoltre a ragionare sul tema dell’entropia delle competenze, il degrado progressivo che subisce la nostra preparazione per via dell’ambiente che cambia ed evolve, e come fronteggiarlo.
Nel Metodo HPM si suggerisce di compiere ogni anno un investimento importante sulla propria formazione personale, anche e soprattutto in campi del sapere nuovi o limitrofi al nostro territorio professionale. Fare un corso all’anno non è una richiesta troppo impegnativa, ma anno dopo anno, se ci formiamo, cresceremo sempre.
Progettualità e concretizzazione
Abbiamo bisogno di desiderare, amare e avere progetti per essere ricompensati. È uno dei meccanismi della sopravvivenza.
(Clara Sanchez)
I progetti costruiscono. I progetti concreti aiutano a far diventare realtà una visione o un valore in cui crediamo. Dobbiamo quindi sempre lavorare sulla nostra capacità di tradurre la nostra missione e visione in qualche progetto concreto.
Stupende idee che non trovino mai soddisfazione e applicazione, energie mai tradotte in un progetto, ambizioni soffocate a lungo o per sempre, distruggono anziché costruire.
Niente è più deleterio del rimanere costantemente in uno stato di tensione latente, di pulsione bloccata, un tendere a… sempre incompiuto.
Ogni idea forte o desiderio di attivazione incompleto produce danni, una vita castrata, un adagiarsi nella sofferenza senza che mai si provi un avvicinamento all’oggetto o condizione desiderata, ad uno stato superiore.
Giorno dopo giorno soffoca chi non tenta di vivere una vita a pieno. Occorre quindi trovare sfogo applicativo, liberazione progettuale, determinazione, sviluppare le tecniche per canalizzare le energie in goals concreti.
Nessuno può pretendere che ogni sogno si concretizzi, ma nemmeno accettiamo la castrazione di ogni nostro sogno. Che caratteristiche devono avere i progetti che puntano a conseguire risultati concreti? Vogliamo finalmente mettere mano alla nostra capacità di realizzare e concretizzare?
Nessuno pretende record mondiali o progetti forzatamente fantastici, ma piccoli passi si, ricerca di significati si, ricerca di scopi praticabili sì.
I progetti vanno rifiutati quando vuoti, e riprogettati come atti di espressione praticabili, concretizzabili, per generare attivazione. Ogni piccolo passo conta. Ogni micro-goal raggiunto ci fa pensare di poterne raggiungere un altro ancora e rinforza la nostra autostima.
Nel Metodo HPM consigliamo la realizzazione di almeno un progetto significativo a semestre, o altra cadenza per noi adeguata, e lavoriamo per incrementare la nostra capacità di progettazione e di realizzazione di progetti concreti.
Ricordo di aver detto al mio mentore, “Se avessi più soldi, avrei un progetto migliore”, Egli mi rispose rapidamente, “Direi piuttosto che se tu avessi un progetto migliore, avresti più soldi”.
Vedi, non è l’importo che conta; è il progetto che conta.
La notte oscura dell’anima è un viaggio verso la luce, un percorso dall’oscurità verso la forza e le risorse nascoste dell’anima. Attraversare la notte oscura richiede dialogo interiore, contemplazione, preghiera, tempo trascorso in silenzio, e condivisione con chi comprende la natura profonda della trasformazione interiore…. è un viaggio per imparare a vedere il mondo da mistici attraverso una lente senza tempo che percepisce al di la della ragione.
Carolin Myss.
Tante volte sentiamo una “chiamata” che ci dice “fai qualcosa per te”, prenditi tempo per te stesso, dedicati uno spazio speciale, trasformati e lavora sulle tue energie, cerca il meglio di te dovunque sia “nascosto”.
Il problema è che la risposta a questa “chiamata” viene soffocata dal vivere quotidiano, dallo stress, o dal non trovare “compagni di viaggio” e veri Maestri per affrontare un percorso di trasformazione in un clima piacevole e sereno, o dal non sapere letteralmente come farlo e dove farlo.
Altre volte, ancora peggio, l’orgoglio e la rabbia chiudono questa voce e la soffocano. La voglia di vedere che cosa può esserci oltre il muro, oltre a ciò che facciamo, rimane soffocata, ma pulsa, ed esige ascolto per non diventare malattia.
Quando siamo arrivati in fondo, o ci sentiamo in un momento di svolta e vogliamo cambiare pagina, vogliamo un percorso di cambiamento totale, un percorso che ci metta in grado di conoscere noi stessi e il nostro potenziale, che sino ad ora abbiamo messo a disposizioni di altri, di tutti tranne che per noi stessi.
Quando avremo deciso di non essere più disposti a vivere a pieno sentiremo la chiamata, e capiremo che non siamo più disposti a vivere un altro giorno senza “me stesso” al centro della mia vita, nella bellezza, nella gioia e nell’armonia.
The Call™ è un percorso formativo che ho sviluppato per chi vuole iniziare un percorso di conoscenza e di profondo cambiamento e, con l’aiuto di seri professionisti, fare passi avanti.
The Call si basa su un metodo scientifico bioenergetico e di neuroscienze, e non richiede di “crederci” o di “non divulgare ciò che si fa” ma anzi al contrario si invitano tutti a leggere, studiare, capire ciò che si fa e perché lo si fa, e divulgarlo. Questa è la differenza tra una “Scuola del Potenziale Umano” e una setta.
Il metodo del potenziale umano alla base del lavoro è supportato da un’enorme letteratura e ai partecipanti vengono fornite letture, ma le sole letture e concetti, senza esperienza applicativa, sono nulla.
In particolare, l’interno Modello di Potenziale Umano HPM è esposto nel volume “Il Potenziale Umano” di Daniele Trevisani.
Ciascuna di queste “celle” o stati viene esplorata e potenziata con azioni allenanti specifiche.
Gli ingredienti per un’esperienza trasformativa, così ben esposti da Myss, sono oggetto di questo approccio esperienziale.
Apprenderemo a capire le diverse voci che circolano nella nostra mente e nel nostro spirito, utilizzando un metodo classico della formazione sdoganandolo finalmente da una esperienza d’aula, verso una esperienza di “navigazione guidata” in un luogo della natura. Una volta comprese come queste diverse “voci” si attivano, e solo allora, potremo intervenire per fare pulizia mentale e pulizia nel dialogo interno. Ma se non le riconosci, non lo farai mai. Il modello formativo di riferimento comprende la bioenergetica e il metodo di De Bono “6 Hats”.
La contemplazione che si pratica in queste esperienze è particolarmente attiva, una contemplazione del corpo nello spazio, attivata attraverso le tecniche di Bioenergetica stile Daoshi, stile derivante dalle Arti Marziali orientali e centrato sul sentire il fluire degli equilibri in movimento.
La percezione di controllo viene enormemente aumentata, la consapevolezza del respiro che accompagna il movimento guidato, il potenziamento della connessione mente-corpo, ne fanno un’esperienza unica e diretta.
L’esperienza delle Arti Marziali è da sempre una fonte inesauribile di sapere e di tecniche per la crescita personale, e qui se ne esplora una porzione molto significativa.
Uno stato mentale che si avvicina alla preghiera, non in senso religioso, diventa forma di liberazione e recupero dallo stress, lontana da una visione arida, materialistica, e va verso vie di connessione con stati mentali superiori.
In questo, la particolarità del lavoro seminariale di tipo esperienziale, è di poter accedere a tecniche validate dalle Neuroscienze e dagli studi sullo Stress (con una peculiarità dovuta alle esperienze fatte dall’autore i più di dieci anni di formazione di Forze Speciali).
È necessario imparare modelli ed esercizi che stimolano in particolare il pensiero positivo (corteccia prefrontale sinistra) attraverso esercizi guidati di Mindfulness e Training Mentale. Il tempo trascorso nel silenzio tra le varie fasi dell’esercizio, sia nella natura che indoor, viene riempito da una “percezione aumentata”, oggetto delle esercitazioni, in cui la persona può sentire il contatto con livelli diversi di stati di coscienza e gradi di benessere superiore. Modelli scientifici di riferimento: Scala degli Stati di Coscienza di Fisher, Triune Brain di Mc Lean, Psicologia Positiva, e Modelli del “Combat Stress Control”.[1]
Il lavoro su di sè, fatto da soli, non basta. Servono compagni di viaggio.
Il lavoro sulla crescita personale viene aumentato e potenziato dalla possibilità di condividere gli stati di esperienza e di trasformazione, anche la più piccola e sottile variazione degna di nota, fino al pensiero più tenue che puoi cogliere solo tu, merita ascolto.
Questo richiede un “contenitore emotivo” in cui potersi riversare, come ogni goccia d’acqua che vogliamo raccogliere. Si apprende quindi come ciascuno di noi possa arrivare ad essere quella persona che comprende la natura profonda di una trasformazione interiore di sè e degli altri.
Il lavoro comprende tecniche di ascolto specifiche del coaching umanistico e del counseling, affinché finalmente l’ascolto non sia relegato ad una pratica medicalizzata o a confini pseudo-ambulatoriali, ma diventi un modo di essere, una via per la salute di ogni relazione e il benessere più profondo. Autori di riferimento: Carl Rogers e altri fondatori del Counseling Umanistico.
In sintesi, un lavoro in stile “The Call” comprende:
Parte di formazione indoor, su temi di psicologia delle emozioni, energie personali, potenziale personale, espressività e comunicazione. I concetti trattati sono basati su una letteratura consolidata, trattata in molti volumi, tra cui “Il Coraggio delle Emozioni”, e “Self-Power”, edito da Franco Angeli.
Parte sperimentale, attoriale e pratica, con esercizi sulla comunicazione delle emozioni, ascolto delle emozioni, potenziamento espressivo, decodifica delle emozioni
Parte outdoor, con attività di scarico basate sulla bioenergetica, in spiaggia, molo e aree naturali, con tecniche di respirazione, movimento del corpo ed armonie corporee (stile Daoshi interno)
Riconoscere le varie forme di incomunicabilità e le “distanze relazionali” tra persone, rompere le barriere comunicative
Comunicazione ed archetipi (le maschere della vita e la liberazione dalla maschera, da Jung a Erving Goffman)
Espressività potenziante, metodo Stanislavskij
Essere senza interpretare
L’ascolto di sè e l’empatia verso l’ambiente
Cogliere i segnali ambientali
Sintonizzarsi con la missione comunicativa
Riconoscere coerenze e incoerenze comunicative
Dare spazio ad una comunicazione autentica
Gli ambienti come “acquari comunicativi” da riconoscere
Le applicazioni di queste tecniche riguardano molti ambiti, tra cui la Leadership, il Public Speaking, la negoziazione, la vendita, la comunicazione professionale, le energie corporee, mentali e professionali, ma anche e soprattutto il lavoro su se stessi, base di ogni vera azione formativa.
[1] Concetti fondamentali per una trattazione scientifica degli stati di coscienza si trovano in:
David H. Finkelstein, On the Distinction between Conscious and Unconscious States of Mind. In American Philosophical Quarterly, Vol. 36, No. 2 (Apr., 1999), pp. 79-100. University of Illinois Press.
Anderson, J. 1983. The Architecture of Cognition. Cambridge, MA: Harvard University Press.
Armstrong, D. 1981. “What is consciousness?” In The Nature of Mind. Ithaca, NY: Cornell University Press.
Bayne, T. and Montague, M. (eds.) 2012. Cognitive Phenomenology. Oxford: Oxford University Press.
Dennett, D. C. 1992. “The self as the center of narrative gravity”. In F. Kessel, P. Cole, and D. L. Johnson, eds. Self and Consciousness: Multiple Perspectives. Hillsdale, NJ: Lawrence Erlbaum.
Gazzaniga, M. 2011. Who’s In Charge? Free Will and the Science of the Brain, New York: Harper Collins.
– Per una trattazione delle condizioni dello stato di coscienza sul piano spirituale, vedi:
Eckhart Tolle, Un nuovo mondo, Mondadori, Milano, 2010.
Eckhart Tolle, Il potere di adesso. Una guida all’illuminazione spirituale. Editore My Life, 2013.
Altri materiali su Comunicazione, Ascolto, Empatia, Potenziale Umano e Crescita Personale disponibili in questi siti e link:
Una vita priva di emozioni, o di emozioni molto deboli, annebbiate, la negazione dei propri bisogni, degli impulsi naturali, la corazza caratteriale, un progressivo impoverimento della vita affettiva, un crescere dell’immobilità.
Allora, arriva la povertà emozionale, l’anestesia da qualsiasi cosa compreso il senso di vivere, con un sottofondo costante di emozioni negative soffocate le cui ragioni restano inascoltate. Viene meno la capacità di entusiasmarsi e di gioire.
Nel “funzionamento corazzato”, in cui sensibilità, grazia, armonia e spontaneità naturali sono bandite e perseguitate.
Allora, una vita viene perduta, sprecata, nel silenzio e nella sofferenza.
È importante invece partire dall’ascolto. Dall’auto-ascolto prima di tutto.
E ritornare ad attività fisiche in cui la sensibilità del movimento, la grazia e armonia, possano fare breccia nell’anima passando per il corpo.
Dalle arti marziali alla danza, dal Tai-Chi al Daoshi, fino alla Bioenergetica, e tante altre forme espressive: ogni movimento armonioso aiuta a ripristinare le condizioni di sensibilità umane.
L’ascolto delle proprie emozioni e come si manifestano nel corpo è un processo complicato e delicato, che può essere allenato per aumentare la propria coerenza comunicativa, comunicare in modo più allineato e vero rispetto ai nostri sentimenti.
Le tecniche di “elicitazione” emotiva (far nascere un’emozione) si perdono nella notte dei tempi, codificate dal teatro greco (Aristotele, nei suoi lavori su Poetica e Retorica, parla proprio di questo), e sono oggetto di studio anche della psicologia contemporanea[1].
La psicologia scientifica, pur con tutti i suoi meriti, si perde spesso nei meandri della parte “tangibile” dell’emozione (neuroscienze, attivazioni di zone cerebrali e di sistemi ormonali) e perde il senso esistenziale profondo, di segnalatore di una vicinanza o lontananza dalla vita che vogliamo veramente. Il sentire corporeo, al di là dell’espressione verbale, “a parole” di come ci si sente, è un sentire molto più vicino alla verità.
Questo “sentire corporeo” è alla base dei lavori pionieristici sulla Bioenergetica di Alexander Lowen, e del Focusing di Eugene Gendlin.
Anche la psicologia si interessa sempre più al corpo.
Il settore di studio della psicoterapia corporea è quel settore di studio che non si limita alla parola o al colloquio terapeutico, ma cerca nel corpo risposte che la voce non potrà mai dare da sola.
Il lavoro di George Downing[2] è un magistrale esempio di integrazione tra procedure verbali (colloquio terapeutico) e lavoro sul corpo. Il lavoro sul corpo può prendere forme anche molto blande e sottili, come la semplice osservazione del respiro, per passare poi anche a manovre tattili o di amplificazione dei movimenti. Tutte queste azioni sono sempre e comunque non tanto di tipo ginnico ma volte ad amplificare la libertà di sentire, la possibilità di “liberarsi dalle oppressioni represse nel corpo” e tornare ad un contatto vero con se stessi.
Domande che il terapeuta pone sono ad esempio, in genere parlando di sensazioni corporee, e dopo una fase di colloquio verbale:
Che cosa provi?
Che cosa provi nel tuo corpo?
Dove si manifesta questa sensazioni di… (segue “rabbia”, “speranza”, e altre)?
Con che cosa sei in contatto?
Che sensazioni corporee avverti?
Quali emozioni provi in questo momento?
Che associazioni ti vengono in mente su questo? (ad esempio, dopo avere osservato che il respiro è leggermente affannoso o corto)
Questo è solo un cenno di un sistema molto complesso che può includere manovre fisiche (collegate anche al metodo Feldenkreis), attivazioni ed esercizi soprattutto esperienziali, che richiedono cura e studio da parte di chi li dirige.
Come spiega lo stesso Downing,
In altri termini, con questo metodo le emozioni che sorgono durante il processo corporeo vengono esaminate con attenzione e cura. Ma lo scopo principale non è la catarsi o la liberazione. Si perseguono invece, principalmente, almeno tre finalità: far acquisire al paziente una chiara percezione dell’emozione con tutte le manifestazioni corporee che essa presenta; aiutarlo nella ricerca di un linguaggio minimo capace di descriverla adeguatamente; fargli compiere almeno un primo passo verso la scoperta dell’oggetto dell’emozione (il suo referente).[3]
Molto interessante per il nostro concetto di libertà è il fatto che l’emozione venga considerata una parte visibile (il segno) di processi molto remoti e più sbarrati al nostro accesso, processi interni (i referenti).
Noi siamo ripieni di casi di vita, ricordi, ambizioni, aspirazioni negate, successi dimenticati, e tanto altro, elementi con i quali entrare in contatto è una conquista e atto di grande libertà.
Ridurre la tensione muscolare cronica delle persone, cercare di alleviare i blocchi che impediscono un libero flusso respiratorio, ampliare il movimento corporeo e ridare libertà al corpo e al pensiero è uno dei nostri passaggi verso la libertà profonda.
E questo non deve rappresentare solo un vago sogno, ma, come ci ricorda lo studio della psicologia del tempo, per scatenare motivazione occorrono “attività realistiche tese alla fruizione di mete ravvicinate e concretamente manipolabili dal soggetto[4]”.
In altre parole. Obiettivi concreti e attualizzabili. Questo è ciò che qui anticipiamo, e soprattutto nei nostri corsi si apprende a fare manualmente, concretamente, “hands-on”.
[1] Coan, J. A., & Allen, J. J. B. (2007). Handbook of emotion elicitation and assessment. Oxford ; New York: Oxford University Press.
[2] Downing, George (1995). The Body and the Word. A direction for Psychotherapy. Edizione Italiana: Il corpo e la parola. Astrolabio Ubaldini, Roma.
[4] Ricci Bitti, P.E., Rossi, V. Sarchielli, G. /1985) Vivere e progettare il tempo. La prospettiva temporale nel comportamento umano. Milano, Franco Angeli, p. 125.
Altri materiali su Comunicazione, Ascolto, Empatia, Potenziale Umano e Crescita Personale disponibili in questi siti e link:
Con il corpo si fanno i conti solo quando va male, si ammala, o una parte di esso smette di funzionare bene. Cambiare la cultura del corpo per manager è fondamentale, per lavorare meglio, per vivere meglio, per essere migliori
La cultura dell’abitare in un corpo cui dai “attenzione” è stata persa man mano che il lavoro si è spostato sul piano intellettuale. Si crede, erroneamente, che un compito come essere manager sia un compito della mente, dimenticando che è un compito ampiamente dipendente dalle energie corporee a disposizione. Provate a dirigere con attenzione una riunione avendo mal di testa, e capirete immediatamente quanto questo sia vero. Vi è poi un altro capitolo, quello dell’effetto che ha un corpo forte e sano sull’auto-immagine. L’assertività e la pacatezza di un corpo sano e forte sono un connubio assoluto. La malattia o un corpo debole portano sempre con sè anche disturbi dell’umore, sino a vere e proprie distorsioni della personalità
La libertà del corpo è qualcosa che si conquista. Persino imparare a camminare, o a mangiare da soli, è una conquista e deve essere letteralmente “imparata”.
Se poi vogliamo essere liberi di correre o fare sport impegnativi, allora è davvero il caso che per ottenere questa libertà, mettiamo il corpo, il nostro corpo, al centro di un serio piano di allenamento, alimentazione, recupero, e lo trattiamo come macchina delicata, evitando di romperlo.
Qui diventa fondamentale distinguere tra stimoli allenanti (un buon allenamento, anche duro, e progressivamente impegnativo, fa bene) e stress inutili (intasarsi di smog, di stress relazionale, di climi tossici, non fa bene, mai).
La libertà corporea è condizionata dalle nostre credenze e abitudini sul funzionamento del corpo e del rapporto corpo-mente. Questo sfondo di conoscenze è spesso viziato da enormità di errori e informazioni dissonanti assorbite dalle fonti più disparate, riviste, media, amici, parenti.
Rispetto al corpo, esiste ogni tipo di atteggiamento e il suo contrario, per cui andiamo dai vegani che rifiutano ogni fonte di cibo legata agli animali (definendo il latte “sangue bianco”), ai fan delle proteine ad ogni pasto (mangio ogni cosa che abbia due occhi e un naso), dai fautori dello yoga del respiro ai praticanti di Mixed Martial Arts e dell’allenamento estremo. E non sto giudicando queste discipline, ne pratico parecchie. Ma è bene essere coscienti di cosa si fa con il proprio corpo e di quali effetti ne verranno.
Per cui, spendiamo tempo a curare la nostra macchina corporea, alleniamola, curiamola, diamogli attenzione. Ci ripagherà!
Mai dare per scontato niente. Un buon coach, deve verificare eventuali squilibri sul piano corporeo e biologico che impediscono all’individuo di avere un corpo libero, flessibile, sano, e uno stile di vita in cui il corpo va usato, gli va fatta manutenzione, va curato, e non solo abusato.
La libertà è anche alzarsi sulle proprie gambe e avere un corpo che ti porti dove vuoi e non ti faccia da ostacolo o palla al piede. E per quanto la vecchiaia, gli handicap, le malattie, non aiutino, l’attenzione al corpo e il lavoro allenante ha sempre una sua dignità, in qualsiasi condizione si sia.
La libertà psicoenergetica riguarda il pieno possesso delle nostre energie mentali e facoltà mentali. Quali facoltà? Ne cito solo alcune tra le migliaia individuabili:
resilienza psicologica e resistenza allo stress;
forza emotiva e connessione alla fragilità emotiva;
capacità di percezione;
capacità propriocettive (percezione dei propri stati interni);
capacità di analisi;
capacità di isolamento mentale (concentrazione focalizzata);
capacità di concentrazione sul task/compito;
capacità di focalizzazione;
capacità di ricentrare le energie mentali;
capacità di rilassamento;
capacità di meditazione;
capacità emozionali (intelligenza emotiva);
capacità di distanziare l’ansia;
capacità relazionali (es.: empatiche e assertive).
Quando siamo in pieno possesso della motivazione, della volontà, dell’attenzione, delle facoltà di percezione, siamo molto più pronti ad essere liberi o a diventarlo. Siamo in grado di recepire i segnali corporei, e le atmosfere umane.
Siamo più in grado di capire cosa ci nutre, cosa ci intossica, e intervenire.
Il lavoro comprende il conoscere come funziona la propria motivazione ed energie mentali interiori; tocca la libertà dall’ansia, dalle paure immotivate e inutili.
Se non impariamo a filtrare i messaggi in ingresso, ad ancorarci a facoltà mentali con buona capacità di accedervi quando lo vogliamo, rischiamo di venire strattonati da ogni possibile persona che vuole influenzarci, vittime di ogni possibile gruppo o messaggio, sino ad ingolfare la mente ed entrare in dissonanza totale.
Lo scopo del metodo HPM sull’area psicoenergetica è che le emozioni siano vissute in armonia con i propri bisogni e desideri, e soprattutto che possano esserne un supporto, e non un peso.
Le emozioni che l’individuo vive però a volte sfuggono di mano, diventano zavorra, anziché aiutare, possono impedirgli di realizzare sogni, bisogni e desideri. Ad esempio, potresti sentirti triste seppure accanto ad una persona con cui invece vorresti essere, oppure invaso da pensieri negativi, introversione e tristezza ad una festa, una festa dove desideri socializzare. Potresti vivere un convegno interessante e ricco di possibili incontri e scoperte come una serie di fastidi e obblighi.
La tristezza viene vissuta nel momento sbagliato e porta il tempo verso un crescente isolamento, In questo caso, la tristezza diventa un’emozione parassita.
Le emozioni parassite si presentano spesso unite a svalutazione di sè, a pensieri del tipo “non valgo”, non merito, non sono all’altezza e altre ruminazioni mentali negative.
Nel metodo HPM ci occupiamo proprio di riconoscere e rimuovere questi stati, che non riguardano una “patologia” ma un bisogno di alfabetizzazione ai vissuti emotivi.
Le tecniche utilizzate vanno dall’EmotionalDetection (riconoscere l’emozione, grazie ad un lavoro di “Focusing”), all’Emotional Labeling (saperla denominare), Emotional Refraiming (saper sostituire uno stato emotivo con pensieri alternativi e positivi), Emotional Communication (saper comunicare i propri stati emotivi e condividerli con le persone giuste e i momenti giusti per non lasciarli macerare dentro).
Tutto questo repertorio porta verso una “Ginnastica delle Emozioni”, di cui ho parlato già nel libro “Il Coraggio delle Emozioni”, e altro materiale verrà esposto in questo libro.
Vivere ha spesso l’obbligo sottostante di interpretare un ruolo. Medico, cantante, saldatore, giardiniere, studente di architettura, sportivo, padre, single, studente di scuola media, artista, leader, capitano, gregario. Sono tutti ruoli rispettabili.
Il punto è: quando viene il momento in cui tu decidi il tuo ruolo? E quanto sei in grado di far convivere tra di loro più ruoli? Es. essere padre senza rinunciare ad essere sportivo ed evitare di cedere allo stile “lavoro-stress-mangiare-divano-tv-pancia”?
Come fare per trovare forme di autoregolazione tali che il desiderio di carriera non distrugga la famiglia e te? Intanto sappiamo che è possibile. Secondo, sappiamo che è materia di Life Coaching: trovare equilibri di vita, sperimentare, provare e riprovare senza paura.
Questo ha a che fare con le conoscenze su come si forma un ruolo e sul funzionamento delle proprie competenze di ruolo; credenze su come “si fa carriera”, su cosa significa progredire, avanzare, trovare se stessi in un ruolo.
Per ogni ruolo, esiste quello che è bene conoscere e quello che puoi fare a meno di conoscere. E nella vita, i ruoli si susseguono, non sono statici, e non devono mai diventarlo. La libertà, è anche libertà di cambiare ruolo.
Occorre liberare le idee su quanto si possa o non si possa incidere attivamente sul proprio futuro, su dove esso è o non può essere diretto o bloccato.
In questo campo il coaching è fondamentale per assistere la persona nel dotarsi di competenze indispensabili per costruire il proprio futuro anziché lasciarlo in mano al destino o alle volontà di altri. Vivere la propria vita a pieno significa anche acquisire i saperi, saper fare, e saper essere, che lo rendono possibile. Vivere con gioia un ruolo è un forte stato di libertà.
Possiamo decidere di andare in profondità nelle cose anziché starne solo alla superficie? Questa è una forma interessante di libertà. Una “micro-libertà”.
Riguarda la libertà di appassionarsi a cose che altri giudicano futili, es fare modellini di auto in miniatura, o bonsai, o curare un giardino.
Esiste un grado di abilità nei dettagli di esecuzione, i possibili miglioramenti di esecuzione rispetto ad attività che la persona compie e in cui vuole migliorarsi; ad esempio, un coaching sulla respirazione durante il gesto sportivo, o in campo manageriale, migliorare le tecniche di apertura di un public speaking, imparare a riconoscere le micro-espressioni. Un buon coach sa capire e far emergere quali sono i dettagli lavorabili che possono aumentare l’efficacia della persona.
Maggiore è la nostra padronanza nei dettagli di qualcosa che per noi è importante, maggiore è il senso di autoefficacia, potenza e libertà esecutiva.
Essere liberi significa anche saper realizzare progetti.
Avere sogni che non si concretizzano mai e poi mai, non è vera libertà. Quando ve ne sono le condizioni, o impariamo a crearle, fare progetti diventa bellissimo e liberatorio. Un atto di espressività.
Dobbiamo quindi esaminare le nostre credenze sul tema della propria capacità progettuale, ampliamento della capacità di concretizzare un proprio progetto, tradurre un ideale in progetto.
Il coaching qui è veramente fondamentale per far passare un sogno da qualcosa di utopico ad un progetto realizzabile. Se sogno di dimagrire, un progetto concreto per dimagrire mi sarà di enorme aiuto, e qualcuno che mi segue diventa un mio compagno di viaggio. Se voglio esplorare i mercati asiatici, devo identificare gli step da compiere, e iniziare con step praticabili molto pratici. Non posso solo sognare di farlo.
La libertà di progetto è una “libertà pragmatica”, fatta di cose tangibili, di azione, di “chi fa cosa”, di gestione di risorse e dei tempi. Ma è creativa tanto quanto la pittura o la scultura. Così come la libertà di portare avanti un progetto “a modo nostro” senza dovere sempre seguire la tradizione.
Assagioli[1], un grandissimo scienziato Italiano vissuto negli USA, in un classico degli studi sul potere personale del “fare”, tuttora attualissimo, ci parla dell’ “Atto di Volontà” come forma suprema di espressione umana. Bene, quando questo atto si concretizza e passa dal “voglio” al “lo faccio, ci provo”, abbiamo fatto grandi passi avanti.
La libertà della persona di assumere sistemi di valori che sente propri, di cambiarli. Esaminare il sistema di valori ritenuti importanti nella vita, priorità tra valori e eventuali aspettative divergenti. Si tratta di un esame delle ideologie, dei “credo” valoriali, delle scelte di fondo che ci possono rendere un’attività soddisfazione o sacrificio. In cosa credi? Cosa è importante per te? Cosa da senso alla vita?
Questo tratto è il più difficile da far emergere, toccando le scelte esistenziali, il significato stesso dell’esistenza. Se però riusciamo a far emergere alcuni di questi elementi forti, essi possono costituire l’ancoraggio di qualsiasi motivazione al fare, al crescere al migliorarsi. Un faro che guida la persona nella nebbia e verso la libertà più vera.
[1] Assagioli, Roberto (1973). The Act of Will. Viking Press, NY. Trad it. L’atto di volontà, Roma, Astrolabio, 1977.
Altri materiali su Comunicazione, Ascolto, Empatia, Potenziale Umano e Crescita Personale disponibili in questi siti e link:
Lo Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale è trattato nel Metodo HPM del dott. Daniele Trevisani, massimo esperto italiano in Potenziale Umano, Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale, autore del libro “Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance” edito da Franco Angeli, e di altre 22 libri sul tema.
Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale. Approfondimenti.
Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale. Le azioni di sviluppo del potenziale e delle performance
Le azioni di sviluppo del potenziale umano si dividono in:
sviluppo bioenergetico: si prefigge di accrescere le energie del corpo, le forze fisiche, lo stato di salute, forze su cui poggiano tutti gli altri sistemi; vengono individuate sia azioni globali (es.: migliorare lo stato di forma fisico) che azioni localizzate su specifici micro-obiettivi, es.: aumentare la resistenza aerobica, migliorare la postura, rivedere l’alimentazione. Gli interventi si dividono in azioni (1) di riparazione (terapeutiche) o (2) di potenziamento; esse riguardano (a) economie dei distretti locali del corpo e (b) azioni centrate sull’economia corporea complessiva;
sviluppo psicoenergetico: crescita delle energie psichiche, motivazione, volontà, spinta interiore ad agire e a progredire; rimozione di blocchi psicologici e stili di pensiero che impediscono di raggiungere il potenziale, individuazione delle auto-limitazioni, irrigidimenti cognitivi, credenze culturali autolimitanti o dannose per sé e per il team; lavoro di consapevolezza dei potenziali, riduzione dello stress negativo, incremento di autostima, lucidità decisionale, chiarezza delle proprie risorse interiori; il lavoro è sia sull’economia cognitiva generale (es.: ridurre l’ansia generalizzata, aumentare l’autoefficacia generale) che su economie di specifiche aree psicologiche in azione, es.: lavorare sull’ansia in un public speaking, o l’ansia pre-gara, o la visualizzazione mentale dell’evento;
sviluppo delle micro-competenze: è un lavoro specifico, inteso come innestato all’interno di una matrice di obiettivi legati al ruolo. Richiede di individuare fattori che creano differenza tra un’esecuzione (1) scarsa, (2) normale o media, (3) un’esecuzione di alto livello (il nostro obiettivo finale). Gli esempi possono essere tanti. Es.: localizzare i dettagli che differenziano una vendita da principiante vs. una vendita di alto livello (dove sono esattamente le differenze?); capire le “distintività” (azioni, dettagli, micro-atteggiamenti, micro-comportamenti) che mette in campo un combattente professionista rispetto ad un dilettante, nella preparazione, e durante un incontro. O la differenza che c’è tra un rigore tirato bene e un rigore tirato male, o tra una riformulazione corretta e una sbagliata (per un terapeuta), o per un cuoco, il tempo ottimale di cottura e uno leggermente peggiore. La ricerca di dettagli delle performance può essere applicata in ogni campo. Possiamo localizzare le micro-competenze di un direttore, di un venditore, di un atleta, di un medico, di uno psicologo, di un negoziatore, di un educatore. Il lavoro sulle micro-competenze richiede sia una fase di riconoscimento (detection aumentata, stimolo della capacità di percezione e localizzazione) che una fase di formazione (lavorare sulle variabili prima isolate); produce inoltre un forte incremento della sensibilità ai dettagli, dell’attenzione, della capacità di trovare “cose concrete su cui lavorare”;
sviluppo delle macro-competenze: le macro-competenze sono la connessione tra (1) il repertorio globale di abilità della persona e (2) il ruolo che quella persona vuole ricoprire. Le due sfere possono di fatto collimare perfettamente, o invece essere scollegate o ridotte (il che mette la persona in sicura difficoltà). Possono anche essere sovrabbondanti e anticipatorie dei futuri cambiamenti (creando agio e una condizione di maggiore elasticità e sicurezza). Prevedono l’esame del ruolo, delle aspirazioni, delle traiettorie, la rilevazione di gaps (lacune) e incoerenze professionali, analisi di bisogni di revisione o cambiamento significativo del proprio lavoro o della posizione professionale, dei ruoli giocati in campo; richiede valutazione e anticipazione dei mutamenti organizzativi cui dare risposta; sviluppo di una coerenza tra proprio profilo professionale e propri obiettivi di vita o obiettivi aziendali da raggiungere, tra le proprie aspirazioni e le opzioni reali dell’azienda e del team, ricerca di spazi nuovi di espressione;
sviluppo della vision e del piano morale: localizzazione degli ancoraggi morali forti, dare spessore morale e senso alla vita e all’azione, costruzione e revisione di un piano di lungo periodo, costruire una linea di tendenza ideale, sognare e idealizzare una traiettoria di crescita positiva; coltivare saggezza nelle scelte, cercare un ancoraggio a valori guida, revisione della mappa di credenze morali e consolidamento di una filosofia di vita positiva. Comprende la ricerca di nuovi stimoli all’autorealizzazione, connessione a valori umani positivi e forti, senso pieno del fare e dell’esistenza, ricerca di un senso profondo dei progetti, trovare motivi e direzioni per cui vale la pena impegnarsi; e persino nuove aree di obiettivi esistenziali o/o professionali che diano sapore e senso alla vita, idee e pensieri ispirativi sui quali la persona non aveva ancora riflettuto.
sviluppo di mete, traguardi, goal e progettualità necessaria: definizione di obiettivi precisi da raggiungere, misurabili, tempificabili; progettualità su risultati concretamente raggiungibili; sviluppo della capacità di gestione di tempi (time management) e progetti (project management), gestione efficace delle proprie risorse, capacità di concretizzazione, di realizzazione, abilità nel calare nella realtà un concetto o un obiettivo, trasformare una visione d’insieme in to-do-list (lista delle cose da fare); capacità di tradurre un ideale o un proprio valore in un piano di azione.
Lo schema base di riferimento del Metodo HPM per lo sviluppo del potenziale individuale e del potenziale personale è esposto in questa figura riassuntiva
I meccanismi energetici nel modello HPM sono molteplici, ma per ora osserviamo due meccanismi in particolare:
le diffusioni energetiche: le immissioni di energia in un’area hanno implicazioni positive (fanno bene) anche alle altre aree;
i drenaggi energetici: i cali o blocchi di energia in un’area danneggiano anche le altre aree.
Le implicazioni per lo sviluppo personale sono numerose, ma soprattutto:
è possibile realizzare una strategia di immissione selettiva di energie in un’area, per poi utilizzarla come perno per lo sviluppo di altre aree. Ad esempio, creare grounding bioenergetico, il che significa lavorare principalmente sulle energie del corpo per poi poter “fare leva” su un corpo energeticamente carico, su un fisico forte, pronto ad assumersi impegni psicologicamente rilevanti, anche gravosi, goal e obiettivi sfidanti;
è possibile realizzare una strategia di immissione multipla di energie ricercando una crescita su più livelli e stadi. Ad esempio, lavorare sistematicamente e contemporaneamente su tutte le aree del modello HPM.
In generale, un lavoro su un’area è possibile solo se i livelli energetici di base dell’area toccata sono a livello sufficiente per supportare carichi superiori. Se non vi sono condizioni minime, occorre trovare strade alternative.
Ad esempio, in campo manageriale è completamente inutile realizzare un intervento dalle grandi ambizioni (job enrichment, job enlargement, role-modeling, e altri), attaccando lo strato delle macro-competenze, se le micro-competenze di supporto sono insufficienti. Se una persona non sa nemmeno gestire una riunione di un piccolo gruppo di lavoro, inutile passare a temi ancora più complessi che poggiano su competenze che ancora non ci sono.
Altrettanto inutile è riempire di competenze (skills) un manager se mancano le energie motivazionali (volontà) necessarie a mettersi in gioco.
Inutile studiare nuovi progetti creativi se l’intero team è in stato di demotivazione cronica o affaticamento. Una persona disabilitata nelle energie mentali non va da nessuna parte, non porta avanti nemmeno se stessa, e tantomeno il progetto più ambizioso che qualsiasi mente possa partorire.
In generale, in mancanza di energie, il “nuovo” non viene affrontato. Semplicemente non ci sono le forze per affrontare il cambiamento.
L’area psicoenergetica assieme a quella bioenergetica sono quindi ancoraggi forti di lavoro per un coaching e una formazione seria e analitica.
Saltarli piè pari e passare subito alle competenze applicative è inutile. Così come costruire progetti che richiedono presenza di energie che non ci sono.
Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale – Gli effetti positivi delle immissioni di energie sui livelli di performance e di aspirazione
In termini di psicologia positiva notiamo che l’immissione di energia in una qualsiasi cella può apportare maggiori energie al sistema, e quindi riflettiamo sul fatto che esistono molteplici modi e strade, enormi opportunità, per poter accrescere le energie personali e fare coaching e formazione di qualità.
La liberazione da una catena, o “togliere un sasso dal proprio zaino”, può aprire le strade della volontà per una scalata ulteriore. In generale, le immissioni di energie in un certo stadio aumentano il livello di fiducia in se stessi, autostima e percezione di autoefficacia. Aumenta il senso di libertà.
Le osmosi energetiche portano ad una maggiore propensione dell’individuo verso l’assunzione di rischio positivo, di accettazione di sfide che prima il soggetto riteneva impensabili o troppo pericolose. Per rischio positivo intendiamo azioni che non siano minate da un livello di aspirazione malato, superumano e maniacale, condotte col cuore ma anche con la ragione.
I livelli di aspirazione sono decisamente correlati alle energie circolanti.
Gli studi scientifici di Bresson individuano il livello di aspirazione come “il risultato che un soggetto si dà per un fine da raggiungere, in un compito che ammette diversi gradi di realizzazione”[1].
A bassi livelli di energie personali corrispondono bassi livelli di aspirazione. Le energie si abbassano drasticamente, e i compiti o goal che l’individuo sente di poter gestire si richiudono sempre più entro una nicchia, sino ad implodere, se la tendenza non viene invertita.
Quando mancano le energie, ogni rischio assume sembianze mostruose, persino lo scendere in strada, o l’incontrare altre persone. Al contrario, forti osmosi energetiche positive (contaminazioni positive tra energie fisiche, mentali, competenze, volontà) conducono alla voglia e consapevolezza di poter accettare sfide e rischi superiori, persino lanciarsi con un paracadute, o condurre una operazione chirurgia al cervello (per un medico), o accettare la sfida di avere figli in un mondo difficile (per ogni genitore), o iniziare a pensare di potersi laureare, per qualcuno che aveva rinunciato a questa idea non sentendosi all’altezza, e tante altre occasioni di crescita.
Per questo motivo, nel metodo HPM, quando i canali per introdurre energie sono bloccati da un certo lato (poniamo i valori, o le competenze), è possibile sia teoricamente che concretamente aggirare questo ostacolo. Potremo partire dalla base delle energie fisiche, o da altri canali aperti o apribili, per incrementare le energie totali del sistema. È un lavoro sperimentato e funzionante nella pratica, di cui troviamo crescente supporto teorico.
Avviare il lavoro, e sbloccare i meccanismi, è più importante che fare un lavoro ingegneristicamente perfetto ma – nei fatti – solo teorico, vuoto.
L’effetto di trascinamento e di osmosi positiva avrà riverberi anche sugli altri stati altrimenti inaccessibili per via diretta.
[1] Bresson, F. (1965), Rischio e personalità. Il livello di aspirazione, in Trattato di Psicologia Sperimentale, a cura di Paul Fraisse e Jean Piaget (1978), Einaudi, Torino, p. 458. Edizione originale: Traité de Psychologie Expérimentale. VIII. Langage, communication et décision, 1965, Presses Universitaires de France, Paris.
Se vuoi intraprendere un percorso personalizzato sullo Sviluppo del tuo Potenziale Personale e Potenziale Individuale contattaci tramite il seguente form e ti daremo indicazioni dettagliate su tutte le varie opzioni disponibili.
dott. Daniele Trevisani, esperto in Potenziale Umano, Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale
Parole chiave dell’articolo sul Potenziale Umano, Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale
Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale
Sviluppo del Potenziale Personale
Sviluppo del Potenziale Individuale
Potenziale Personale
Potenziale Individuale
Potenziale Umano
Sviluppo del Potenziale Umano
Crescita personale
Metodi del potenziale umano
Metodi per il potenziale personale
Metodi di crescita personale
Metodi per lo sviluppo del potenziale individuale
Consulenti del potenziale umano
Consulenti per il potenziale personale
Consulenti di crescita personale
Consulenti per lo sviluppo del potenziale individuale
Bioenergetica
Bioenergetica manageriale
Psicoenergetica
Psicoenergetica manageriale
Micro-competenze
Macro-competenze
Energie mentali
Sviluppo delle energie mentali
Progettualità
Project management
Sviluppo della progettualità
Vision
Mission
Valori
Spiritualità
Sviluppo dei valori personali
Libri sul potenziale umano
Libri di crescita personale
Libri sullo sviluppo delle potenzialità personali
Libri sullo sviluppo delle potenzialità individuali
Per visualizzare tutta la letteratura e i libri di Sviluppo del Potenziale Personale e Potenziale Individuale realizzati dal dott. Daniele Trevisani vedi il seguente link
Altri siti di riferimento per lo Sviluppo del Potenziale Personale e Sviluppo Manageriale
Video e Feedback dal corso di Crescita Personale “Al Rifugio con l’autore – Comunicazione e Potenziale Umano” Feb 2020
https://youtu.be/tzo3ZP3UXUE
Alcuni feedback di seguito, dal Corso di Crescita Personale “Al Rifugio con l’autore – Comunicazione e Potenziale Umano” Feb. 2020
_____________________
Mi porto a casa numerosi insight per me importanti. Le due giornate mi hanno fornito maggiore consapevolezza su criticità e sfide che sto affrontando nella vita professionale. In particolare ho scoperto l’importanza di:
Training Mentale
Grounding
Modello HPM
Stato di Flow
Ci sono molte altre cose che ho apprezzato, soprattutto l’articolazione dei concetti e il quadro sinergico delle varie componenti. Ho trovato risposte e soprattutto ho trovato un nome a molte cose che quotidianamente vivo.
Grazie, Ilaria.
_____________________
Cosa mi porto a casa da questa esperienza.
Il contatto con le persone
Il Modello HPM
Pranzi e Cene e le conversazioni durante pranzi e cene
La condivisione durante gli esercizi
La specificità di Daniele
La sua voglia di farti crescere
La sua capacità di fare sintesi fra discipline e teorie diverse
La sua capacità nei libri di sistematizzare conoscenze diverse.
Graziano
_____________________
La giornata di sabato mi aveva lasciato alcuni dubbi perchè non comprendevo appieno lo scopo delle esercitazioni in gruppo. Oggi è stato ben diverso e ho capito maggiormente alcuni punti importanti, tra cui i colori associati al vivere e alla modalità di comunicare.
Averne ragionato con alcuni compagni, mi ha chiarito alcune delle modalità che da oggi posso provare ad utilizzare.
Il confronto che ho avuto con te mi ha fato sentire fortunato e motivato.
Luca
_____________________
Sicuramente utilizzerò il metodo OUT-OF-BOX per liberare la mente, ho trovato molto utile la ruota della vita, mi ha fatto riflettere sui miei vari ruoli e su dove lavorare, inoltre la ruota mi è piaciuta molto come esercizio nella fase di condivisione.
La lezione di oggi fantastica, forse se fatta ieri sabato era meglio. Ho preso consapevolezza di molte mie paure ma soprattutto dei miei punti di forza.
Grazie di cuore!
Giovanna
_____________________
Porto a casa un piccolo bagaglio di esperienze fatte in queste due giornate che mi hanno illuminato su diversi aspetti del mio lavoro, di cui ora ho preso consapevolezza, e che avevo in parte rimosso o comunque messo in sordina.
Molto positivo il clima fra tutti gli appartenenti al gruppo e l’assenza per tutto il tempo di atteggiamenti giudicanti.
Grazie!
Fabio
_____________________
Cosa ho apprezzato del corso:
Ambiente, località, clima tra le persone
Coinvolgimento dei partecipanti
La possibilità di mettersi in gioco nel Public Speaking
Alcuni spunti per poter sviluppare le mie competenze di Coach
_____________________
Ho apprezzato:
Tecniche di rilassamento e Mental Training
Out of Box
Camminata Consapevole
Bioenergetica
Principi della comunicazione efficace
Tematiche importanti per me e per il mio lavoro, da approfondire sicuramente con altri corsi, trattandosi della mia prima esperienza.
Paola
_____________________
Cosa porto a casa dal Rifugio:
Voglia di crescere nelle mie competenze comunicative.
Una moltitudine di emozioni non conoscevo.
Un’analisi più profonda di me, dei miei ruoli e delle mie potenzialità.
Un sereno e costruttivo dialogo e confronto con il gruppo, un bel tempo insieme condividendo sfide e valori.
Mancano pochi giorni, e ci sono gli ultimi posti disponibili, per cui, vale la pena non perderli. Il corso di “Training Mentale & Apnea Healing” si svolgerà il 24/25 Novembre a Montegrotto Terme presso l’Hotel Olimpia (Viale Stazione n. 25, 35036 MONTEGROTTO TERME – PD Tel. 049/793499) e occuperà sia il mattino che il pomeriggio e si articolerà in diverse fasi: aula e piscina.
Training Mentale e Healing Touch: di cosa si tratta?
Questa esperienza è unica nel panorama italiano ed è stata pensata per tutti coloro che, come te, hanno a che fare con le persone, lo sport, la salute, la crescita personale e professionale.
Istruttori, insegnanti, atleti, manager e altre professioni ancora, che hanno in comune le stesse domande: come faccio a prendere le giuste decisioni? Come posso motivare me stesso ed i miei allievi, studenti, atleti, collaboratori? Gestire le tensioni quotidiane? Riuscire a modificare le cose? A realizzare risultati sportivi? A lavorare in modo più efficiente? E a offrire una immagine di me più umana e professionale? Cosa mi rende felice? Che cosa voglio nella vita?
Cosa troverai in questa esperienza?
Esercizi pratici e modelli di azione che Ti aiuteranno a trovare le risposte a queste domande.
Alcune tecniche sono note (il respiro, il rilassamento, l’apnea, l’autocontrollo), altre meno, per la loro evoluzione e per gli stimoli che offrono alla riflessione e alla crescita personale (strategie per la gestione del pensiero, il cambiamento di credenze e abitudini, le qualità personali ed i valori).
Otterrai conoscenze specifiche per sapere con esattezza cosa è il training mentale, il training autogeno, il training corporeo (Healing Touch), la visualizzazione e come realizzare il rilassamento sensoriale, il controllo dell’attenzione, la modificazioni di certi stati mentali critici o come gestire stati emotivi difficili e situazioni conflittuali.
Come si utilizza questa esperienza?
Il corso è stato concepito come un metodo di esercizi pratici. Si sperimentano, si commentano, si adattano alle proprie esigenze e si sviluppano ulteriormente.
Indipendentemente dal loro utilizzo, per una prova o una gara, una presentazione o un colloquio, mentre decidi un cambiamento o mentre risolvi un conflitto, questo percorso di tecniche e strategie, costituirà una guida preziosa per trovare in autonomia le Tue migliori risposte.
Relatori
Dott. Lorenzo Manfredini
Psicologo e Psicoterapeuta dell’approccio
cognitivo e corporeo
Cr. Riccardo Manfredini
Counselor Biosistemico e Coach, Istruttore
Apnea Kad
Dott. Daniele Trevisani
Docente di Coaching, Formatore e Scrittore
Aree e metodi del workshop
1. Training Autogeno. Presenza mentale e consapevolezza corporea
(Come attivare il potenziale ‘curativo’ della consapevolezza)
2. Intelligenza emotiva. Gestione delle emozioni negative e rimedi
(Come riconoscere e rimediare a stati emozionali quali: paura, senso di colpa, tristezza, amarezza e ansia)
3. Autosuggestione e modificazione delle credenze
(Come utilizzare frasi e voce, idonei a produrre stati mentali positivi)
4. Training mentale e immaginazione creativa
(Come agire e pensare secondo le proprie inclinazioni)
5. Training motivazionale (Come sintonizzarsi con i fattori dinamici che determinano i nostri comportamenti)
6. Psicogeografia immaginale
(Come comprendere l’architettura che porta alla luce i nodi, i legami e gli errori, che impediscono il raggiungimento di obiettivi auspicati)
7. Programmazione Neuro Linguistica
(Come modellare la realtà e utilizzare le sub-modalità per modificare le credenze limitanti; come migliorare la consapevolezza dei propri processi interiori e raggiungere in modo concreto obiettivi positivi)
8. Healing Touch
(Come immergersi nella delicatezza dell’acqua termale, per contattare la nostra sensibilità corporea, emotiva, psicologica e relazionale)
Per coloro che usufruiranno dei servizi dell’albergo si consiglia la mezza pensione. Avendo solo 1 ora di intervallo, i pranzi sono frugali, insalata o primo.
Attrezzatura piscina termale (35° gradi): accappatoio, ciabatte, cuffia. Materiale Aula: carta e penna per prendere appunti. Materassino relax.
Programma
Sabato
10.00 Gli strumenti dell’autocontrollo e dell’intelligenza emotiva
11.00 Esercizi di rilassamento e autoipnosi avanzata
12.00 Esercizi di respirazione pranayama
12.30 Piscina: Healing Touch
14.00 Pranzo al sacco
15.30 Come esplorare e gestire le proprie emozioni attraverso le submodalità e l’autocontrollo
16.00 Come estrarre strategie dai propri momenti di empasse.
16.30 Piscina: Healing Touch
Domenica
9.30 Come operare sulle caratteristiche basilari di ogni ogni prestazione.
11.00 Come sviluppare una comunicazione efficace e riuscire ad esprimere i propri bisogni in modo costruttivo
12.00 Piscina: Healing TouchDalle 14,30 alle 17.00 si potrà assistere e partecipare a lezioni integrative di coaching condotte dai docenti e dai partecipanti al master in mental training e coaching).
Materiale occorrente in sala e per le attività in piscina
Attrezzatura per la piscina termale (35° gradi): accappatoio (per chi pernotta è compreso nel servizio dell’albergo), costume, ciabatte, cuffia. Può essere utile attrezzarsi di un asciuga capelli. Questa specifica attività, per chi lo vorrà, si svolgerà sabato dalle 18.30 alle 19,30.
In aula, è possibile la registrazione delle lezioni teoriche, ma non la registrazione degli esercizi di proprietà intellettuale dei docenti.
Articolo: ‘Guarda oltre!’ di Lorenzo Manfredini
Perché partecipare ad esperienze che facilitano la consapevolezza, l’autocontrollo e la crescita personale?
Le ricerche ci dicono che il 50% dei sintomi somatici riportati al medico di base richiedono risposte di tipo psicologico (Fobie, DAP – Disturbi da attacco di panico, DAG – Disordine da ansia generalizzata, DOC – Disturbo ossessivo – compulsivo, Disturbo da stress post traumatico, Disordini da stress acuti).
Questo punto alimenta il pregiudizio che le tematiche psicologiche non siano sufficientemente importanti o che si risolvano con l’aiuto del tempo o della volontà, e che rappresentino semplicemente delle soluzioni palliative.
In realtà, il contributo della psicologia al benessere delle persone e dei gruppi, è cruciale e può incidere in maniera funzionale su tutti i contesti della vita quotidiana. Rappresenta una vera e propria medicina naturale che si effettua attraverso la parola, il colloquio, la narrazione, l’auto consapevolezza, l’autocontrollo e svariatissime strategie corporee, emozionali e mentali.
Per questo ogni persona ha il compito di intercettare, comprendere e migliorare le competenze, le tecniche e gli strumenti più adeguati per promuovere un atteggiamento propositivo alla salute personale, affettiva e sociale.
Ma veniamo a noi.
Forse hai perso la motivazione e forse non senti più quella bella spinta che ti muoveva, determinato, verso interessanti destinazioni.
A forza di essere sollecitato a destra e a manca, probabilmente sei confuso su cosa vale la pena impegnarti e con quali strategie motivarti.
Probabilmente senti il bisogno di acquisire strumenti adeguati e un valido ‘sostegno’. Uno specchio, una guida, un mentore, magari, che rinnovi la fiducia nel tuo potenziale e ti ricordi di essere te stesso alla massima potenza: appassionato, convinto, felice. Ogni giorno.
Verosimilmente hai bisogno di tutta la tua attenzione e curiosità, per imparare dagli altri e dai colleghi di lavoro, per ‘sostenere’ te stesso e diventare un pilota di chiarezza, di propositi, di aspirazioni.
Forse hai bisogno di rinnovare le tue emozioni nell’azione, hai bisogno di crederci e di sapere che ne vale la pena. Per farlo, hai bisogno di aprirti ai casi della vita, all’odore delle cose, al pensiero di un’istante.
Certamente, hai bisogno di ’stare in campo’ e assumere un ruolo di guida per te e per le persone che cercano, come te, istruzioni per stare bene con se stesse, comunicare, collaborare, amare.
Fallo ora, partecipa a questa esperienza di Training Mentale e Healing Touch e scegli, come primo passo di modificare da subito il tuo atteggiamento alla vita. Iscriviti senza se e senza ma.
Impara degli strumenti specifici e migliora la tua motivazione e conoscenza, rimettiti in gioco, investi le giuste risorse e scoprirai che certi limiti e disagi sono solo mentali.
Pochi soldi, poco tempo, molte difficoltà, sono solo le increspature di un modo di pensare alla propria sicurezza, piuttosto che al proprio futuro. E il futuro è cambiare se stessi, il proprio modo di guardare le cose e di porsi mete di valore.
La vita è un assegno sulla fiducia nei confronti della nostra consapevolezza. Va sostenuta con qualità ed equilibrio, con abilità e capacità, con la certezza di averla affrontata al meglio
Informazioni e iscrizione
è necessario un breve colloquio con il Dott. Lorenzo Manfredini, Cell. 328 7049684, E-Mail: manfredinilorenzo@gmail.com o con il Dott. Daniele Trevisani, contattabile tramite il form sottostante.
Il corso di “Training Mentale & Apnea Healing” si svolgerà il 24/25 Novembre a Montegrotto Terme presso l’Hotel Olimpia (Viale Stazione n. 25, 35036 MONTEGROTTO TERME – PD Tel. 049/793499) e occuperà sia il mattino che il pomeriggio e si articolerà in diverse fasi: aula e piscina.
Training Mentale e Healing Touch: di cosa si tratta?
Questa esperienza è unica nel panorama italiano ed è stata pensata per tutti coloro che, come te, hanno a che fare con le persone, lo sport, la salute, la crescita personale e professionale.
Istruttori, insegnanti, atleti, manager e altre professioni ancora, che hanno in comune le stesse domande: come faccio a prendere le giuste decisioni? Come posso motivare me stesso ed i miei allievi, studenti, atleti, collaboratori? Gestire le tensioni quotidiane? Riuscire a modificare le cose? A realizzare risultati sportivi? A lavorare in modo più efficiente? E a offrire una immagine di me più umana e professionale? Cosa mi rende felice? Che cosa voglio nella vita?
Cosa troverai in questa esperienza?
Esercizi pratici e modelli di azione che Ti aiuteranno a trovare le risposte a queste domande.
Alcune tecniche sono note (il respiro, il rilassamento, l’apnea, l’autocontrollo), altre meno, per la loro evoluzione e per gli stimoli che offrono alla riflessione e alla crescita personale (strategie per la gestione del pensiero, il cambiamento di credenze e abitudini, le qualità personali ed i valori).
Otterrai conoscenze specifiche per sapere con esattezza cosa è il training mentale, il training autogeno, il training corporeo (Healing Touch), la visualizzazione e come realizzare il rilassamento sensoriale, il controllo dell’attenzione, la modificazioni di certi stati mentali critici o come gestire stati emotivi difficili e situazioni conflittuali.
Come si utilizza questa esperienza?
Il corso è stato concepito come un metodo di esercizi pratici. Si sperimentano, si commentano, si adattano alle proprie esigenze e si sviluppano ulteriormente.
Indipendentemente dal loro utilizzo, per una prova o una gara, una presentazione o un colloquio, mentre decidi un cambiamento o mentre risolvi un conflitto, questo percorso di tecniche e strategie, costituirà una guida preziosa per trovare in autonomia le Tue migliori risposte.
Relatori
Dott. Lorenzo Manfredini
Psicologo e Psicoterapeuta dell’approccio
cognitivo e corporeo
Cr. Riccardo Manfredini
Counselor Biosistemico e Coach, Istruttore
Apnea Kad
Dott. Daniele Trevisani
Docente di Coaching, Formatore e Scrittore
Aree e metodi del workshop
1. Training Autogeno. Presenza mentale e consapevolezza corporea
(Come attivare il potenziale ‘curativo’ della consapevolezza)
2. Intelligenza emotiva. Gestione delle emozioni negative e rimedi
(Come riconoscere e rimediare a stati emozionali quali: paura, senso di colpa, tristezza, amarezza e ansia)
3. Autosuggestione e modificazione delle credenze
(Come utilizzare frasi e voce, idonei a produrre stati mentali positivi)
4. Training mentale e immaginazione creativa
(Come agire e pensare secondo le proprie inclinazioni)
5. Training motivazionale (Come sintonizzarsi con i fattori dinamici che determinano i nostri comportamenti)
6. Psicogeografia immaginale
(Come comprendere l’architettura che porta alla luce i nodi, i legami e gli errori, che impediscono il raggiungimento di obiettivi auspicati)
7. Programmazione Neuro Linguistica
(Come modellare la realtà e utilizzare le sub-modalità per modificare le credenze limitanti; come migliorare la consapevolezza dei propri processi interiori e raggiungere in modo concreto obiettivi positivi)
8. Healing Touch
(Come immergersi nella delicatezza dell’acqua termale, per contattare la nostra sensibilità corporea, emotiva, psicologica e relazionale)
Per coloro che usufruiranno dei servizi dell’albergo si consiglia la mezza pensione. Avendo solo 1 ora di intervallo, i pranzi sono frugali, insalata o primo.
Attrezzatura piscina termale (35° gradi): accappatoio, ciabatte, cuffia. Materiale Aula: carta e penna per prendere appunti. Materassino relax.
Programma
Sabato
10.00 Gli strumenti dell’autocontrollo e dell’intelligenza emotiva
11.00 Esercizi di rilassamento e autoipnosi avanzata
12.00 Esercizi di respirazione pranayama
12.30 Piscina: Healing Touch
14.00 Pranzo al sacco
15.30 Come esplorare e gestire le proprie emozioni attraverso le submodalità e l’autocontrollo
16.00 Come estrarre strategie dai propri momenti di empasse.
16.30 Piscina: Healing Touch
Domenica
9.30 Come operare sulle caratteristiche basilari di ogni ogni prestazione.
11.00 Come sviluppare una comunicazione efficace e riuscire ad esprimere i propri bisogni in modo costruttivo
12.00 Piscina: Healing TouchDalle 14,30 alle 17.00 si potrà assistere e partecipare a lezioni integrative di coaching condotte dai docenti e dai partecipanti al master in mental training e coaching).
Materiale occorrente in sala e per le attività in piscina
Attrezzatura per la piscina termale (35° gradi): accappatoio (per chi pernotta è compreso nel servizio dell’albergo), costume, ciabatte, cuffia. Può essere utile attrezzarsi di un asciuga capelli. Questa specifica attività, per chi lo vorrà, si svolgerà sabato dalle 18.30 alle 19,30.
In aula, è possibile la registrazione delle lezioni teoriche, ma non la registrazione degli esercizi di proprietà intellettuale dei docenti.
Articolo: ‘Guarda oltre!’ di Lorenzo Manfredini
Perché partecipare ad esperienze che facilitano la consapevolezza, l’autocontrollo e la crescita personale?
Le ricerche ci dicono che il 50% dei sintomi somatici riportati al medico di base richiedono risposte di tipo psicologico (Fobie, DAP – Disturbi da attacco di panico, DAG – Disordine da ansia generalizzata, DOC – Disturbo ossessivo – compulsivo, Disturbo da stress post traumatico, Disordini da stress acuti).
Questo punto alimenta il pregiudizio che le tematiche psicologiche non siano sufficientemente importanti o che si risolvano con l’aiuto del tempo o della volontà, e che rappresentino semplicemente delle soluzioni palliative.
In realtà, il contributo della psicologia al benessere delle persone e dei gruppi, è cruciale e può incidere in maniera funzionale su tutti i contesti della vita quotidiana. Rappresenta una vera e propria medicina naturale che si effettua attraverso la parola, il colloquio, la narrazione, l’auto consapevolezza, l’autocontrollo e svariatissime strategie corporee, emozionali e mentali.
Per questo ogni persona ha il compito di intercettare, comprendere e migliorare le competenze, le tecniche e gli strumenti più adeguati per promuovere un atteggiamento propositivo alla salute personale, affettiva e sociale.
Ma veniamo a noi.
Forse hai perso la motivazione e forse non senti più quella bella spinta che ti muoveva, determinato, verso interessanti destinazioni.
A forza di essere sollecitato a destra e a manca, probabilmente sei confuso su cosa vale la pena impegnarti e con quali strategie motivarti.
Probabilmente senti il bisogno di acquisire strumenti adeguati e un valido ‘sostegno’. Uno specchio, una guida, un mentore, magari, che rinnovi la fiducia nel tuo potenziale e ti ricordi di essere te stesso alla massima potenza: appassionato, convinto, felice. Ogni giorno.
Verosimilmente hai bisogno di tutta la tua attenzione e curiosità, per imparare dagli altri e dai colleghi di lavoro, per ‘sostenere’ te stesso e diventare un pilota di chiarezza, di propositi, di aspirazioni.
Forse hai bisogno di rinnovare le tue emozioni nell’azione, hai bisogno di crederci e di sapere che ne vale la pena. Per farlo, hai bisogno di aprirti ai casi della vita, all’odore delle cose, al pensiero di un’istante.
Certamente, hai bisogno di ’stare in campo’ e assumere un ruolo di guida per te e per le persone che cercano, come te, istruzioni per stare bene con se stesse, comunicare, collaborare, amare.
Fallo ora, partecipa a questa esperienza di Training Mentale e Healing Touch e scegli, come primo passo di modificare da subito il tuo atteggiamento alla vita. Iscriviti senza se e senza ma.
Impara degli strumenti specifici e migliora la tua motivazione e conoscenza, rimettiti in gioco, investi le giuste risorse e scoprirai che certi limiti e disagi sono solo mentali.
Pochi soldi, poco tempo, molte difficoltà, sono solo le increspature di un modo di pensare alla propria sicurezza, piuttosto che al proprio futuro. E il futuro è cambiare se stessi, il proprio modo di guardare le cose e di porsi mete di valore.
La vita è un assegno sulla fiducia nei confronti della nostra consapevolezza. Va sostenuta con qualità ed equilibrio, con abilità e capacità, con la certezza di averla affrontata al meglio
Informazioni e iscrizione
è necessario un breve colloquio con il Dott. Lorenzo Manfredini, Cell. 328 7049684, E-Mail: manfredinilorenzo@gmail.com o con il Dott. Daniele Trevisani, contattabile tramite il form sottostante.
Ogni corpo cambia, in ogni istante. Miliardi di cellule muoiono, altre nascono, ogni secondo. Ogni persona, ogni team, ogni impresa, vive un processo evolutivo
.... in cui possono accadere momenti di stasi, momenti di accelerazione positiva, momenti di regressione negativa e chiusura. Ma anche, momenti sacri, di ri-centraggio, di ri-allineamento con gli scopi più veri e profondi della vita e con un senso di nuovo splendore.
Il ricambio cellulare è reso possibile dalla “apoptosi”, termine coniato da John F. Kerr, Andrew H. Wyllie e A. R. Currie[1] a partire dal termine greco che indica la caduta delle foglie e dei petali dei fiori. È una forma di morte programmata delle cellule, che l’organismo rimpiazza con cellule nuove. Permette un ricambio, e permette un rinnovamento e la vita.
L’apoptosi o morte cellulare è un fenomeno fisiologico che comporta la degenerazione della cellula a conclusione del suo ciclo vitale.[2]
L’idea stessa che una cosa non duri per sempre ma abbia un suo ciclo vitale è fondamentale per il coaching, il counseling, e il cambiamento. Se non accettiamo questo, ci attaccheremo a idee vecchie e modi di essere passati, come un lupo imprigionato potrebbe attaccarsi al suo recinto invece di correre nel bosco.
Qual è il ciclo vitale delle tue idee dominanti? Proviamo a cercare di individuarlo? Partiamo dalle prime…
Quale è stata la tua idea dominante da bambino? In cosa credevi, in cosa ti identificavi, cosa contava per te?
Quale nell’adolescenza?
Quale da adulto e in qualsiasi fase tu sia ora?
Quale idea dominante ti farebbe bene o ti piacerebbe assimilare per il futuro senza che sia lei ad assimilare te?
Nel metodo HPM, specifici esercizi sono nati, a livello fisico, per accelerare l’apoptosi soprattutto a livello muscolare e degli organi interni, esercizi fisici che letteralmente portano ad un “rinnovamento” del corpo. In un coaching olistico, questi esercizi sono fondamentali.
Il termine viene dalla biologia, ma possiamo chiederci se non sia utile anche per il training mentale. Si tratta di un processo ben distinto rispetto alla necrosi cellulare, e in condizioni normali contribuisce al mantenimento del numero di cellule di un sistema
Purtroppo per noi, non abbiamo lo stesso meccanismo a livello mentale. Le nostre idee si “bloccano” e si fissano in alcuni casi indissolubilmente, finché un trauma o un bravo coach, terapeuta o Counselor riesce a farle venir fuori, mettercele in mano, e farcele “vedere”.
Il ruolo del coaching e del counseling è nobile: indirizzare il passaggio da energie racchiuse ad energie espresse, da potenzialità latenti a potenzialità che cercano itinerari di espressione, da blocco mentale a fluidità delle idee. Da corpi che sono sì e no gusci rattrappiti, a corpi “abilitanti”,enabling bodies: corpi che ti permettono di fare ciò che vuoi, corpi che non ti dicono di no, corpi che ti aiutano, corpi dotati di energia, il corpo che ti serve per i tuoi progetti, fino ad un abitare il corpo con passione e sentimento.
Nessuna idea sarà mai trasformabile in progetto reale se il corpo che abitiamo non ci aiuta, per cui il primato del corpo è definitivo.
[1] Kerr JF, Wyllie AH, Currie AR, Apoptosis: a basic biological phenomenon with wide-ranging implications in tissue kinetics, in Br J Cancer., vol. 26, nº 4, agosto 1972.
Cookies Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.
Accetta Cookie
Leggi di più
Impostazioni Cookie
Impostazioni della casella dei cookie
Impostazioni della casella dei cookie
Impostazioni Privacy
Scegli quali cookie vuoi autorizzare
Puoi cambiare queste impostazioni in qualsiasi momento. Tuttavia, questo potrebbe risultare alla susseguente non-disponibilità di alcune funzioni. Per informazioni sull’eliminazione dei cookie, consulta la funzione aiuto del tuo browser
SCOPRI DI PIÙ SUI COOKIE CHE UTILIZZIAMO.
Con lo slider, puoi abilitare o disabilitare vari tipi di cookie:
Questo sito web lo farà
Essenziali: Ricorda la tua impostazione sui permessi cookie
Essenziali: Permetti cookie sessione
Essenziali: Raccogli informazioni che inserisci nei form contatti newsletter e altri form su tutte le pagine
Essenziali: Mantieni traccia di quello che inserisci nel carrello
Essenziali: Conferma che sei connesso nel tuo account utente
Essenziali: Ricorda la versione di lingua selezionata
Questo sito non lo farà
Ricorda i tuoi dettagli d’accesso
Funzionalità: Ricorda impostazioni social media
Funzionalità: Ricorda paese e regione selezionati
Analitica: Tieni traccia delle tue pagine visitate e interazioni effettuate
Analitica: Tieni traccia della tua posizione e della regione basato sul tuo numero IP
Analitica: Tieni traccia del tempo speso su ogni pagina
Analitica: Aumenta la qualità dei dati delle funzioni di statistica
Pubblicità: Mostra informazioni e pubblicità su misura basandoci sui tuoi interessi per es. il contenuto che hai visitato in passato (In questo momento non usiamo pubblicità mirata o cookie mirati)
Pubblicità: Raccogli informazioni personalmente identificabili come nome o informazioni
Questo sito web lo farà
Essenziali: Ricorda la tua impostazione sui permessi cookie
Essenziali: Permetti cookie sessione
Essenziali: Raccogli informazioni che inserisci nei form contatti newsletter e altri form su tutte le pagine
Essenziali: Mantieni traccia di quello che inserisci nel carrello
Essenziali: Conferma che sei connesso nel tuo account utente
Essenziali: Ricorda la versione di lingua selezionata
Funzionalità: Ricorda impostazioni social media
Funzionalità: Ricorda regione e paese selezionati
Questo sito non lo farà
Analitica: Tieni traccia delle tue pagine visitate e interazioni effettuate
Analitica: Tieni traccia della tua posizione e della regione basato sul tuo numero IP
Analitica: Tieni traccia del tempo speso su ogni pagina
Analitica: Aumenta la qualità dei dati delle funzioni di statistica
Pubblicità: Mostra informazioni e pubblicità su misura basandoci sui tuoi interessi per es. il contenuto che hai visitato in passato (In questo momento non usiamo pubblicità mirata o cookie mirati)
Pubblicità: Raccogli informazioni personalmente identificabili come nome o informazioni
Questo sito web lo farà
Essenziali: Ricorda la tua impostazione sui permessi cookie
Essenziali: Permetti cookie sessione
Essenziali: Raccogli informazioni che inserisci nei form contatti newsletter e altri form su tutte le pagine
Essenziali: Mantieni traccia di quello che inserisci nel carrello
Essenziali: Conferma che sei connesso nel tuo account utente
Essenziali: Ricorda la versione di lingua selezionata
Funzionalità: Ricorda impostazioni social media
Funzionalità: Ricorda regione e paese selezionati
Analitica: Tieni traccia delle tue pagine visitate e interazioni effettuate
Analitica: Tieni traccia della tua posizione e della regione basato sul tuo numero IP
Analitica: Tieni traccia del tempo speso su ogni pagina
Analitica: Aumenta la qualità dei dati delle funzioni di statistica
Questo sito non lo farà
Pubblicità: Mostra informazioni e pubblicità su misura basandoci sui tuoi interessi per es. il contenuto che hai visitato in passato (In questo momento non usiamo pubblicità mirata o cookie mirati)
Pubblicità: Raccogli informazioni personalmente identificabili come nome o informazioni
Questo sito web lo farà
Funzionalità: Ricorda impostazioni social media
Funzionalità: Ricorda paese e regione selezionati
Analitica: Tieni traccia delle tue pagine visitate e interazioni effettuate
Analitica: Tieni traccia della tua posizione e della regione basato sul tuo numero IP
Analitica: Tieni traccia del tempo speso su ogni pagina
Analitica: Aumenta la qualità dei dati delle funzioni di statistica
Pubblicità: Mostra informazioni e pubblicità su misura basandoci sui tuoi interessi per es. il contenuto che hai visitato in passato (In questo momento non usiamo pubblicità mirata o cookie mirati)
Pubblicità: Raccogli informazioni personalmente identificabili come nome o informazioni