©Copyright. Articolo estratto con il permesso dell’autore dal libro di Daniele Trevisani: “Psicologia di Marketing e Comunicazione” Franco Angeli Editore, Milano
Entriamo, a questo punto, nella sfera della percezione del prodotto e nella psicologia della fruizione. Tratteremo in particolare del concetto di prodotto psicologico e di come il prodotto sia da considerare, in realtà, una pura entità percettiva, la cui natura fisica viene analizzata da innumerevoli filtri mentali.
Capire l’aspetto percettivo è indispensabile per acquisire vantaggio competitivo nella progettazione. Nella psicologia del consumo non esiste un prodotto, ma tanti prodotti quanti sono i soggetti che lo valutano. In altre parole, il vissuto di ciascuno in riferimento al prodotto è estremamente personale. Per qualcuno un marchio quale Rolls Royce può significare prestigio, per altri decadenza. Per qualcuno la pelliccia è eleganza e signorilità, per altri arroganza e ignobile tentativo di affermare uno status a spese di creature innocenti.
A parte gli aspetti culturali, vi sono altri elementi che modificano la percezione e valutazione del prodotto. Tra questi, gli aspetti biologici e fisiologici dell’essere umano – i limiti che essi impongono – condizionano fortemente la percezione dei prodotti e la loro valutazione.
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Semantica articolo. Le parole chiave di questo articolo sono:
Percezione del prodotto
Psicologia d’acquisto
Marketing mix
Scenari
Prodotto psicologico
Valutazione del prodotto
Analisi delle prestazioni
Confronto qualitativo
Indagini di mercato
Feedback dei clienti
Benchmarking competitivo
Valutazione dell’affidabilità
Studio della concorrenza
Valutazione dell’esperienza utente
Analisi della domanda
Valutazione della sicurezza
Esame delle caratteristiche
Misurazione delle performance
Valutazione della sostenibilità
Valutazione del rapporto qualità-prezzo
Valutazione del ciclo di vita del prodotto
Test di campo