Ric Elias aveva un posto in prima fila sul Volo 1549, l’aereo è precipitato nel fiume Hudson a New York nel gennaio del 2009. Cosa gli è passato per la testa mentre l’aereo precipitava? A TED, racconta la sua storia pubblicamente per la prima volta.

https://youtu.be/MKUMj7nfK3E

Ric Elias – 3 cose che ho imparato quando il mio aereo si è schiantato – TED Italia

Translated by Lela Selmo

Reviewed by Anna Cristiana Minoli

Immaginate una grande esplosione mentre salite per 3000 piedi. Immaginate un aereo pieno di fumo. Immaginate un motore che fa clac, clac, clac, clac, clac, clac. Fa paura. Bene, avevo un posto privilegiato quel giorno. Ero seduto all’1D. Ero l’unico a poter parlare con gli assistenti di volo. Quindi li ho guardati immediatamente, e loro hanno detto: “Nessun problema. Probabilmente abbiamo preso qualche uccello.” Il pilota aveva già fatto dietro front, e non eravamo così lontani. Si poteva vedere Manhattan. Due minuti dopo, tre cose sono successe nello stesso istante. Il pilota ha allineato l’aereo con il fiume Hudson. Non è la solita rotta. (Risate) Ha spento i motori. Ora, immaginate di essere in un aereo senza rumore. E poi ha detto tre parole — le tre parole più distaccate che io abbia mai sentito. Ha detto: “Preparatevi all’impatto”. Non avevo più bisogno di parlare con l’assistente di volo. (Risate) Potevo vederlo nei suoi occhi, era terrore. La vita era finita.

Ora vorrei condividere con voi tre cose che ho imparato su di me quel giorno. Ho imparato che tutto cambia in un istante. Abbiamo queste lunghe liste, abbiamo queste cose che vogliamo fare nella vita, e ho pensato a tutte le persone con alle quali avrei voluto avvicinarmi e non l’ho fatto, dove avrei voluto riappacificarmi, tutte le esperienze che avrei voluto fare e non ho mai fatto. Quando ho ripensato a questo successivamente, sono venuto fuori con questo motto, che è, “Colleziono vino cattivo”. Perché se il vino è pronto da bere e la persona è lì, lo apro. Non voglio più posticipare niente nella vita. E quel senso di urgenza, quel proposito, ha davvero cambiato la mia vita.

La seconda cosa che ho imparato quel giorno — e questo mentre evitavamo il ponte George Washington, per poco — Ho pensato, wow, ho davvero un rimpianto. Ho avuto una vita felice. Nella mia umanità e con i miei errori, ho cercato di migliorare in ogni cosa che ho provato. Ma nella mia umanità, permetto anche al mio ego di intrudere. E rimpiango il tempo sprecato in cose di poca importanza per persone che contano. E ho pensato alla relazione con mia moglie, con i miei amici, con la gente. E dopo, dopo averci riflettuto, ho deciso di eliminare tutta l’energia negativa dalla mia vita. Non è perfetta, ma è molto meglio. Non litigo con mia moglie da due anni. Si sta bene. Non cerco più di avere ragione; scelgo di essere felice.

E la terza cosa che ho imparato — e questo mentre il tuo orologio mentale comincia a fare: “15, 14, 13”. Puoi vedere l’acqua avvicinarsi. E dico: “Per favore esplodi”. Non voglio che questa cosa si spezzi in 20 pezzi come si vede nei documentari. E mentre andavamo giù ho avuto questa sensazione, wow, morire non fa paura. E come se ci siamo preparati per tutta la nostra vita. Ma era molto triste. non volevo andarmene; amo la mia vita. E quella tristezza si è condensata in un pensiero, che è, desidero una sola cosa. Desidero solo vedere i miei figli crescere. Circa un mese dopo, ero ad una rappresentazione con mia figlia — prima elementare, non molto talento artistico… … non ancora. (Risate) E mi sciolgo, piango, come un ragazzino. E tutto aveva perfettamente senso. Ho realizzato in quel momento, connettendo quei due punti, che l’unica cosa che importa nella mia vita è essere un papà fantastico. Soprattutto, soprattutto, l’unico obiettivo nella mia vita è essere un buon padre.

Mi è stato dato un miracolo in regalo, quello di non morire quel giorno. Mi è stato dato un altro regalo, che è stato quello di vedere il futuro e di tornare indietro e vivere diversamente. Sfido quelli di voi che viaggeranno oggi, immaginate che la stessa cosa succeda al vostro aereo — e speriamo che non succeda — ma immaginate, come cambiereste? Che cosa finireste che state aspettando di finire perché pensate che vivrete per sempre? Come cambiereste le vostre relazioni e l’energia negativa in esse? E sopra ogni cosa, state dando il meglio come genitori?

Grazie.

(Applausi)

Author

Formatore e Coach su temi di Sviluppo del Potenziale Personale, Comunicazione Interculturale e Negoziazione Internazionale, Psicologia Umanistica. Senior Expert in HR, Human Factor, Psicologia delle Performance, Comunicazione e Management, Metodologie Attive di Formazione e Coaching.

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