Articolo di: dott. Daniele Trevisani, Maestro e Mental Trainer http://www.danieletrevisani.com
- Testo elaborato dall’autore sulla base del volume “Self Power. Psicologia della Motivazione e delle Performance“, Franco Angeli editore.
Se vogliamo che la Forza vinca, il nostro destino deve essere pilotato dalla nostra mente. Per cui, la pratica per migliorare se stessi e potenziarsi – mente e corpo – deve essere quotidiana.
Allenare la mente significa averla amica, alleata, e non nemica, non un problema in più da gestire.
Allenare la mente richiede atti di volontà. Ad esempio, fare un ultima ripresa al sacco, o un ultimo kata, quando altri si fermerebbero.
Si tratta di avviare un percorso di allenamento alla coltivazione dell’energia fisica e mentale, con tecniche diverse in ogni stadio della vita.
Da bambini, da ragazzi, da adulti, da anziani. Sino all’ultimo secondo – possiamo sempre imparare qualcosa, e ogni apprendimento è energia.
Il corpo è plastico, reagisce agli stimoli positivi potenziandosi (allenamenti, alimentazioni corrette o sbagliate, pensieri positivi o pensieri negativi).
Anche la mente è plastica, si modifica nella struttura neuronale, nelle idee e credenze che vi circolano, in base a come e quanto la nutriamo (dieta comunicazionale) e a quanto pratichiamo training mentale e altre pratiche per tenerla pulita, libera da virus mentali come apatia, ansia, noia, accettazione della sofferenza inutile, per nutrirla di concentrazione, rilassamento, focalizzazione, desiderio e passione di vita.
Se vogliamo che vinca il Buio, basta lasciarsi andare alla tv spazzatura, vivere da pecora nel gregge e ingoiare la pillola “produci, consuma, muori” e non pensarci più. Questa, lo dirò subito, non è la nostra strada.
“I will not allow anyone to walk through my mind with their dirty feet”
Non permetterò agli altri (o non permetterò a nessuno) di attraversare la mia mente con i loro piedi sporchi.
Mahatma Gandhi
Cominciare a dire “questo si e questo no” è un ottimo inizio per l’autodeterminazione. Iniziare a porsi domande sui messaggi che ci arrivano: “il mio istinto mi dice che questo personaggio è credibile e che posso fidarmi”?
Ancora migliore è filtrare i messaggi in ingresso come se si trattasse di vero e proprio cibo che può essere “nutriente” o “avvelenato”.
Non lasciamo che sia il destino a decidere di cosa ci nutriremo, decidiamolo noi, con forza.
Chiudere i canali del mondo tossico e far entrare in noi aria pulita
I furti più pericolosi sono quelli che ti vogliono togliere l’energia per vivere. I veleni più pericolosi sono quelli che ti impediscono di usare la mente come un diamante limpido, la vogliono inquinare e portare nella melma anziché lasciarla volare alta, libera e luminosa.
Liberarsi dai “ladri di energia” e dai “veleni mentali” è un dovere fondamentale per chi cerca le performance e la liberazione di sè. Che si tratti di persone che non ti vogliono bene, di pensieri distorti che ti vivono dentro, o di interi sistemi culturali, inizia a chiederti cosa ti toglie energie e quando succede. E’ un passo fondamentale verso l’emancipazione. Poi inizia a chiederti dove ne potrai trovare, e non temere. Fai esperimenti di avvicinamento a queste energie. Di continuo.
La Dieta Comunicazionale misura il grado di “nutrimento comunicazionale“, le idee buone e fresche che entrano e ci fanno bene, i programmi che ci aiutano a pensare, un corso, un film o libro o persona… non importa davvero quale sia la fonte. Ciò che conta è il messaggio che entra.
Nella Dieta Comunicazionale misuriamo anche il tasso di “intossicazione comunicazionale“, i messaggi tossici che cercano di addentrarsi in noi, dalle fonte più varie come film, esempi di vita, comportamenti, dialoghi sentiti per strada o al lavoro, cose viste nei comportamenti da genitori e insegnanti, o trovate su libri e letture.
Chi ti dice che ti devi allenare di più a costo di ammalarti ti sta mentendo, chi si occupa del tuo potenziale personale e cerca di fartici avvicinare non ti sta mentendo. Impara a riconoscere le bugie.
Chi vuole disintossicarsi deve assolutamente chiudere i canali di accesso del “mondo tossico” verso la propria mente e aprire canali puliti. Deve porre una barriera assoluta all’ingresso di ulteriore immondizia mentale e darsi tempo di fare pulizia. E deve assumere “antibiotici mentali” e “antivirali mentali”, da ogni fonte pulita possibile, come libri buoni, corsi selezionati, letture, persone positive che aiutino a crescere.
I migliori guerrieri fanno più male con la mente che con il pugno.
Daniele Trevisani