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Il Coraggio delle Emozioni

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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.

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Essere Natura

Le forze della natura aiutano chi la sa vivere, chi le sa ascoltare…
…da quanto tempo non ascolti le forze della Natura?
…da quanto non sudi (in una sauna, nello sport) sentendo il piacere di ogni goccia di sudore come liberazione?
…da quanto non cammini in un bosco, da quanto non ti immergi in un lago o nel mare per il puro piacere di sentirti un tutt’uno con l’universo?

Quando la razza umana capirà di essere ospite di una astronave chiamata “Terra”? Boccheggiamo miracolosamente in una sottilissima zona di aria, una striscia vitale sottile pochi chilometri, che avvolge una sfera lanciata nel cosmo, appena protetta dai violenti raggi cosmici e venti solari dal campo magnetico terrestre (senza il quale saremmo tutti morti in pochi giorni).
Ogni tanto un’estinzione di massa, un asteroide colossale o una emissione di raggi gamma partita da una stella morente a milioni di anni luce, colpisce questo pianeta e si azzerano dal 70 al 90% delle forme di vita, e questo è già successo ben cinque volte nel corso della vita sulla terra. L’ultima, 65 milioni di anni fa, spazzando via i dinosauri, ha lasciato spazio all’evoluzione dei mammiferi, tra cui noi.
Cani, gatti, delfini, topi, umani… Di tutte queste specie una ha sviluppato autocoscienza e capacità di studiare l’universo in cui abita. Ci si aspetterebbe che da quel momento in poi tutti i membri di questa specie si abbraccino e colgano questa brevissima finestra di spazio-tempo per fare cose straordinarie. Ma evidentemente questa autocoscienza ha “colpito” solo una frazione infinitesimale dell’umanità.
Siamo figli di un’evoluzione che sembra partita con il Big Bang e nessuno sa se terminerà e quando, come ballerini di una canzone che potrebbe finire tra pochi secondi o continuare per sempre. Siamo un “attimo”, un istante, un bagliore di vita in un cosmo nel quale non sappiamo nemmeno se vi siano altre creature autocoscienti.
Quando la consapevolezza di questa rarità preziosa della vita permeerà tutti noi, comincerà una nuova era. E prenderà vita prima di tutto dentro di noi. Studiando astrofisica, o psicologia e neuroscienze, o anche solo con qualche buona azione di introspezione, capiremo tutti di vivere entro un miracolo di tempo e spazio di cui siamo parte, e lo renderemo un vero e proprio laboratorio su ciò che possiamo essere.
Prima o poi potrai capire davvero che vivi in un miracolo. Succede appena prendi un aereo di linea, e il comandante, dopo pochi minuti, ti dice che stai volando a 11.000 metri e che fuori ci sono meno 50 gradi o giù di lì. Poi guardi sotto e vedi le case, i villaggi, le pianure, e capisci che le persone vivono in un sottilissimo “strato abitabile” su una palla lanciata nello spazio interstellare, nel vuoto più inabitabile e profondo che esista.
Allora ti accorgi che la vita è miracolo.
Non è vero che siamo “tutti sulla stessa barca”, siamo tutti sulla stessa astronave.
Allora potrai immergerti nell’acqua di un mare o di un lago in un modo diverso, potrai espirare ed inspirare in un modo diverso. Potrai alzarti la mattina e sentirti parte di un miracolo, comunque vadano le altre cose.

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Essere Natura

Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.

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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni (2)

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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.
Conoscersi significa entrare nei propri “mattoni costitutivi”, la “farina” con cui è stato fatto il nostro pane, ciò di cui siamo costruiti.

Fare i conti con quello che siamo, quello che crediamo profondamente, quello che guida le nostre azioni e le nostre non-azioni o blocchi, è un percorso di auto-determinazione sacro e fondamentale.

E avere qualcuno che ti aiuti in questo percorso è altrettanto importante.

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Cosa è entrato dentro di noi per farci essere cosa siamo ora è come prendere un pezzo di pane e guardare esattamente quale tipo di farina sia stata usata per prepararlo (una o più di una… e di che tipo), che acqua sia stata usata, e quanto questa fosse pura.

E quando avremo capito, potremo chiederci: cosa voglio tenere e cosa vogliamo cambiare di questo modo di essere finale in cui ci ritroviamo ora? O per un gruppo come un’azienda o una squadra, cosa di buono tenere e cosa è bene cambiare?

In certe aziende, famiglie o gruppi sociali (e persino nazioni), la persona e la risorsa umana (in termini aziendalistici) assomigliano molto alla “rana della pozzanghera” (una rana che, d’estate, mentre l’acqua si scalda al sole si indebolisce sino a lessarsi e non poter più muoversi) o al religioso forzato.

Per la rana aziendale può trattarsi di uno stagno visivamente splendido e accogliente, con entrate sontuose e atri luminosi, e splendide piante ornamentali. Vissuto da dentro potrebbe invece essere e diventare una perfida pozza venefica, nella quale non si riesce più a “respirare”, e si finisce per soffocare.

In ogni caso, le idee che abbiamo in testa non sono sempre le nostre. L’autenticità delle idee è una conquista che richiede un grande lavoro di ricerca personale.

Nella vita gli ambienti circostanti mutano ma non sempre con la velocità sufficiente ad innescare lo shock da reazione, o lo spirito Spartano, o la voglia di autenticità verso se stessi, e ci si sforza di adattarsi o sopportare. In altre realtà opposte, l’ambiente è invece favorevole e permette all’essere umano di realizzarsi.

Se abbiamo la fortuna di trovare persone che ci accompagnano in una ricerca personale, questo sarà un fattore facilitante. Se non l’abbiamo, possiamo e dobbiamo cercare sia Maestri che compagni di viaggio.

Il lavoro del Coaching e del Counseling

Il lavoro fondamentale del Coaching è quello di creare un clima di fiducia, positivo, attorno alla possibilità stessa di evolvere e migliorare, inquadrare step praticabili, azioni che arricchiscono e avvicinano la persona ad uno stato migliore.
Un Coach potrà essere tanto più bravo e preparato quanto più sa incidere sugli stati che producono il comportamento, e non solo “dare istruzioni operative”.

Il lavoro del Coaching è caratterizzato da un grado di direttività (dare istruzioni e suggerimenti) maggiore rispetto al Counseling, che è una relazione di aiuto in cui la persona viene aiutata a trovare soluzioni dall’interno.

Ma al di là delle etichette, il fattore comune è il principio che lavorare su di sé è possibile, così come lavorare su un team o una intera organizzazione è possibile. Non tutto è nelle mani del destino o attribuibile agli eventi.
Questo ha a che fare con il diritto primario di essere, da cui deriva il diritto a cercare il proprio potenziale personale, e la voglia di lottare per esso.

La vittoria, il successo, il risultato, sono nelle mani di numerosi fattori che non dipendono totalmente da noi. Addirittura, sono spesso falsi bersagli che cercano di distrarci dal nostro percorso di ricerca vero.

La volontà, la costanza, la continuità, il coraggio, sono invece ciò che una persona può metterci di proprio, senza sperare o chiedere a nessuno di fare il lavoro che spetta a noi e solo a noi.

Il Coaching aiuta a far emergere quell’unicità che solo noi stessi possiamo costruire.

 

Per quel che mi riguarda ho fatto il possibile, che nessuna delle generazioni venture mi negherà;

quel che un vincitore poteva metterci di suo: non aver temuto la morte, non aver ceduto con fermo viso a nessun simile,

aver preferito una morte animosa a un’imbelle vita.

(Giordano Bruno, De monade, numero et figura)

 

Lo sforzo di adattamento al clima negativo invece produce un adeguamento inferiore, un blocco della tendenza al progredire. È invece necessario dare propulsione alla “tendenza attualizzante”, la tendenza ad essere il massimo di ciò che si potrebbe essere, l’aspirazione a raggiungere i propri potenziali massimi di auto-espressione.

Il nostro scopo è di perseguire la tendenza autoespressiva ai suoi massimi livelli: la tendenza di ogni essere umano ad essere il massimo di ciò che può essere, coltivare una propria originalità costruttiva, positiva, più ricca di vissuto e di passione.

Le forze del conformismo rendono le persone schiave del clima psicologico che le ha nutrite, e questo porta a una devastante ricerca del consenso degli altri, dell’approvazione a tutti i costi, anche – e questo è il problema – su comportamenti e pensieri che ci distruggono.

 

– Lei non si sente mai solo?

– Solo in mezzo alla gente!

 

(Dal film, La Sottile Linea Rossa, di Terrence Malick)

 

Il coraggio è apertura al mondo e all’esperienza, è accettazione della pulsazione vitale tra azione e meditazione. È il contrario della stasi, dell’apatia, della perdita di valori e di senso. Una vita senza coraggio è come una stanza senza luce. Se stai fermo, non ti farai male, ma non ne uscirai mai, e prima o poi morirai di fame.

Accettare la possibilità che qualcosa vada storto, senza che questo pensiero ti immobilizzi, è un grande passo verso il coraggio.

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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.

Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.

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 Neanderthal emotivi

 

Si parla tanto della differenza tra Homo Sapiens e Uomo di Neanderthal, e sempre più indietro fino agli Australopitechi e altri ominidi, per quanto riguarda la capacità di costruire oggetti, lavorare sulle “cose”.

Molto meno se ne parla per la differenza più forte, ancora lontana dall’essere raggiunta, l’abilità di lavorare sulla propria personalità, umore, emozioni, comportamenti.

O addirittura la capacità di “decodificare” e smontare la cultura che ci ha forgiato e chiedersi: cosa mi ha insegnato questa cultura, come mi ha insegnato ad affrontare la vita? Che regole implicite mi ha trasmesso? Come ha inciso l’esempio di vita visto in famiglia su di me? Cosa ho assorbito dall’esterno?

Un laboratorio delle emozioni è certamente una “prova evolutiva” molto più forte del semplice fatto di saper scheggiare una selce.

 

  • Tu puoi e anzi devi capire la tua cultura di appartenenza (cultura nazionale, regionale, e persino la cultura familiare) e puoi metterne in discussione i tratti che non approvi più quando ne diventi completamente consapevole. Puoi decidere di far entrare nel tuo patrimonio dei tratti culturali nuovi, che apprezzi e desideri. Ricercarli, studiarli, è una nuova fase della vita.
  • Tu puoi e devi osservare e capire la tua personalità e decidere di cambiarne qualcosa che ti migliori.
  • Tu puoi allenarti a capire i tuoi stati di umore, a dare loro dei nomi, allenarti a capire cosa li produce e come riprenderne le redini al di la di quanto accade “fuori”.
  • Tu puoi allenarti a “percepire” le emozioni e il loro mix e diventarne padrone e non schiavo.
  • Tu puoi dirigere il tuo comportamento senza che sia in balia di sole forze esterne, e sia sempre più connesso ai tuoi valori, alla tua volontà.
  • Tu poi pensare che lavorandoci sopra, arriveranno traguardi che visti oggi sembrano addirittura impossibili.

 

Saper “intagliare” la propria personalità, lavorare sul proprio umore, sulle proprie emozioni, sul proprio comportamento, è la vera prova di un atto evolutivo estremo.

Fare della propria vita un laboratorio significa non dare per scontato che tutto sia fermo, bloccato, rigido. Significa lavorare per dirigere questi quattro livelli verso una direzione che amiamo e vogliamo raggiungere.

La possibilità di agire o non agire, avviarsi verso la luce o stare al buio, deve fare i conti con quello che le persone “provano” in ogni esatto momento. Questo comprende anche il diventare padroni di agire con o senza il supporto di emozioni favorevoli

Che tu lo voglia o no, devi guardare a “come sei fatto” e metterci mano.
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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.
 

Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo di Daniele Trevisani, dal libro Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale. Franco Angeli editore.

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Personalità, Umore, Emozioni, Credenze. Capire gli stadi su cui possiamo intervenire per ascoltare e migliorare noi stessi

“Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita.”
Caravaggio

Ognuno di noi nasce all’interno di un “sistema”, una cultura familiare, in una certa nazione e regione, in un momento della storia ben delimitato. E ogni epoca ha un certo livello di energie, che tu voglia o meno. Riesci ad ascoltare le energie del lugo in cui sei, quelle degli altri, le tue, quelle dell’epoca in cui siamo?
Per quanto tu faccia, non puoi nascere né prima né dopo. Non puoi decidere dove nascere e in che famiglia, in che Nazione, in che strato sociale, o che lingua apprendere dalla nascita.
Gli stimoli che ricevi sin dalla venuta al mondo, generano una certa personalità (carattere), determinano come vivi i periodi della vita, persino lo stato di umore.
Questo patrimonio genetico è la tua base di partenza. Ciò che farai nella tua vita però può essere modificato, in misura sempre crescente, quanto più diventi padrone di nuove abilità:
(1) abile nel decodificare cosa ti hanno insegnato,
(2) abile nel valutarlo con criteri tuoi e nuovi,
(3) abile nel ristrutturare tutto quando hai appreso e decidere di apprendere qualcosa di nuovo.
Molto spesso siamo talmente ignari persino del nostro comportamento, di come comunichiamo o di come appaiamo all’esterno, che rimaniamo stupiti nel vedere noi stessi quando siamo ripresi da un video, o non ci riconosciamo nemmeno nella voce, in una registrazione.
Ci sembra che la nostra voce sia diversa o non ci riconosciamo per come vorremmo essere in una foto. Lo stesso, più subdolamente, accade per i nostri pensieri.
Se solo qualcuno riuscisse a tirare fuori i nostri pensieri, le credenze, le convinzioni attive, le regole assimilate inconsciamente, e ce le mettesse su un tavolo dicendo “questo sei tu”, saremmo dieci volte più sorpresi che nel sentire la nostra voce registrata.
Se questo “autoconoscersi” è difficile per i comportamenti e le comunicazioni osservabili, figuriamo quanto sia difficile per gli strati sempre più interni, a partire da quelli più fisiologico come le emozioni che viviamo, sino a quelli più intangibili e sottili, come la cultura nella quale siamo stati immersi dalla nascita in avanti.
La cultura ci ha forgiato che lo volessimo o meno, da essa abbiamo assorbito le credenze che abbiamo dentro, valori, e modi di essere (memetica).
Memetica e genetica, combinati, fanno di noi quello che siamo oggi.
Per fare un lavoro serio su di Sé occorre esaminare su quali aree si può intervenire.

E non solo. Quando ascoltiamo noi stessi, quando ascoltiamo una persona, chiediamoci “chi” o cosa sta veramente parlando. Sta parlando la sua/ nostra cultura?

stadi di analisi cultura - personalità -  umore - emozioni - comportamento

Ogni personalità è libera o meno di esprimere se stessa in base al fatto che la cultura di appartenenza preveda la sua scelta tra le opzioni esistenti. Se una donna nel Medioevo avesse voluto seguire un istinto di ricerca e studiare chimica, sarebbe stata bruciata viva come “strega” appena vista armeggiare con un alambicco.

Se un occidentale adulto rifiuta di inseguire status symbol e si dedica soprattutto alla ricerca spirituale viene bollato dalla massa come hippy o drogato.

Chi sfugge a questa regola è una pietra rara e preziosa. Le culture plasmano, le culture generano “stampi mentali” e li imprimono nelle persone.

Gli studi interculturali evidenziano che molte categorie di personalità presenti nei test psicologici sviluppati in Occidente non funzionano in Cina, e al contrario le sfumature delle personalità Cinesi non sono assolutamente colte dai test classici occidentali.

Tutte le volte che una personalità viene soffocata dalla cultura, abbiamo una persona in meno e un cadavere che cammina in più.

La personalità è relativamente stabile (es., il grado di introversione-estroversione) e cambia solo in seguito a un forte lavoro su di sé o eventi di vita estremi.

Fare cambiamenti nella personalità è un obiettivo di Coaching, Counseling o auto-formazione estremamente ambizioso. Si tratta di cambiare elementi estremamente formati e irrigiditi, come:

 

  1. Estroversione-introversione
  2. Amicalità e socievoleza
  3. Coscienziosità
  4. Stabilità emotiva
  5. Apertura mentale

 

Riuscire a cambiare qualcosa in una qualsiasi di queste variabili è già un risultato eccezionale.

La differenza tra umore ed emozioni è che l’umore è uno stato più persistente, si può essere di umore “nero” o invece “positivo” per interi periodi, giornate, settimane, mesi. In genere, finché non riusciamo a “far entrare aria a pieni polmoni”.

Le emozioni sono un vissuto istantaneo, si può provare paura per un istante udendo un rumore forte, e questa può andarsene e fare posto al sollievo, se non vi erano pericoli, o al terrore e poi all’azione della fuga.

I comportamenti esterni, osservabili – camminare, scappare, mangiare, aggredire, dialogare, e qualsiasi altra azione – sono determinati dagli stati precedenti.

Gli stati personali sono “immersi” in una cultura di appartenenza che ne fa da sfondo e dalla quale la persona assimila tantissimi modi di essere e di agire, automatismi che ci circolano dentro, sinché, si spera, non riesca a trovare una propria identità più vera e non solo essere un manichino in un copione studiato da altri.

Riappropriarsi del controllo dei propri stati è possibile, che si tratti di quanto appreso nella famiglia di appartenenza, del modo di essere nazionale o regionale, e persino del modo di vivere le professioni.

 

Umore instabile ed incoerenza sono le maggiori debolezze della natura umana.

(Joseph Addison)

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È incredibile che nella scuola si impari a calcolare la radice quadrata o la circonferenza di un cerchio, già dalle elementari, e non si imparino nemmeno i nomi e le etichette da dare alle emozioni, agli stati esistenziali che circolano dentro, a come ci “sentiamo”, a dare un senso al nostro impegno, a trovare uno scopo alto, nobile, coraggioso, della vita, l’unica che abbiamo.

L’alfabetizzazione alle emozioni diventa un nostro strumento, un meta-traguardo nobile, pregiato, un mezzo che permette poi di raggiungerne molti altri.

In molte zone dello spazio e del tempo, larga parte dell’aria che respiriamo è viziata di disfattismo, negatività, e non ce ne rendiamo conto, o peggio non abbiamo appreso gli strumenti per accorgercene.

Questo riguarda anche l’auto-dialogo, ciò che succede proprio dentro di noi, anche ora.

A volte voci grigie di subdola negatività entrano, permeano, distruggono. Se una voce interna o una aspettativa sbagliata sulla vita entra, ti avvelena, ti corrode.

Il clima psicologico interno si tinge di paure e attese avvilenti, aspettative sul non fare più che sul fare – la vita si imbottisce di ricatti morali e materiali. Stiamone alla larga, o indossiamo un respiratore.

Il ricatto morale “se non fai quello che voglio non ti approvo” è la leva basilare del modello su cui si basa un clima psicologico tossico. Questo rende le persone schiave delle aspettative altrui e di modelli culturali che degradano le potenzialità umane.

Il coraggio è la decisione di pensare con criteri propri e non necessariamente con il pensiero della massa. Non esiste solo Giordano Bruno, ognuno di noi nella propria vita attraversa inquisizioni di ogni tipo.

 

Di solito non posso mangiarli perché la mia ragazza è vegetariana,

e questo praticamente fa di me un vegetariano.

(Dal film, “Pulp Fiction”)

 

Che si tratti di farsi accettare da un ambiente o da un altro non importa. Vegetariani o carnivori, religiosi o meno, il concetto non cambia.

Noi siamo il frutto di “trasmissioni memetiche”, il passaggio da persona a persona di “memi” (idee, tracce mentali) che circolano tra individuo e individuo, e da generazione in generazione, ed entrano di noi in un modo unico e in un mix unico.

Noi abbiamo la facoltà di allargare le nostre facoltà intellettive e mentali, le nostre conoscenze, il nostro campo di azione. Esiste una magia solare della conoscenza, dell’amore, della vita. Si può imparare a vivere la gioia senza inutili castighi, farla propria. Si deve.

Cosa ti hanno insegnato gli altri sul coraggio, sulla determinazione, sulla forza di volontà, sulla gioia di vivere? Quanto di ciò che pensi è stato generato da tue elaborazioni e quanto è invece solo stato accettato come “pacco regalo” da aprire e tenere?

 

Mio padre mi ha insegnato che la paura è una compagnia costante

ma accettarla ti renderà più forte

(Dal film, “300”)

 

E a noi cosa hanno insegnato? E quando lavori, cosa ti insegnano i “vecchi” quando entri? E tu cosa insegni agli altri? È una lunga storia ma merita di essere analizzata.

Il coraggio è la capacità di confrontarsi con stati non sempre idilliaci senza per questo rifiutarli.

 

  • Ha coraggio chi interviene in un incidente stradale sapendo in anticipo che vedrà cose orribili, forse non potrà salvare tutti, forse nessuno, ma non sta fermo a guardare, il solo pensiero di poter provare ad aiutare è sufficiente. Accetta il rischio di fallire.
  • Ha coraggio chi difende una ragazza o bambino da una aggressione, magari da più persone, sapendo di potersi far male, e va avanti comunque.
  • Ha coraggio chi emigra per cercare lavoro o una nuova vita, così come chi si sacrifica a rimanere in un Paese ingiusto per un certo periodo della vita, per una causa superiore.
  • Ha coraggio chi dice quello che pensa anche contro i potenti o contro il pensiero dominante, anziché sprecare la propria vita a obbedire a qualcosa a cui non crede.
  • Ha coraggio chi ama i figli, la vita, l’universo, e si impegna per questo amore, connettendosi a una “emozioni superiore” che è il pulsare della vita, cercando di stare lontano dalle questioni superficiali e dalle banalità vuote.

 

Qualsiasi esempio vogliamo fare, quello che facciamo innesca in noi una cascata di emozioni. E come una cascata, puoi osservarla da fuori, da lontano, quasi indifferente, o immergerti, farla tua, ed arrivare ad osservare e apprezzare ogni singola goccia d’acqua.
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Una via per la libertà

Aria, luce, vita, libertà possono diventare un modo di essere, supportati da un Metodo, ed è questo lo scopo di un vero percorso di liberazione personale, in cui ogni energia potenziale di cui disponiamo diventi veramente tua, disponibile per i tuoi scopi più elevati, reale, tangibile, vissuta, potente, palpabile, senza principio né fine.
Occorre fede, e ai primi risultati la fede verrà premiata da frutti tangibili.

  • Il corpo non va curato e flagellato, ma nutrito per vivere nella gioia
  • La conoscenza non è mai statica
  • Fai voto di conoscenza per capire cosa accade fuori di te e dentro di te
    È il modo migliore per rendere omaggio al vivere

Fare laboratorio delle emozioni significa vivere in due strati della realtà. In una vivi, nell’altra ti osservi vivere. In una “senti”, nell’altra osservi e prendi nota, esamini e correggi il tiro, ti sperimenti continuamente, e sempre più senza ansia, né paura.
Come un alchimista osserva le reazioni di una pozione su una polvere, ti accorgerai presto che non sei altro che un alchimista di te stesso. E nessuno può fare di te una materia che non vuoi essere.
Alcune domande basilari:

• Cosa senti in questo momento?
• Qual è il tuo sfondo emotivo in generale?
• Ci sono emozioni che bloccano la tua intenzione e volontà?
• Conosci strumenti per allenarti alla percezione delle emozioni?
• Quale stato di vita o risultato ti farà dire “sto respirando a pieni polmoni”?
• Ci sono persone serie da cui imparare tecniche e metodi?
• Cosa significa per te pace, unità, armonia, vita?

È fondamentale capire che ogni piccola acquisizione, ogni piccolo apprendimento, ci consente di salire di un gradino, e per ogni gradino salito, respireremo aria più pura.
Imparare a vincere una paura o rafforzare una volontà ti permette di scoprire uno schema vincente e in seguito di applicarlo su mille altri problemi.

 Se imparerai i principi della scherma fino a raggiungere il livello in cui puoi facilmente vincere un avversario, avrai coscienza di poter battere con altrettanta facilità ogni avversario al mondo: battere un avversario è la stessa cosa come batterne migliaia, decine di migliaia.
 L’Heiho di un comandante consiste nel prendere importanti decisioni in base a minimi particolari, cosa che è come costruire una grande statua del Buddha partendo da un piccolo modello.
Il Libro dei Cinque Anelli
 Dal libro: Kono heiho no sho gokan ni shitatsuru koto
この兵補の書五感にしたつる事
Miyamoto Musashi (1584 –1645)

Imparare a battere quello che alcuni chiamano destino è la nostra sfida.
Conoscere e vincere il nemico che prende forma in idee sbagliate, dentro di noi e fuori di noi, è il nostro coraggio. E questo significa “sentire”. Il destino è quello che costruiamo con il nostro impegno, ogni ora. Il destino è scelto ogni giorno.
Si può essere Samurai in ogni momento della storia, in ogni fase della Vita, e meglio ancora, Ronin, i Samurai senza padrone.
Il coraggio di pensare è il coraggio supremo.

“Ho lottato, è già tanto,… È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver avuto paura di morire, aver preferito coraggiosa morte a vita pusillanime”
(Giordano Bruno, De Monade, 1590)

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Un percorso di liberazione personale, verso il vivere vero. Cosa significa per te “dirigerti verso la luce”?

Osserva i segnali sottili che ti circondano, impara a coglierli. Uno sguardo, un segno, un gesto, un segnale. Che messaggi circolano, cosa entra nel tuo “sentire”?

Siamo creature molto permeabili agli ambienti che viviamo, quindi è decisamente importante chiedersi “in che ambiente viviamo”, “cosa voglio respirare”, “cosa non voglio far entrare”, e “dove voglio trovare aria fresca” in senso lato.

Assaliti da messaggi “densi” come film, TV, software, libri commerciali, seminari preconfezionati, perdiamo la capacità di “percepire oltre” con i nostri propri sensi.

Finiamo per chiuderci anziché confrontarci seriamente con le nostre angosce e con le nostre speranze, per poterle esaminare, smontare, rivalutare.

Perdiamo la capacità di cogliere i segnali deboli che si trovano in noi e attorno a noi. Perdiamo la capacità di “vedere” con i nostri occhi. E di giudicare con la nostra testa. Il coraggio di pensare va nutrito e allenato. E come per ogni allenamento, i risultati arrivano addestrandosi con costanza.

Una domanda ne scatena altre. Una nuova capacità ne genera altre. Cosa significa per te “trovare aria fresca” e nuove energie? Cosa può significare per te “vivere veramente le emozioni”? Se ti chiedo “dirigerti verso la luce”, cosa può essere per te la metafora della luce, nella tua personalissima Visione, ad oggi?

Ogni emozione è un messaggio, il vostro compito è ascoltare…

Gary Zukav

Ci sono alcuni esercizi di Training Mentale in cui puoi iniziare a esaminare cosa sia per te questa luce, verso dove vorresti dirigerti, e cosa c’è la in fondo, la destinazione vera o i traguardi veri del tuo viaggio. Lo stato a cui tendi.

Puoi anche iniziare a porti altre domande. Dove, quando, chi ti sta proponendo modelli dove il “vivere veramente” è in realtà un falso vivere? Che vantaggio ne ha? Ne sei circondato, è ora di accorgersene.

Altrettanto difficile è passare da una definizione generica di volontà, es. “sentirsi sollevati”, ad una focalizzazione di obiettivi praticabili, es “voglia di sentirsi sollevati da un’amicizia dannosa e non vedere più Mario e Anna”. E’ fondamentale passare dalla “Sensazione Sentita” o vaga sensazione viscerale (Felt Sense, come definito da Carl Rogers) ad una focalizzazione più precisa (attraverso quello che Eugene Gendlin chiama Focusing), apprendere a focalizzare le nostre fonti di stress, che sia l’idea di non riuscire a far studiare i propri figli, o un aspetto del nostro stile di vita che ci sta stressando e massacrando.

Ma quando può avvenire l’inizio di un percorso di liberazione personale? La risposta è semplice: sempre, ovunque, a qualsiasi età, quando decidi tu di avere coraggio, di prendere in mano la tua percezione, di studiare, di imparare come funzioni. E di fare tue alcune capacità che in tempi antichi erano riservate solo ai Maestri.

Ora, decidi tu attivamente che è venuto il momento di imparare, di sviluppare nuove sensibilità, abilità e tecniche che ti portino a vedere, a “sentire”, e percepire i pensieri che ti circolano dentro quasi come fossi un osservatore esterno.

Allora imparerai ad osservare e confrontare, andando a cercare tra testi antichi o nuovi, in esperienze e incontri, con spirito di ricerca, spirito di libertà.

Se non lo fai cosa succede? Niente, al massimo vivrai una vita non tua. Ti va bene?

Una volta che una persona si ponga in mente queste domande, potrà cercare risposte. Ma se le domande non scattano, le risposte non arriveranno mai.

L’intelligenza di una persona si può capire

dalle domande che sa porsi (Daniele Trevisani)

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Articolo estratto dal libro Il Coraggio delle Emozioni di Daniele Trevisani. Clic qui per la scheda del libro Il Coraggio delle Emozioni su Amazon.

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Il coraggio di analizzare, il coraggio di vedere

Il coraggio è l’atteggiamento di fondo che spinge alcuni individui a cercare di vivere la vita, le sue azioni, le sue sfumature emotive più intese, arrivando a guardarle in faccia, a pieno.

Il coraggio significa comportarsi in base a valori personali nuovi, rinnovati, ripuliti da falsità, a volte scoperti, a volte semplicemente persi e poi ritrovati.

È la voglia di respirare che ti guida. Non smettere mai di ascoltarla.

Chiediti cosa stai respirando non solo con i polmoni.

Chiediti cosa respiri con gli occhi, cosa entra nelle tue orecchie, cosa vedi, cosa percepisci, cosa “senti”, persino in questo esatto momento.

 

Separerai la Terra dal Fuoco, il Sottile dal Denso,

delicatamente,con grande cura.

Ermete Trismegisto, Tavola Smeraldina

(Tabula Smaragdina) o Tavola di Smeraldo

 

Apprendi a percepire il flusso della forza che hai dentro. Dove vuole dirigersi?

È una forza che ti accompagna dalla nascita, e aspetta solo le occasioni per manifestarsi. Senti quando e cosa blocca questa forza primordiale, lasciala pulsare.

 

Percepire un aspetto nuovo di sé stessi è il primo passo

verso il cambiamento del concetto di sé.

Carl Rogers, Un modo di essere, 1980

 

Chi vive la via del coraggio impara prima di tutto ad accettare di essere imperfetto, e avere paure. Le considera momenti significativi. Dolorosi si, ma non completamente inutili. Voci che vogliono essere ascoltate. A volte proprio nei momenti più bui e neri, si possono apprendere competenze e nuove facoltà che prima sarebbero state in caso contrario del tutto sconosciute, non necessarie.

Ne nasceranno nuovi strumenti, nuove esperienze. E con questi, oltre a superare le difficoltà, potrai costruire intere città e interi nuovi mondi. Potrai avventurarti in aree e territori prima impensabili.

La paura è il grande nemico emotivo del coraggio, un nemico che si maschera come “paura di sbagliare”, “paura di essere giudicati”, “paura che non tutto vada per il verso giusto”, “paura dei potenti e di chi ha status”, sino alla “paura di avere paura”.

 

Una catastrofe può innescare un grande cambiamento evolutivo positivo

 

Se osservi ciò che accade attorno a te, se lo osservi bene, ogni giorno apprenderai e ogni giorno l’alchimia delle emozioni sarà più amica e più al tuo fianco.

Molte persone passano la vita a credere nelle credenze altrui, a inseguire gli obiettivi sbagliati, alcuni se ne accorgono, altri no. Alcuni provano a vivere, altri si perdono. Ogni mente persa, ogni vita ingabbiata, è una grande opportunità sprecata.

In un percorso di crescita possiamo accendere i nostri riflettori su cosa merita le nostre energie migliori e la nostra lotta.

Cercheremo di capire anche che esistono falsi bersagli – come quelli che lanciano sottomarini e aerei per confondere il nemico – e che noi a volte passiamo la vita a rincorrerli, o inseguire ombre, il vuoto, o il nulla.

Cercheremo di far uscire il libero pensiero, il pensiero non detto, che sia esso positivo o negativo, non importa. Perché quello che conta è vivere nella luce, e trovare la nostra luce in noi.

Spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.

Diego De Silva, Non avevo capito niente

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Copertina Libro Il Coraggio delle Emozioni compressaArticolo estratto dal libro Il Coraggio delle Emozioni di Daniele Trevisani. Clic qui per la scheda del libro Il Coraggio delle Emozioni su Amazon.