Le azioni sono comportamenti. E’ arrivato il tempo di pensare meno al fatto che comunicare sia sufficiente o equivalente a mettere un involucro luccicante su carne maleodorante quando la apri, o pensare che si possa mettere un packaging a qualsiasi cosa e che questo sia sufficiente. Le PR e la comunicazione devono comunicare quanto di buono si fa, non coprire il suolo di menzogne. Siamo tutti stanchi di bugie e le bugie non pagano più, se mai hanno pagato. Non è più tempo di bugie. Se le cerchi, hai un sacco di possibili caratteristiche, vantaggi, benefici, e unicità.
(modello copyright Daniele Trevisani www.studiotrevisani.it)
Di queste, ne basta una, non ne servono 10
Partiamo da quelli, senza andare a cercare bugie assurde.
Se scaviamo, entro il modello CVBU, troveremo un sacco di verità che vale la pena comunicare. Ma occorre scavare, esaminare, non stare in superficie.
E non fermiamoci al marketing, mix, entriamo nella comunicazione come relazione. Cerchiamo il “common ground”, cosa di buono possiamo veramente fare assieme.
Se applichiamo questa sequenza, lo troveremo
(modello copyright Daniele Trevisani www.studiotrevisani.it)
Comunicare può essere un “fare assieme” win-win fuori dalle maschere, ma può invece essere un teatrino delle falsità. Tu quale preferisci?
Occorre tornare a pensare che le nostre azioni reali, il nostro agire, il nostro comportamento, sono la forma di comunicazione più forte e la sola in cui le persone credono in caso di dubbio.
– Daniele Trevisani, dal libro in costruzione. Per ricevere l’invito alla presentazione ed essere aggiornati sull’uscita, iscriversi alla rivista mensile gratuita Communication Research da questo link http://eepurl.com/b727Pv
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