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Adatti il ​​tuo CV ad ogni posizione per la quale invii la candidatura? Quando ci si impegna a trovare un nuovo lavoro e si spedisce la domanda per numerosi lavori online, a volte questo può diventare molto dispendioso in termini di tempo. Creare il curriculum in tutto questo diventa un passaggio fondamentale, che non si può sottovalutare.

Spesso chi cerca lavoro usa un approccio totalmente sbagliato: spedisce lo stesso CV a decine di posti vacanti, senza nemmeno leggere l’annuncio di lavoro corrispettivo. Certo, questo metodo può aumentare il numero di lavori per i quali ci si candida. Tuttavia, diminuisce significativamente la qualità di ciascuna candidatura.

La personalizzazione del CV non implica il doverlo riscrivere per ogni candidatura. Quando si personalizza il CV, bisogna capire quali delle qualità in nostro possesso sono più importanti per un determinato posto vacante.

Utilizzando i seguenti consigli, potrai personalizzare il tuo CV per assicurarti che sia il più possibile attraente per il datore di lavoro.

Leggi attentamente l’annuncio di lavoro

La maggior parte dei candidati vede un titolo di lavoro interessante, esamina i requisiti e invia con entusiasmo il proprio curriculum, senza nemmeno controllare il proprio CV per assicurarsi di aver evidenziato tutta l’esperienza pertinente.

Quando un annuncio di lavoro attira la tua attenzione, non affrettarti a inviare il tuo CV direttamente nel tentativo di battere la concorrenza. Piuttosto, concentrati a sorprendere il datore di lavoro con la qualità.

Prenditi qualche minuto per comprendere i requisiti del lavoro e confrontarli con il tuo CV. Immagina di essere il recruiter per questo ruolo e di leggere il tuo CV per la prima volta: corrisponde alle specifiche del lavoro?

Modifica il tuo CV

Dato che il tuo profilo personale si trova in cima al tuo CV, sarà la prima cosa che un recruiter vede e su cui giudica. Se il lettore non riesce a vedere le competenze più importanti per il lavoro nel tuo profilo, alcuni recruiter passeranno direttamente al CV successivo senza leggere oltre.

Il tuo CV sarà ovviamente mirato a un tipo di ruolo, ma alcuni datori di lavoro valuteranno alcune qualità rispetto ad altre. Devi determinare quali competenze sono più importanti per il datore di lavoro in questione e includerle in modo prominente nel tuo CV.

Elimina le informazioni non necessarie

Le informazioni che ometti dal tuo CV possono essere importanti tanto quanto le informazioni che includi. Se ampie sezioni del tuo CV sono piene di skills e conoscenze che non sono menzionate negli annunci di lavoro a cui stai rispondendo, allora è una buona idea ridurre leggermente quelle sezioni.

Non è necessario rimuoverli completamente. Tuttavia, riduci leggermente il livello di dettaglio per darti più spazio per descrivere le competenze richieste negli annunci di lavoro.

Sii selettivo con la prima esperienza da esporre nel CV

Il primo ruolo da esporre nel tuo CV è molto importante, perché è il primo esempio del tuo lavoro che i reclutatori vedono, quindi vi attribuiscono molto valore. Avrai sicuramente pensato di elencare i tuoi ruoli in ordine cronologico, iniziando dal più recente, ma non devi sempre attenerti a questa regola.

In alcuni casi, il tuo ruolo più recente potrebbe non essere particolarmente rilevante per il ruolo a cui ti stai candidando.

Ad esempio, se sei un neolaureato in giurisprudenza e fai domanda per studi legali ma attualmente lavori come cameriere di ristorante, allora il tuo ruolo attuale non risulterà particolarmente utile ai datori di lavoro. Quindi, in questo caso, sarebbe meglio essere creativi ed elencare alcuni tirocini o progetti universitari nella parte superiore del documento, per rendere il CV più pertinente.

Coronavirus si sconfigge con le mascherine, almeno con Fattore di Protezione P1, e si trovano anche in ferramenta! Siamone orgogliosi e mettiamola!

Il canale di acquisto per le mascherine, alternativo alla solita farmacia, sono le ferramenta. In ferramenta si possono trovare le P1, ovvero fattore di Protezione 1, che sono decisamente meglio delle P0, le mascherine bianche che non servono quasi a niente.

Una P1 costa circa 4 euro. Protegge bene, è facile da indossare, e suggerisco caldamente, va indossata senza vergogna in ogni ambiente pubblico, compreso il fare la spesa o l’andare al bar.

Qui un esempio di mascherina P0, che va bene solo per non diffondere virus ma non è molto adeguata a proteggersi. Meglio di niente, ma ancora meglio trovare una P1, ripeto, in ferramenta si trovano.

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Esempio di mascherina P1 o FP1 (Fattore di Protezione 1). E’ importante, quando si indossa, stringere leggermente la barrettina metallica in alto, attorno al naso, per evitare ingresso di aria non filtrata.

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Perchè il Coronavirus si sconfigge tutti assieme, in 1 giorno, se usiamo tutti le mascherine, e assolutamente non solo con i divieti

Se tutti usassimo le mascherine in presenza di altri nei luoghi pubblici, il Coronavirus sarebbe sconfitto in 1 giorno. Non avremmo più nuovi contagi se non in rarissimi casi.

Altri fattori:

  1. non c’è niente di cui vergognarsi nel mettersi una mascherina, lo fanno in tanti, facciamolo e anzi siamo orgogliosi di indossarla, è motivo di orgoglio averla e metterla
  2. se anche gli altri non l’hanno, noi si, noi siamo più responsabili e attenti alla nostra e altrui salute, siamo superiori a qualsiasi pensiero negativo, ce ne freghiamo se qualcuno non la mette! Noi la mettiamo e ne siamo fieri e felici perchè ci proteggiamo
  3. quando si va in guerra, servono armi, e la nostra arma contro il Coronavirus è la mascherina, prima di ogni altra precauzione.

Buona mascherina a tutti, e siate orgogliosi quando la indossate. Siatene Fieri! E’ la vostra arma di guerrieri nell’armata contro il virus. Tutti assieme, ce la faremo a sconfiggerlo, parola di Maestro di Arti Marziali, di formatore e di coach.

Daniele Trevisani

 

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Tra i tanti messaggi che ricevi in un giorno, quanti ti fanno sentire bene, quanti ti fanno sentire apprezzato, e quanti cercano di smontarti? E tu cosa fai? Reagisci con spirito guerriero, li ignori, li deridi? Li analizzi per quanto possono magari insegnarti? O ti lasci avvelenare? (Daniele Trevisani)

Ti sei mai chiesto perchè basti una parola, o a volte uno sguardo, per farti star male? O perchè invece una carezza, o un abbraccio, un elogio, ti facciano star bene per ore e per giorni? Bene, forse è il caso di pensare che la nostra felicità non dovrebbe dipendere così tanto dagli altri, ma avviare un nostro personale “generatore di felicità” interno.

Ecco un approfondimento dal volume Self Power di Daniele Trevisani (cap. 3)

Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com

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La Comunicazione ha due poteri in base al tipo di messaggi che vogliamo esaminare:

1 – messaggi in ingresso: il potere di farti qualcosa, e quindi il potere dei “messaggi che ti colpiscono”, le comunicazioni che ricevi ogni giorno. Ciò che ti entra. Che messaggi ti danno le pubblicità? Che messaggi ti arrivano dalle persone che hai vicino? Che effetto ti fanno? Quali ti danno energia e quali te ne tolgono? Ti sai schermare da quelle che ti prosciugano?

2 – messaggi in uscita: il potere dei tuoi messaggi. La tua forza persuasiva, o didattica, la tua capacità di generare attenzione, interesse, desiderio, muovere all’azione, o incuriosire, persuadere, affascinare. Quando e con chi ti riesce, quando e con chi ancora non abbastanza?

l potere dei messaggi degli altri su di te

In merito alle comunicazioni in ingresso, immagina di ricevere questo messaggio:

…sei veramente una Persona meravigliosa e con il tuo libro cambierai sicuramente la Vita di molti , così come avrai già fatto. Sono fortunata a conoscerti .

Un altro messaggio invece recita:

E’ inutile che ti sbatti tanto i tuoi libri andranno tutti a finire in cantina.

Come ti fanno sentire? Come reagisco al primo? Come reagisco al secondo?

È in base a come reagisco ad un messaggio che il mio destino si forma, giorno dopo giorno.

Il messaggio negativo potrebbe annullare le mie energie mentali, oppure spronarmi a fare il massimo, per spirito di vendetta o di narcisismo o di orgoglio: “adesso ti faccio vedere io…” Se così funziona, mi rimane dentro la voglia di impegnarmi e continuare il libro. Addirittura, questo messaggio potrebbe portarmi a cercare cosa di vero ci sia e migliorami, riducendo al massimo la possibilità che il libro rimanga in cantina, ampliando le mie energie sia per realizzare un ottimo libro, che per promuoverlo bene.

La mia personalità ha bisogno del primo messaggio o del secondo, per essere motivata? Se se sono stato in grado di lavorare su di me al punto tale da trarre motivazione da entrambi, significa che so riconoscere i messaggi tossici e gestirli veramente. E che allo stesso tempo so nutrirmi dai messaggi positivi.

Tra i tanti messaggi che ricevi in un giorno, quanti ti fanno sentire bene, quanti ti fanno sentire apprezzato, e quanti cercano di smontarti? E tu cosa fai? Reagisci con spirito guerriero, li ignori, li deridi? Li analizzi per quanto possono magari insegnarti? O ti lasci avvelenare?

“Molte volte la sconfitta bussa alla porta del Guerriero. In quei momenti, egli rimane in silenzio. Non spreca energia con le parole, perché le parole non possono fare niente. E’ meglio usare le forze per resistere e pazientare, sapendo che Qualcuno sta guardando. Qualcuno che ha visto l’ingiusta sofferenza, e non vi si rassegna. Questo Qualcuno dà al Guerriero ciò di cui ha bisogno: il tempo. Prima o poi, tutto tornerà a lavorare in suo favore”.
(Paulo Coelho)[1]

Il “Potere della Comunicazione”, quello vero, è di far sentire bene le persone o invece distruggerle moralmente.

Credo che questa cosa sfugga a tanti.

E so anche che purtroppo pochi conoscono i training che ti aiutano a schermarti dalle negatività, anche perché questo flusso di messaggi inizia presto, accade sino dai primi bagliori di vita. Ma per nostra fortuna, continua da adulti, e possiamo agire, possiamo intervenire. Quindi, se non riprendiamo le redini del “filtro” – cosa vogliamo far entrare in noi, e cosa no – ne saremo sempre vittime inconsapevoli.

Dobbiamo imparare l’arte di lasciar fluire i messaggi negativi, vedere se per caso contengano qualche suggerimento buono ma lasciar scorrere via la malignità e negatività che contengono. E allo stesso tempo, ricordare sempre e fissare chiaramente in memoria i messaggi positivi che ci arrivano. Questi alimenteranno il nostro Auto-Potere in modo permanente, come batterie inesauribili.

Se non l’hai già fatto, inizia a farne una raccolta. Tieni un diario dei messaggi in ingresso, positivi e negativi.

Rileggila ogni tanto, anche nei momenti difficili, ti aiuterà.

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Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com

 

…le “TRAINER RECRUITMENT SKILLS” – il vero problema della FORMAZIONE E’ “CHI SELEZIONA I FORMATORI e COME“: Ci si danno criteri seri o si va al mercato  A OCCHI CHIUSI?

Il problema con i formatori è che non sono tutti uguali, ma bisogna imparare a riconoscerlise li conosci non ti uccidono…. chi ha valori personali scarsi, uno spessore morale rasoterra, divulga concetti sbagliati produce virus mentali, danneggia organizzazioni, chi al contrario divulga concetti, modi di essere e comportamenti utili fa del bene vero e aiuta veramente, per cui questi effetti “moltiplicatori” devono essere pesati attentamente.

Chi sceglie formatori sbagliati porta in casa dei danni, chi li sceglie correttamente porta in casa SOLUZIONI e aria buona… per cui esiste UNA COMPETENZA VERA E PROPRIA DELLA SELEZIONE DI FORMATORI ADEGUATI. Vogliamo chiamarle TRAINER RECRUITMENT SKILLS?

Suggerisco alcuni paramentri:

– studi di laurea – tipo e votazione

– altre specializzazioni universitarie estere (tipo, durata)

– affiliazione a sette o altre discipline dubbie… sembra uno scherzo, ma gli affiliati a sette di ogni tipo pullulano nella formazione al punto che il Governo Francese ha imposto che chi fa formazione nelle centrali nucleari francesi venga scrutinato nella sua appartenenza a sette e pseudo-sette… occhio!

– master o altri titoli: DA DOVE VENGONO, CHI LI HA DATI? Un master di 2 giorni non vale un Master Universitario, anche se la parola Master è la stessa

– anni di esperienza nella formazione

– parco clienti. chi ti dice Ibm, Microsoft, bla bla bla… potrebbe anche avere avuto 1 partecipante ad un corso pubblico… o averli INVENTATI DI SANA PIANTA, TANTO CHI CONTROLLA? Non è la stessa cosa che avere seguito l’azienda in un percorso!

– campi di esperienza variegati

– conoscenza di tecniche formative attive ed esperienziali

– qualcuno che ti dia alcune persone da chiamare come referenze

– TELEFONAGLI: Come si presenta, come parla, con che competenze di analisi, di ragionamento, di spessore personale? Saranno probabilmente le stesse che troverai in aula

– Pubblicazioni: c’è chi divulga e chi crea, bisogna capire con chi abbiamo a che fare

– Scuole scientifiche e autori di riferimento

– Partita iva o docenti universitari o part time? Se vuoi un parrucchiere lo vuoi che abbia un negozio di parrucchiere vero? Lo stesso vale per la partita iva dei formatori

– Viene lui/lei o manda altri? Subdolamente, c’è chi apre e chiude, poi manda ragazzini. Questa cosa va chiarita dall’inizio

– Body Language e Linguaggio: se trovi un medico che fuma come un turco, con la panza smodata, e ti parla di alimentazione sana, poniti qualche dubbio… lo stesso vale per chi parla di management pronunciandolo Managggggement, e via così…

– Chi vuole suggerire altro alla lista, è benvenuto…

Avviso. Questo aricolo riprende dopo 12 anni le stesse idee che avevo pubblicato sul volume Psicologia di Marketing e Comunicazione, ma in modo un pò più “incazzato”.  A forza di parlare e scrivere di Strategie Competitive, Innovazione dei Prodotti, Ricerca e Sviluppo, Risorse Umane Pensanti, e non vederli applicati, una buona incazzatura ci sta…

Tema? Il prodotto e la sua NON-progettazione. Le auto sono pensate dalle Risorse Umane vero? Non dalla Madonna di Calcutta? Pensate da Manager molto ben pagati anche?  …. bene …. Salgo in macchina, ci saranno 40-45 gradi dopo un paio d’ore di parcheggio al sole. E penso. Penso che tutto il sole che quel tetto ha accumulato poteva essere raccolto come energia da un pannello fotovoltaico speciale, sul tetto (accessorio che Toyota fa da anni) per ricaricare batterie speciali di un motore elettrico e anche rinfrescare l’abitacolo ad auto ferma.

Penso a quanta energia quel sole avrebbe dato alle batterie e quanti km avrei percorso GRATIS. Poi sulla statale del mare vedo un altro incidente evitabile, 2 ragazzi morti, inutilmente. Con i radar sensori di distanza obbligatori, collegati al freno (un optional oramai presente persino sulla Golf e da quasi tutti i produttori), messo obbligatorio, le loro anime sarebbero tra noi. Ma Legislatori, cosa Legislate se non pensate a queste cose così semplici da attuare e già sul mercato?

Poi il caldo torna a farsi vivo ed è il momento di fare gasolio, da 50 a 100 euro a botta. Penso che basterebbe un buon motore micro-ibrido a 3 cilindri diesel (tipo quello della Kia 1.100 che va benissimo e fa 20 km con un litro – reali) + un motore elettrico di supporto per fare un bel micro-ibrido da 50 km con un litro nei periodi estivi quando il pannello solare ricarica tutte le batterie magari dopo una giornata di lavoro con l’auto su un piazzale. Penso che aggiungendo i motodi addizionali che recuperano aria compressa arriveremo anche a 70-90 con un litro.  La AirPod, prodotta dalla Motor Development International, società con sede nel Lussemburgo, in collaborazione con la Tata Motors Indiana, entra sul mercato nel 2013. I nostri innovatori probabilmente stanno lavorando a qualcosa, forse….

Innovazioni? Non sono così difficili… Penso che il garage potrebbe accumulare energia solare – con i nuovi pannelli ad alto rendimento – durante il giorno e quando parcheggi scaricarla con un cazzo di cavo nelle batterie e così arrivare anche a 50-70 km GRATIS in più, ogni giorno.

Penso che invece la Fiat mi offre come nuove alcune auto americane dismesse, sottoposte ad un lifting, con ad esempio una bella berlina con un bel 3.000 diesel puro e il tetto che scotta come tutte le altre, o un bel pseudo-suv in dismissione con minimo un diesel puro 2.000 di cilindrata e – ancora una volta – il tetto che scotta. In compenso temo che stiano pensando ad una nuova Panda 4×3, o ad una nuova 500 magari con 1 sola ruota motrice. E penso a quante ore di Formazione (per favore non chiamatela così, almeno per dignità)… avranno fatto sul tema dell’Innovazione, sprecando paroloni americani… Per favore, non vantatevi di niente, non fatelo.

Inizierete a vantarvi quando farete auto che utilizzano le risorse che l’ambiente offre gratuitamente e non inquinerete l’aria dei vostri stessi figli. Quando le vostre auto freneranno da sole prima di ammazzarsi. Prima non fatelo.

Inizierete a vantarvi quando avrete ripreso in mano la dignità di Leonardo da Vinci e la applicherete ai prodotti anzichè fare iniziative finanziarie, e vi concentrerete sul creare mezzi che spostano le persone in modo efficiente e pulito. E’ quella la vostra missione, di ogni casa automobilistica. Non quella di fare la finanziaria. Se le Risorse Umane manageriali non pensano a questo, a cosa pensano?

dott. Daniele Trevisani

nb. avviso ripetuto:  Questo aricolo riprende dopo 12 anni le stesse idee che avevo pubblicato sul volume Psicologia di Marketing e Comunicazione, ma in modo un pò più “incazzato” – Dopo 12 anni dover riscrivere le stesse cose è abbastanza frustrante, queste “cose” dovrebbero essere già sul mercato.

Speciale: Articoli e strumenti per la formazione alternativa e il coaching

Questioni di coaching

Una serie di articoli che derivano dalla cultura delle Arti Marziali ma parlano a chiunque sia alla ricerca del miglioramento di sè e degli altri

Novità formative: al via la prima Scuola di Coaching e Training Mentale

Cultura: Incontri e conferenze aperti al pubblico presso il Festival dell’Oriente, pdf scaricabile al link CONFERENZE_FESTIVAL_2012 –

Il dott. Daniele Trevisani sarà presente come conferenziere nelle giornate di ven 2 e domenica 4 novembre.

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Ridere sulla Comunicazione e sul Fattore Umano

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Siamo nel Colosseo. La sfida di pensare come liberi lottatori.
Anteprima editoriale di Daniele Trevisani, dal libro in costruzione
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Nel Colosseo dell’antica Roma, la vita poteva finire in pochi secondi durante una battaglia, o portare gli schiavi alla libertà.
Siamo tutti ancora in un grande Colosseo.
Al posto di spade e pugnali, abbiamo la mente e la parola.
I nostri nemici: bugie, falsità, ignoranza, prepotenza. E viaggiano con con alcuni buoni compari: Sistemi clientelari, raccomandazioni ad incapaci, perdita di meritocrazia, perdita di senso della vita, unite alle promesse dei “venditori di facilità” (lotterie, politicanti, truffatori, etc) che vogliono distrarti, mentre tu invece dovresti combattere per la tua libertà, con ogni briciolo della tua forza.
Come nostri più potenti strumenti, e come ogni lottatore, è bene imparare ad usare queste armi e capire verso chi usarle veramente.
Dobbiamo lottare attivamente e non arrenderci perchè i nemici contro cui lottare sono tanti: fame dei bambini del terzo mondo, apatia occidentale, perdita di coraggio, perdita di obiettivi, sfruttamento, abbruttimento dell’essere umano, degrado dell’ambiente, perdita del lato umano e nobile della vita.
Possiamo rendere vero il futuro nel quale ci sposteremo nel pianeta liberamente, con nuovi mezzi di trasporto. Il futuro in cui l’energia sia libera e l’informazione vera. I
l futuro in cui ogni luogo del mondo sia visitabile senza mine e senza paure. In cui ogni uomo del mondo sia fratello di ogni altro uomo del mondo.
Dobbiamo conquistare la nostra libertà e batterci per i nostri sogni. Non arriveranno da soli, per magia.
Dobbiamo capire che la nostra battaglia per la libertà oggi è ancora più che mai reale. La libertà di pensare, di essere, riappropriarsi del piacere di ricercare, di costruire un nostro sogno, di pensare da uomini liberi.
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copyright Daniele Trevisani, anteprima editoriale

Come attingere alle leggi del corpo per potenziare la propria energia?

  • Il ciclo naturale di “contrazione” ed “espansione” è il ciclo fondamentale dell’energia sul quale si basa il funzionamento di molti sistemi umani.
  • Apprendere a gestire questo ciclo permette di generare prestazioni fisiche più efficaci ma anche semplicemente vivere in una condizione di maggiore benessere.
  • Quando questo ciclo si blocca o si deteriora possono insorgere numerose patologie, sia fisiche che emozionali.

Studieremo quindi – praticamente, con esercizi svolti in palestra, sia di attivazione che di rilassamento guidato – come riattivare i cicli energetici naturali.

I segreti di questi momenti – contrazione ed espansione – sono anche alla base delle Arti Marziali, che da millenni studiano l’amplificazione delle energie personali, così come della Psicologia moderna, della Psicosomatica, e delle Scienze del Potenziale Umano.

Il metodo sviluppato dal dott. Daniele Trevisani include

  • Scioglimento articolazioni
  • Flessibilità e coordinamento, scioltezza del corpo
  • Esercizi di radicamento
  • Grounding dinamico: la sintonia delle energie
  • Movimenti energetici derivanti dalle arti marziali
  • Energia e comunicazione non verbale: sguardo ed espressioni, posture e corpo
  • Esercizi di attivazione corporea
  • Esercizi di visualizzazione
  • Eercizi di rilassamento

Le attività di bioenergetica condotte dal dott. Daniele Trevisani vengono realizzate per manager, sportivi, agonisti e atleti di sport individuali e di squadra. Vengono inoltre realizzate specifiche iniziative intra-aziendali e su gruppi di formazione nelle aree della psicologia, della comunicazione e della crescita personale.
Un esempio di attività di bioenergetica condotta con la partecipazione del dott. Daniele Trevisani presso Associazione Lauretana a Ferrara (volantino scaricabile  in pdf bioenergetica)
Qui invece, un esempio di iniziativa di intero weekend, un Master esperienziale in Bioenergetica, organizzato da Ciro Imparato, condotto da Daniele Trevisani e Ciro Imparato, a Roma, presso Kledy Studio Dance.
Ottimo e raro esempio di integrazione tra studio sulla comunicazione e sul corpo. Una lodevole iniziativa da parte di Ciro nel suo Master FourVoiceColors® – un contributo importante per tutti i suoi affezionati studenti e praticanti.

Profilo dott. Daniele Trevisani

Il dott. Daniele Trevisani, ricercatore, coach e formatore, è uno dei principali ricercatori Europei nel Coaching sul Potenziale Umano, Comunicazione, Energie e Potenziale Personale.
Il suo volume recente “Il Potenziale Umano” sintetizza alcune delle sue scoperte e metodologie – visibile al link seguente (scheda online sul volume Il Potenziale Umano)
Professionalmente, opera da 25 anni sia nella formazione manageriale, nella formazione aziendale, e nella formazione di atleti e agonisti nelle arti marziali.
Laureato in Dams Comunicazione e con Master alla University of Florida, è stato formatore per Istituzioni quali Nazioni Unite, oltre 250 aziende italiane ed estere, e in 10 diversi Master universitari.
Nelle Arti Marziali, a seguito 15 diverse discipline ottenendo 3 cinture nere, e il grado più alto in Europa (8° Dan) nel sistema Daoshi Bushido. Trai suoi allievi annovera manager e atleti, inclusi 5 Campioni Italiani, 2 Campioni Mondiali di Kickboxing, 1 Campione Intercontinetale. Segue come coach nel Training Mentale numerosi campioni nazionali e internazionali di Muay Thai e Sport di Combattimento.
E’ stato inoltre formatore su temi di psicologia e comunicazione presso Agenzie delle Nazioni Unite.