© Articolo a cura di: dott. Daniele Trevisani, Studio Trevisani Formazione, Consulenza e Coaching.
Testo estratto dal volume di Daniele Trevisani “Regie di Cambiamento”, Franco Angeli editore, Milano.
Esiste un’area di lavoro dove l’impegno trova sempre un riscontro – in azienda ma anche nello sviluppo personale – il ricentraggio delle energie mentali, o RME (Retargeting Mental Energy™).
Per RME intendiamo una serie di attività di focusing (localizzazione) e positioning (posizionamento) dell’uso delle proprie energie mentali.
Le attività di retargeting vanno dal riconoscere dove stiamo impegnando le nostre forze psicologiche, sino al rivedere le priorità, scartare attività e tempi estranei ai nostri processi vitali o fare piazza pulita di vecchi obiettivi e trovarne di nuovi.
Questo significa anche identificare i distrattori (attività o persone che ci decentrano rispetto all’obiettivo) e gli absorbers (attività assorbenti energie), per riposizionarle nel tempo e nello spazio.
Riflessioni operative: Cosa è bene fare?
ricentrare le proprie energie mentali su pochi target significativi;
riconoscere i falsi target ed evitarli;
eliminare le attività concomitanti che richiedono energie anziché ricaricarle;
riconoscere quando si avvia il multitasking (assorbimento di energie su più fronti) ed evitarlo ancora prima che si radichi concretamente;
ri-scoprire la gioia della concentrazione focalizzata su pochi obiettivi alla volta.
Le sole attività di retargeting possono ridurre drasticamente il livello di ansia e di stress, prodotto molto spesso dall’iperaccumulo di obiettivi e desideri accorpati in tempi troppo stretti e irragionevoli.
Uno dei motivi che produce l’inefficienza personale e aziendale – ma anche patologie come ansia e stress – si ritrova nel principio errato secondo il quale le persone dispongano di energie incondizionate, infinite e sempre attive.
La realtà con la quale dobbiamo fare i conti è invece quella che vede le persone come proprietarie di energie mentali condizionate (producibili solo a certe condizioni), non infinite, limitate e bisognose di rigenerazione, disponibili per tempi circoscritti e non attivabili meccanicamente (si pensi solo all’energia dell’entusiasmo e di quanti fattori servono per produrle realmente e non falsamente). Per questo le energie mentali costituiscono merce preziosa da trattare con cura. Le attività di retargeting possono, in sé, rappresentare uno degli strumenti più forti di una regia e di qualsiasi processo di sviluppo.
Principio 2 delle Regie di Cambiamento – Principio di RME (Retargeting Mental Energy™)
Il cambiamento positivo viene favorito dalle seguenti operazioni:
- mappatura e identificazione delle aree critiche su cui lavorare, e degli stati obiettivo (end-state) su cui centrare la focalizzazione;
- ritarare le energie mentali sulle priorità e mantenere la concentrazione su end-state positivi (Retargeting Mental Energy™).
Il cambiamento viene bloccato o ostacolato da:
- mappatura confusa, imprecisa o inesatta delle aree critiche e end-state;
- dispersione di energie mentali su falsi target, su distrattori e absorbers (attività assorbenti) estranei alle aree di focusing.
Il processo di RME (Retargeting Mental Energy) richiede la più assoluta concentrazione e dedizione ad “un progetto alla volta”, sulle priorità che contano.
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